Tante città, tante manifestazioni, tanti cortei per una giornata di lotta nazionale per il diritto all’abitare e contro la precarietà
Da Torino a Palermo un sabato di lotta in molte città italiane indetta dalla rete “Abitare nella crisi” per rilanciare dal basso “la minaccia delle lotte e dell’autorganizzazione nei confronti del governo, della troika e dei potenti”. Manifestazioni di piazza diffuse e domani tutti a Milano, nello Spazio Mutuo Soccorso di piazza Selinunte per un’assemblea nazionale anche in vista del 1°Maggio NoExpo.
Una doppia giornata di lotta quindi contro l’emergenza sociale, ma anche per le contraddizioni che sono esplose con le dimissioni di Lupi, personaggio centrale in queste politiche, soprattutto per quanto riguarda la questione delle grandi opere. Oggi queste piazze reclamano una sola grande opera che sia una risposta a una necessità sociale, innanzitutto quella del diritti all’abitare e contro la precarietà introdotta dalle misure governative con il Jobs Act. Mini-cronaca da alcune piazze.
TORINO
Come come vi abbiamo già dato conto, il corteo di protesta contro la sfilata della Lega Nord nel capoluogo piemontese è stato caricato quasi alla partenza. Un ferito e tre fermati. (leggi qui)
BRESCIA
A Brescia oltre cinquemila persone hanno risposto all’invito di partecipare a un corteo provinciale con partenza da piazza della Loggia e gli hashtag #permessosubito #bastaprecarietà #brescialibera. Brescia scende in piazza per la giornata nazionale per il diritto all’abitare ad una settimana di distanza dalle manifestazioni per il diritto ai permessi di soggiorno duramente represse dalla polizia.
Nel primo pomeriggio agenti della polizia della questura e della polizia locale hanno passato in rassegna i molti gestori di attività commerciali, negozi e bar, di Piazza Loggia, di Piazza Rovetta e di via San Faustino, zone interessate dal passaggio del corteo, per consigliare la chiusura dei locali. Ma, secondo le testimonianze, la mossa non ha avuto successo visto che bar e negozi sono tuttiLe strade circostanti (via Nomentana, corso d’Italia e via XX Settembre) sono state chiuse al traffico. rimasti aperti per accogliere i moltissimi manifestanti.
BOLOGNA
A Bologna si è tenuta la seconda marcia della dignità e della periferia. Un corteo per difendere le occupazioni abitative e la buona pratica dell’autorecupero, per chiedere il blocco immediato degli sfratti. E ancora, per l’abolizione dell’articolo 5 e del Piano Casa oltre che per lottare contro gli effetti del Nuovo Calcolo Isee.
PARMA
A Parma, invece, contro il decreto sblocca Italia, l’obiettivo è stato l’inceneritore. Le attiviste e gli attivisti di Artlab e Rete diritti in casa hanno bloccato l’ingresso dei camion carichi di rifiuti.
ROMA
A Roma l’appuntamento è stato a Porta Pia, una scelta importante perché si riparte da dove si era arrivati, davanti al ministero di infrastrutture e trasporti che fu di Lupi. Una acampada con tende e sacchi di gesso sulla strada che ha visto la partecipazione di centinaia di attivisti e attiviste. I piazza di nuovo e di nuovo per contestare le politiche abitative del governo Renzi e denunciare i recenti scandali al ministero delle Infrastrutture. Una acampada militante ma anche allegra, con tamburi e striscioni e due grandi striscioni “Riprendiamoci la città”, “Come il 14 dicembre la piazza è del popolo”. “Resteremo a oltranza”, dicono gli occupanti di porta Pia. “A distanza di un anno e mezzo ci riprendiamo questa piazza, dicevamo da sempre chi era Lupi. Siamo ancora una volta qui contro questo governo e la logica delle grandi opere”, dice un manifestante al megafono. Sulla statua del bersagliere gli striscioni “No piano casa” e “Stop a sgomberi e sfratti”. Montati anche due gazebo, proprio sotto il monumento. Via Nomentana, Corso d’Italia e via XX Settembre sono state chiuse al traffico.
PALERMO
Diverse centinaia di attivisti del comitato di lotta Prendocasa Palermo hanno partecipato al corteo contro gli sgomberi e per il diritto alla casa che li ha condotti fin sotto la sade della casa comunale.
“In un momento – dicono gli attivisti di Prendocasa – in cui la città di Palermo spende la propria immagine nella difesa del diritto alla mobilità, schierandosi contro le restrizioni imposte dal permesso di soggiorno, uno sgombero coatto apre un’ulteriore stridente contraddizione. Il diritto alla mobilità è diritto alla città. La lotta per la casa è lotta per l’abitare e per il diritto alla città come bene comune. Le occupazioni sono spesso condomini dove oltre alle case esistono cortili, giardini, spazi comuni ormai estinti nel resto della città e sono un importantissimo laboratorio di convivenza interculturale in cui si stanno sperimentando in forma innovativa nuovi modi di abitare. Crediamo che questa ricchezza vada tutelata e difesa perché possa trasformare gli spazi residuali della città in luoghi dove sperimentare forme d’abitare inedite e meticce, segno di una città culturalmente viva e plurale. Per questi motivi crediamo che la risposta migliore che questa città possa dare ad un gesto immorale, fattualmente non risolutorio di una grave emergenza come quella abitativa, è stato questo corteo cittadino che ha visto protagoniste e protagonisti tutti gli occupanti di case e tutti i soggetti individuali e collettivi che a vario titolo lavorano al fianco della composizione migrante. Colpiti nel caso specifico dalla doppia assenza: lontani dai loro luoghi natii e non riconosciuti in quelli ospitanti.”
Iniziativa si sono tenute anche in altre città tra cui Asti, Napoli e Milano