Di ritorno dai campi accoglienza in Kurdistan, una delegazione di donne anticipa a Roma la sua esperienza, che a giugno sarà un Rapporto presentato al Consiglio Diritti Umani dell’Onu
di Marina Zenobio
Il corpo delle donne bottino di guerra e la loro strategia di resistenza è il titolo dell’evento che si terrà domani a Roma alle 18, presso il Centro antiviolenza Donna LISA (via Rosina Anselmi 41), e che darà voce all’esperienza diretta fatta lo scorso marzo da una delegazione internazionale di donne – in particolare giuriste accompagnate da una psichiatra, una videomaker, una giornalista e una farmacista – che ha visitato i centri, governativi e non governativi, che accolgono le popolazioni agli attacchi dell’Isis e che si trovano in Turchia, nel Kurdistan iracheno e nel Rojava, o Kurdistan siriano.
La delegazione era stata organizzata da IADL (Associazione Internazionale avvocati democratici), in collaborazione con AED-EDL (European Democratic Lawyers) e ELDH (European Association of Lawyers for Democracy and World Human Rights) al fine di verificare e documentare le violazioni dei diritti umani delle donne nel contesto del conflitto con Isis.
Tutta la documentazione raccolta nel corso della visita ai centri – interviste, video, foto, conclusioni – entrerà a far parte di un Rapporto in corso di elaborazione che sarà presentato nel corso della 29ma sessione del Consiglio dei diritti umani dell’Onu in programma a Ginevra per giugno prossimo. Le testimonianze raccolte dalla delegazione hanno confermato la brutalità dei crimini commessi da Isis: il femminicidio, nelle forme già rese note dai media internazionali, fa parte integrante delle tattiche di annientamento delle popolazioni colpite.
Della delegazione hanno fatto parte le avvocate Barbara Spinelli, Aurora D’Agostino e Simonetta Crisci (Italia), Aişe Acinkli e Gülşen Uzuner (Turchia), Özge Taş (Austria); le giuriste Sara Montinaro (Italia) e Leyla Boran (Germania); Assunta Signorelli (Psichiatra), Kader Karlidag (farmacista, Austria); Anarkikka (Grafic Journalis), Alice Corte (Videmaker), Martina Bianchi (Università di Pisa, Mezzaluna Rossa Italia).
L’evento organizzato dal Centro Donna LISA ha come ospiti tre di queste donne: l’avvocata Simonetta Crisci, la disegnatrice Stefania Spanò in arte Anarkikka e la videomaker Alice Corte. Un incontro che sarà l’occasione per approfondire quella che, dalla delegazione internazionale, è stata identificata come una priorità: l’urgenza di una maggiore attenzione alle esigenze specifiche di donne e bambini sopravvissute al conflitto con l’Isis. “Tutti i campi accoglienza – ha raccomando la delegazione nelle anticipazioni al Rapporto – dovrebbero ricevere fondi per garantire assistenza primaria a donne e bambini, quindi non solo quelli dove ci sono presidi internazionali” perché è stato notato favorevolmente che “là dove esistono luoghi di ascolto e di rappresentanza femminile all’interno dei campi, le donne hanno espresso una maggiore positività, nonostante le comuni difficoltà materiali”.