8.2 C
Rome
lunedì, Novembre 25, 2024
8.2 C
Rome
lunedì, Novembre 25, 2024
Homequotidiano movimentoPodemos: “Prima le persone”

Podemos: “Prima le persone”

Nel progetto di Podermos c’è la logica di condivisione, solidarietà, sforzo comune e sostenibilità che mette in primo piano le persone

di Fernando Luengo*

podemos

I bisogni e le aspirazioni della cittadinanza sono state ampiamente risattee dall’attuale governo spagnolo, come da quelli precedenti. L’irruzione di Podemos nelle istituzioni potrebbe cambiare le cose.

Di fronte alle pretese di élite e oligarchie, la politica economica che Podemos risponderà alle richiese della maggioranza sociale, soprattutto di quei gruppi che si trovano in una posizione più vulnerabile o che hanno subito discriminazioni.

Raggiungere maggiori livelli di equità ha costituito, fin dalla sua nascita, uno dei caratteri identitari più riconoscibili dell’impegno e del progetto politico di Podemos.

Consideriamo necessario fermare e correggere la frattura sociale attuale, perché non vogliamo essere complici dell’immoralità che ha portato a questa ingiusta situazione e perché democrazia e discriminazioni sono, in fin dei conti, termini opposti; ma anche perché la disuguaglianza ha le sue più profonde radici nella crisi economica, e perché un paese che avanza sul sentiero dell’equità è socialmente ed economicamente più efficiente e meno vulnerabile.

Agiamo con la convinzione che stiamo vivendo una situazione di emergenza produttiva, sociale, occupazionale ed ecologica, che richiede di integrare nell’azione politica quanto sia urgente e necessario. Da qui la logica di presentare un piano di riscatto della cittadinanza e un programma più ampio da sviluppare nel corso della legislatura. L’uno e l’altro saranno le basi di una economia rinnovata e moderna, sociale e materialmente sostenibile.

Il nostro programma presta particolare attenzione a tutta la problematica associata all’economia della cura. Da un lato, la configurazione della piramide demografica spagnola rivela l’inevitabile invecchiamento di una popolazione con una speranza di vita più lunga e che, fuori dai circuiti produttivi, ha bisogno che la società impegni le risorse necessarie perché questa vita più lunga sia anche dignitosa.

All’interno de dibattito ovviamente anche il ruolo delle donne i loro lavori riproduttivo e assistenziale. La loro integrazione a tutti i livelli educativi e il loro inserimento nel mercato del lavoro mette in discussione alla radice la divisione sessuale del lavoro e il loro ruolo come esercito di riserva. Una situazione che esige un cambiamento egualitario nel quadro dei compiti riproduttivi tra donne e uomini. Così come pone in primo piano la necessità di offrire servizi a partire dall’ambito pubblico – cosa che obbliga le amministrazioni ad assumersi una parte di tali compiti – e che siano giustamente regolamentati i diritti lavorativi dei dipendenti e delle dipendenti che tali servizi prestano.

La creazione di posti di lavoro rientrano nell’asse centrale della politica economica di Podemos.

Con questa prospettiva avvieremo misure a breve termine per riattivare l’economia e, parallelamente, agiremo nella sfera dell’offerta produttiva, procedendo in una profonda trasformazione della stessa.

La strategia occupazionale di Podemos farà molta attenzione che la democrazia, dentro e fuori dei centri di lavoro, sia uno strumento essenziale della politica economica, per generare posti di lavoro e per assicurare una distribuzione equa dei guadagni di produttività tra salari e profitti.

Uno degli obiettivi della nostra azione politica sarà quello di creare sufficienti posti di lavoro e che ciò veda insieme gli standard di qualità e dignità socialmente richiesti.

Questo non dipenderà tanto dagli aspetti quantitativi di crescita quanto dalle caratteristiche del modello di produzione, della profondità della contrattazione collettiva affinché si apra nella società la strada al principio di condivisione – di tempi, di reddito e di ricchezza – che dovrà entrare nella sfera lavorativa.

L’impegno di Podemos è la creazione di ricchezza e occupazione al servizio della maggioranza sociale. Raggiungere questo obiettivo passa per l’intraprendere un’azione politica in chiave distributiva. Nella logica capitalista, in forma molto accentuata negli ultimi anni, la distribuzione ha occupato una indubitabile rilevanza, quella imposta dai mercati e dalle grandi corporazioni. Per cui Podemos difenderà “un’alta” distribuzione, che punta proprio in direzione opposta, senza la quale è impossibile lanciare un’altra politica economica per uscire dalla crisi.

Redistribuire reddito e ricchezze è necessario per trovare le risorse di cui ha bisogno una ambiziosa politica occupazionale; redistribuire è inoltre necessario per dotare di legittimità e credibilità il nostro progetto politico; la logica della condivisione, infine, apre strada a un messaggio di solidarietà, di sforzo comune e di sostenibilità.

In una politica economica al servizio della maggioranza sociale, le istituzioni e le politiche pubbliche dovranno svolgere un ruolo fondamentale, chiaramente dotate di nuova legittimità che, in buona, parte hanno perso a causa degli innumerevoli episodi di corruzione e nepotismo con cui l’élite esercita il potere e dispensa i bisogni ai cittadini.

Perché l’intervento statale (di uno Stato rinnovato) faccia parte della soluzione, sarà necessario coinvolgere e mobilitare risorse pubbliche e al contempo garantire gli interessi e i diritti della maggioranza sociale. In tale contesto di intenso attivismo statale e cittadino, l’iniziativa privata può e deve giocare un ruolo di primo piano. Una sinergia pubblico-privato per indebolire i privilegi e ridurre gli spazi a corporazioni e oligarchia.

*Fernando Luengo è docente di economica applicata presso l’Università Complutense di Madrid, è membro del collettivo “econoNuestra”, del circolo “Energia, Ecologia e Economia” e del Consiglio Cittadino di Podemos nella Comunità di Madrid.
(Traduzione Marina Zenobio)

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Licia Pinelli: un’assenza, una presenza

Poi, non l'ho più sentita, non volevo disturbarla. Sai come vanno queste cose... si rimanda sempre... E così arriva il primo 15 dicembre senza di lei Era la fine del 1997. In Piazza Fontana non c'ero mai stato. Ti sembrerà strano, considerando quanto quella strage e il caso Pinelli siano stati importanti nella mia vita, quanti articoli e fumetti ho scritto su quei fatti, ma è proprio così. Milano la evito, se posso. Torno alla fine del 1997, a un giorno in cui per questioni personali Milano non posso evitarla. E passo in Piazza Fontana. Nel giardinetto vedo la targa che ricorda Giuseppe (Pino) Pinelli. L'unica, all'epoca, e per me sarebbe rimasta in seguito l'unica che conta. Noto con piacere che c’è ancora gente che depone dei fiori, vicino, e il mio pensiero segue traiettorie oblique, con cui non voglio...

Camminare, vedere, raccontare

I viaggi "in bianco e nero" di Ivo Saglietti, fotoreporter, nella mostra in corso al Palazzo Grillo di Genova

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni