Blitz mattutino della rete #IoDecido contro la possibile nomina di un primario obiettore al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale romano
di Mirna Cortese
Blitz questa mattina all’Ospedale San Camillo di Roma della rete romana #IoDecido per protestare contro la quasi certa nomina di un primario obiettore di coscienza nel reparto di ostetricia e ginecologia, il quale gestirebbe anche il reparto Ivg (interruzione volontaria della gravidanza).
Gli aspiranti primari sono 7, tutti obiettori di coscienza e tre perfino confessionali, dichiarano le manifestanti.
I colloqui per la nomina ci saranno lunedì prossimo, e le donne di #IoDecido hanno promesso che torneranno al San Camillo per esigere il rinvio della nomina perché, un primario di ostetricia e ginecologia obiettore di coscienza, non garantirà la corretta applicazione della Legge 194, ed è certo che nel giro di poco tempo anche al San Camillo richiedere di poter effettuare una interruzione volontaria della gravidanza significherà andare incontro a tutta una serie di ostacoli
Non è la prima volta che la rete #IoDecido scende in campo a tutela della Legge 194 sull’aborto e contro l’obiezione di coscienza di troppi
Tornando all’Ospedale romano San Camillo, con le sue 50 interruzioni settimanali è il centro Ivg più importante del Lazio e, insieme a Sant’Eugenio, San Filippo Neri e Grassi di Ostia, è la quarta struttura romana a somministrare la RU486. Inoltre ospita – unico nel Lazio – l’ufficio di “Coordinamento regionale Legge 194/78”, struttura autonoma che si occupa di gestire le emergenze e smistare le richieste per interruzioni dalle 9 alle 12 settimane, assicurando alle donne il pieno rispetto della legge e il loro diritto ad una maternità consapevole.
Tutto questo, con la nomina di un primario obiettore di coscienza, è a rischio. Per questo la rete #IoDecido è intervenuta, e continuerà ad intervenire, chiedendo anche al presidente della regione Lazio, Zingaretti, di indire un nuovo bando di concorso per il San Camillo e far sì che chi si candidi a primario di un reparto tanto sensibile, come quello di ostetrica e ginecologia, come minimo non sia un obiettore di coscienza.
Scrive la rete in un comunicato: “Vogliamo richiamare alle sue responsabilità il governatore Nicola Zingaretti: garantire oggi l’applicazione della Legge 194 significa porre misure di tutela della salute e dell’autodeterminazione delle donne, un impegno concreto a trovare ed assumere medici non obiettori in ogni ospedale pubblico, facendo sì che questa scelta non si più un limite alle possibilità di carriera di questi medici, evidentemente soggetti a discriminazioni”.