Il sindaco di Verona, il “moderato” Tosi, starebbe pensando a dare in appalto la gestione della celebre location shakespeariana per Giulietta e Romeo
da Verona, Enrico Baldin
Il comune di Verona sta valutando seriamente se concedere all’imprenditoria privata l’appalto per la gestione della casa di Giulietta e Romeo. Nel Veneto leghista di «con la cultura non si mangia» non c’è molto da meravigliarsi, specie se la notizia arriva dalla città di Verona che sotto le giunte Tosi non ha brillato per la tutela di certi patrimoni culturali e artistici. Di recente l’idea – non ancora concretizzata e non ancora realizzabile – di fare il tetto all’Arena di Verona aprendola anche ad eventi sportivi nonostante la contrarietà della soprintendenza ai beni archeologici. Il problema che muove il sindaco leghista sarebbe la sostenibilità economica dell’Arena in nome di una idea non proprio originale per cui un bene architettonico o culturale ha senso solo se costa poco o meglio niente alle casse comunali. Pertanto il proposito di Flavio Tosi è di fare in modo di rendere l’Arena fruibile più frequentemente possibile per il maggior numero di eventi possibili – lirici, musicali o sportivi che siano – anche quando piove. Di qui il progetto del “coperchio” manifestata lo scorso dicembre a cui in quasi 2000 anni di storia nessuno aveva mai pensato.
L’altro gioiello della città scaligera invece è a rischio privatizzazione. La casa di Giulietta, un palazzo medievale sito a pochi passi da piazza Erbe, è quotidianamente meta di migliaia di turisti più o meno cultori del teatro shakespeariano e della tragedia composta dal drammaturgo inglese. Fino ad oggi il cortile di fronte al famoso balcone era ad entrata libera e gratuita e nell’angusto spazio in cui troneggia la statua della sfortunata Giulietta il passaggio è reso difficile dalla mole di persone in paziente attesa per regalarsi una foto a fianco di Giulietta, o intenti a scambiarsi amorose dediche. Si contano in circa un milione e mezzo le visite annuali al cortile, mentre solo uno su sei dal cortile entra alla casa di Giulietta che prevede il pagamento di un biglietto di ingresso.
Stando a quanto appreso ieri però, tutto potrebbe cambiare. Se “Romeo e Giulietta” rappresenta teatralmente l’amore perfetto ma avversato dalla società, il balcone più visitato al mondo potrebbe rappresentare il classico esempio di privatizzazione all’italiana. Perché all’idea ribadita ieri dal comune di Verona di prevedere un biglietto di ingresso anche per il cortile fin qui gratuito, si è sommata anche una offerta i cui termini economici non sono stati resi noti. Una società ha proposto al comune di dare in appalto la gestione della casa di Giulietta in cambio di un non precisato contributo economico. In sostanza l’azienda privata organizzerebbe le visite, gestirebbe la casa e si intascherebbe gli introiti salvo pagare un canone annuale al comune. Il modello project financing che spesso è stato applicato con notevoli perplessità per strade ed infrastrutture, verrebbe esportato per la casa simbolo della tragedia di William Shakespeare.
Da piazza Bra fanno sapere che la cosa non dispiacerebbe affatto e la discussione che è già partita sembra non lasciar dubbi che la Giunta di Verona valuti la cosa positivamente. Le casse comunali piangono sempre più e se a qualcuno fanno gola gli introiti per le casse comunali, a qualcun altro non dispiacerebbe gestire un bene dalle sicure entrate. Del resto per la Lega se con la cultura non si mangia, tanto vale fare cassa privatizzando.