14.8 C
Rome
domenica, Novembre 24, 2024
14.8 C
Rome
domenica, Novembre 24, 2024
Homemalapolizia“Uno di meno". Detenuto suicida, secondini scatenati

“Uno di meno”. Detenuto suicida, secondini scatenati

Sulla pagina facebook di un sindacato di agenti penitenziari i commenti choccanti di alcune guardie carcerarie sul suicidio di un ergastolano

di Checchino Antonini
opera
“Meno uno”. “Un rumeno in meno”, “mi chiedo cosa aspettino gli altri a seguirne l’esempio”,  “A me dispiace per i colleghi che si suicidano per soggetti come questo. Per lui no!”, “chi se ne frega?”, “uno de meno che lo stato non ha da magna…” , “Lavora all’interno di un istituto. Sono solo extracomunitari. Per fare questo mestiere devi avere il core nero”.  La scoperta di questi commenti,  in calce a un post di un gruppo Facebook di un sindacato di agenti penitenziari, costituisce l’ennesima conferma che la sottocultura violenta e razzista non solo alligna in larghi settori di forze dell’ordine ma è costituente di certa cultura sindacale. Il gruppo sul social è gestito da uno dei sindacati del comparto, Alsippe (Alleanza sindacale polizia penitenziaria) e il post si riferiva al suicidio di un detenuto del carcere di Opera, Milano. L’uomo era un rumenom, condannato all’ergastolo nel 2013. Anche Repubblica, che sceglie di aprire con questa notizia la definisce “Una storiaccia emblematica” che documenta la barbarie delle condizioni delle carceri in Italia, “sia per i detenuti sia per chi ci lavora”.
Sulla pagina social, tra le notizie, l’annuncio dell’incontro, oggi a Lametia, tra Matteo Salvini, capo della Lega e aspirante allo scettro di leader del centrodestra, e la polizia penitenziaria di quello spicchio di Calabria.
Il Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha avviato un’inchiesta interna. Secondo quanto si apprende da Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa, basterebbe farsi una chiacchierata con i parenti di vittime di malapolizia per rendersi conto di numerosi casi di ingiurie e stalker nei confronti di quelle famiglie che osano intentare una causa contro i presunti responsabili di violenze, torture e abusi commessi da uomini con la divisa. La vicenda fa tornare alla mente le registrazioni della sala radio della questura di Genova quando fu ucciso Carlo Giuliani, le continue provocazioni di un sindacatino di agenti nei confronti di madri o sorelle-coraggio o i lunghi estatici applausi del congresso nazionale del Sap rivolti agli autori dell’omicidio Aldrovandi.  A marzo, a Ferrara, uno di loro sarà di nuovo sul banco degli imputati per le offese via internet a Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, la madre e il padre di Federico.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Licia Pinelli: un’assenza, una presenza

Poi, non l'ho più sentita, non volevo disturbarla. Sai come vanno queste cose... si rimanda sempre... E così arriva il primo 15 dicembre senza di lei Era la fine del 1997. In Piazza Fontana non c'ero mai stato. Ti sembrerà strano, considerando quanto quella strage e il caso Pinelli siano stati importanti nella mia vita, quanti articoli e fumetti ho scritto su quei fatti, ma è proprio così. Milano la evito, se posso. Torno alla fine del 1997, a un giorno in cui per questioni personali Milano non posso evitarla. E passo in Piazza Fontana. Nel giardinetto vedo la targa che ricorda Giuseppe (Pino) Pinelli. L'unica, all'epoca, e per me sarebbe rimasta in seguito l'unica che conta. Noto con piacere che c’è ancora gente che depone dei fiori, vicino, e il mio pensiero segue traiettorie oblique, con cui non voglio...

Camminare, vedere, raccontare

I viaggi "in bianco e nero" di Ivo Saglietti, fotoreporter, nella mostra in corso al Palazzo Grillo di Genova

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni