Sabato a Napoli corteo in memoria di Davide Bifolco, ucciso nella notte tra il 4 e il 5 settembre da un carabiniere. Appuntamento alle 15 a Piazza del Gesù
di Carlo Perigli
«Verità e giustizia», lo striscione viene calato dal Maschio Angioino, pochi secondi prima del secondo, «Davide Bifolco». Un messaggio che non ha bisogno di troppe spiegazioni per chi ricorda il giovane 16enne di Napoli, freddato da un carabiniere al termine di un inseguimento nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2014. Verità e giustizia, che i parenti e gli amici di Davide continuano a cercare ed invocare, e che saranno i temi centrali della manifestazione che sabato 18 marzo partirà da Piazza del Gesù alle ore 15, per attraversare le vie del centro di Napoli.
Verità e giustizia, un obbligo che lo Stato ha nei confronti di due genitori ai quali è stato strappato un figlio. Verso il padre, Gianni, che si appella ai magistrati che si stanno occupando del caso. «Chiedo loro di essere coscienziosi nell’affrontare questo processo perché non si può pensare che loro la scampino sempre. Se questa è la giustizia italiana – afferma – io mi vergogno di essere italiano». Spiega che «stanno facendo di tutto per infangare lui e noi, per far passare mio figlio per un delinquente, ma non lo era. Era un bravo ragazzo. Mio figlio non era un malavitoso», ripete. Verso la madre, Flora, il cui unico desiderio è comprendere perchè Davide non c’è più. «Vorrei guardare in faccia l’uomo che ha sparato – racconta – per chiedergli cosa gli ha fatto mio figlio». «Voglio capire – sottolinea – se quell’uomo dicesse la verità, staremmo in pace noi e anche lui».
Verità e giustizia, a chiederle sono gli amici, i conoscenti, gli abitanti del Rione Traiano, intenzionati a portare al centro dell’attenzione della città la storia di Davide, di ciò che ha rappresentato e rappresenta. «Davide è morto – dicono i promotori della manifestazione, perchè nato e cresciuto in un quartiere popolare, perchè l’unico programma sociale previsto per i quartieri ghettizzati e marginalizzati è di fatto la repressione». «Perciò la mobilitazione per Davide – spiegano nel comunicato stampa – vuole anche essere un grido per pretendere un futuro diverso per i quartieri popolari di Napoli, fatto di possibilità, di vivibilità, di diritto allo studio e al gioco, di lavoro e reddito e non solo quello di essere gabbie militarizzate».
Verità e Giustizia, che mettano a tacere, una volta per tutte, quelle «narrazioni in cui la provenienza sociale e la condizione di ghettizzazione urbana diventano “l’inevitabile spiegazione” di una fine tragica che invece non era inevitabile proprio per niente, e di un quasi ribaltamento di ruoli, da vittima a colpevole, che offende la coscienza civile».
Verità e Giustizia, «per rompere quell’assordante silenzio e raccontare una storia diversa sulla morte di un ragazzo di 16 anni, la cui unica “colpa” in quella maledetta sera di settembre fu di andare in tre sul motorino».
Verità e Giustizia, per questo scenderanno in strada abitanti del quartiere, artisti, studenti e attivisti, in una mobilitazione coordinata attraverso iniziative pubbliche e divulgata attraverso una pagina facebook, il cui nome vale più di mille spiegazioni: «Il 18 aprile io ci sarò. Davide Vive».