Più in generale: viva chi sciopera, abbasso chi non è capace di solidarizzare con chi incrocia le braccia. Domani toccherà a lui e sarà solo
di Ercole Olmi
Ogni volta che scioperano i giornalisti c’è un signore composto, mezzobusto in cravatta, che legge un comunicato del loro sindacato. E, in linguaggio sindacalese, spiega le ragioni dello sciopero. Quando scioperano i tecnici della tv già questo non succede. C’è un sottopancia magari, a scorrere sullo schermo, che si scusa con i disagi senza avventurarsi a spiegare le ragioni dei tecnici. Quando scioperano i tranvieri, o i piloti, apriti cielo. Questi lavoratori vengono raffigurati come sgherri dell’Isis che sgozzano pendolari, che seviziano povere vecchie e si divertono a far arrivare tardi il geometra Rossi. Delle ragioni del loro incrociare le braccia nemmeno l’ombra, la storpiatura, una traccia cifrata. I tranvieri, pare così, scioperano per puro sadismo.
Tutto ciò compone un affresco lugubre di cittadini passeggeri alla mercè di temibili ferrotranvieri, o piloti scaraventati sulle strade alla mercè di zingari che vorrebbero rapinarli, maghrebini pronti a stuprarli, musulmani avvezzi a scannarli. Fra un po’ toccherà agli impiegati pubblici, fannulloni superpagati e privilegiati. Prima di loro i maestri e le maestre, i mendicanti, i naufraghi, gli occupanti di case, gli studenti. Tutti fuorché i padroni (che poi sono i padroni delle case occupate e anche del mezzobusto in cravatta) e i loro servitori in divisa, altra intoccabile casta.
I sociologi li chiamano conflitti orizzontali: studenti contro i loro vicini di casa, immigrati contro indigeni, automobilisti contro pedoni, padani contro terroni, purché non si sveli il conflitto verticale, quello di chi sfrutta contro gli sfruttati.
Tutti ciò capita a Roma: qui operano i migliori rincorritori di parole dell’etere e della carta stampata (leggete una settimana di cronaca di Roma e poi se ne riparla), i migliori friggitori di aria, siano amministratori locali, politici della maggioranza o dell’opposizione, palazzinari, alto e basso clero, popolino. Roma è una città invivibile per via dei romani stessi: incapaci di solidarietà, sempre più ostaggio di mafia capitale. A paese di merda, capitale di merda.
Io sto dalla parte degli autisti, però conosco due persone che lavorano all’Atac……….. uno per essere assunto è stato raccondato da un prete e un altro se non ricordo male da un sindacalista……poi per carità il loro lavoro lo fanno anche bene e non hanno mai fatto cazzate, però mi pare che i criteri di selezione dovrebbero essere altri e io ormai le domande non le faccio più perchè senza raccomandazione perdi solo tempo….Comunque il trasporto locale deve rimanere pubblico e non vogliamo ne cinesi, ne americani, ne russi………Niente padroni, ne vecchi ne nuovi :))))) buona domenica.
riguardo gli immigrati fate ridere……11.000 sbarchi in 7 giorni…..nei primi due mesi della’anno sono arrviate 7882 persone, se vi piacciono gli africani andatevene in Africa…….. perchè non ci potete costringere a trasformare l’Italia in paese africano……Svegliatevi perchè tanto quella che è arrivata è tutta gente che verrà schiavizzata perchè non c’è molto altro da fare e le persone di sinistra alla schiavitù dovrebbero essere contrarie. E poi tra rumeni, bangladeshani, albanesi e chi più ne ha più ne metta, in giro per Roma comincia a diventare difficile incontrare un romano e io Salvini non lo voterei nemmeno a pagamento, ma nemmeno la sinistra…o i 5 stelle che sono la quinta essenza dell’abiguità……..e che non si rendono conto che l’immigrazione fuori controllo ha rotto le palle anche alle persone che hanno votato a sinistra…..
Se solo i lavoratori facessero,o pensassero il 10% di quello che dici,l’italia si,che sarebbe il paese piu’bello del mondo.
Invece ancora danno delega in bianco a cgil cisl uil ugl faisa e fast firmatari e complici del disastro culturale.