Franco Fracassi, giornalista tra i fondatori di Popoff, è stato fermato all’aeroporto di Kiev. E’ in attesa di espulsione per aver scritto articoli “che hanno leso l’immagine dell’Ucraina”
“Mio marito e giornalista Franco Fracassi è in stato di fermo all’aeroporto di Kiev, sequestrato in una stanza e senza passaporto, controllato da militari come se fosse un criminale per via degli articoli di denuncia che aveva pubblicato lo scorso anno su Popoff. Mi rivolgo soprattutto ai colleghi: diffondete. Ecco cos’è l’Ucraina oggi”.
Con questo post sul profilo Facebook, carico di comprensibile e condivisibile preoccupazione, Giorgia Pietropaoli, moglie di Franco Fracassi, insieme a lei tra i fondatori di Popoff e tra i suoi redattori fino a pochi mesi fa, denuncia che questo pomeriggio il nostro collega e amico Franco è stato fermato all’aeroporto di Kiev, mentre si apprestava a prendere il volo per Odessa. Al momento è trattenuto in camera di sicurezza, senza passaporto, sorvegliato a vista da militari e in attesa di essere espulso entro le 10 di domani mattina, quando sarà imbarcato sul primo volo per l’Italia.
Gli articoli scritti da Fracassi l’anno scorso su Popoff avrebbero recato danno all’immagine dell’Ucraina. E’ questa la motivazione adottata dalle autorità ucraine per giustificato il fermo di Franco. Ma non esistono giustificazioni per un simile atto che, come anche dichiarato da Giulietto Chiesa su Megachip, oltre ad essere inqualificabile “limita la libertà di esercizio giornalistico sul territorio europeo. La motivazione stessa adottata dimostra fino a quale punto si spinge un governo nato all’insegna di un colpo di stato nazista”.
Mentre l’ambasciata d’Italia a Kiev è stata informata del fermo di Franco Fracassi, e si è in attesa quindi di un intervento formale dell’ambasciata italiane presso le autorità ucraine, anche l’europarlamentare Eleonora Forenza si sta interessando al caso.
Ultim’ora:
Mentre scriviamo, Giorgia Pietropaoli, ci aggiorna sul fatto che il console italiano a Kiev è riuscito, dopo diverse pressioni, a vedere Franco Fracassi, ad ottenere la riconsegna del suo passaporto e la possibilità di far passare al giornalista la notte presso l’ambasciata italiana da cui, domani mattina, partirà per prendere il primo volo per Roma. A Fracassi è stato consegnato un foglio di via dove viene dichiarato “Persona non gradita in Ucraina”.
non è che si possono scrivere montagne di c@zzate liberamente, ci sono pure quei paesi che non gradiscono.
Ce lo dobbiamo proprio riprendere questo qui o possiamo regalarlo a Russia Today?
le montagne di cazzate li scrivi tu,….vai a siucidarti sodomizzato…
bambino cretino, non dovresti scrivere su internet senza un adulto vicino
I vostri amichetti di Popoff e tutti i fuoriusciti da Left Avvenimenti sono la vergogna del “giornalismo” nostrano di sinistra.
Nell’ambiente, Fracassi è noto per non avere nessuno scrupolo nel diffondere notizie farlocche di qualsiasi genere, distorcere le fonti, riportare minchi@te colossali.
Fatelo pure, la legge ve lo consente, ma abbiate pure il coraggio di smetterla di definirvi “giornalisti” e usate il termine esatto “opinionisti di parte”.
Se sperate che un paese in una fase violenta e particolarmente delicata della propria storia gradisca pallonari a spasso in zone a rischio, fa parte del diritto internazionale espellerli.
Kiev non ha mai cacciato nessun collega della Reuters, gente che, per l’appunto, fanno i giornalisti e non gli “opinionisti di parte”.
ps a proposito di sodomia, la tua mamma mi deve ancora 40 euro di resto dei 10 che prende.
I paesi che non hanno nulla da nascondere – gradiscono o meno,non si comportano da stato nazista, che instaura delitto d’opinione! Vorrei che Ministero Esteri faccia un bel casino!
Molto grave quanto accaduto in Ucraina. Viene limitata la nostra libertà di movimento e la possibilità di svolgere la nostra professione Solidarietà al collega Franco Fracassi e alla collega Giorgia Pietropaoli. Restiamo in attesa di una ferma risposta del nostro Ordine Professionale. Vorremmo sentire la Voce del nostro Ministro degli Affari Esteri. Carmine Zaccaria iscritto alla Federazione Internazionale della Stampa e consigliere nell’Associazione Mondiale della Stampa Russa a Mosca
…ma l’ucraina non è in Europa?
e in Europa non c’è la libera circolazione delle opinioni e dell’informazione?
delle due l’una o in Europa non c’è libertà o l’ucraina non è Europa! (la minuscola per l’ucraina è del tutto voluta!)