Un banco di prova importante con la partecipazione di formazioni di sinistra come Podemos, e di centro come Ciudadanos, che potrebbe sancire la fine del bipartidismo in Spagna
di Mirna Cortese
35 milioni di spagnoli, circa il 75% della popolazione, dalle 9 di questa mattina si stanno recando alle urne per il rinnovo di 8.122 consigli comunali (compresa Madrid) e di 13 giunte regionali su 17. In particolare si sta votando nelle seguenti regioni: Aragona, Asturie, Baleari, Isole Canarie, Cantabria, Castiglia La Mancia, Castiglia e León, Comunità Valenciana, Estremadura, Comunidad de Madrid, Murcia, Navarra e La Rioja.
Due giovani partiti, Podemos, sorto dal movimento degli Indignados, fratello del greco Syriza, e Ciudadanos, movimento centrista nato in Catalogna e al debutto nazionale, potrebbero mettere fine a un quarantennio di dominio da parte del Partito Popolare (PP, conservatore) e del PSOE (socialisti di centro sinistra).
I sondaggi indicano una profonda stanchezza negli elettori spagnoli, stanchi della crisi economica e degli scandali da corruzione che hanno scosso il PP, attuale partito al governo, e quello all’opposizione, il PSOE, che da quarant’anni si alternano al potere. E c’è un 30% di elettorato che si è dichiarato indeciso e che potrebbe fare la differenza: il Partito popolare del premier Mariano Rajoy dovrebbe mantenere a fatica il primo posto ma con un forte calo di consensi. Per il secondo posto i socialisti del Psoe sono insidiati dai post-indignados di Podemos guidati da Pablo Iglesias.
L’incognita resta il tipo di appoggio che questi due movimenti riceveranno dalle urne e quindi il loro futuro ruolo nelle istituzioni locali. Il voto viene considerato una prova generale in vista delle elezioni politiche di fine anno e forse la fine del bipartitismo.
L’emergere di Podemos e Ciudadanos, sempre secondo i sondaggi, potrebbe anche far restare indietro due formazioni attualmente rappresentare nel Parlamento spagnolo e che negli ultimi mesi hanno attraversato profonde crisi interne: Izquierda Unida (IU, guidata dagli ex comunisti) e la centrista Unione, Progresso e Democrazia (UPyD)
Ma quali sono i programmi dei nuovi partiti in lizza, Podemos e Ciudadanos, in questa tornata elettorale spagnola? Popoff ve ne propone una sintesi
FISCALITÀ
Podemos. Per la formazione guidata da Pablo Iglesias non c’è altro modo di finanziare il suo amplio pacchetto di misure sociali che aumentando le tasse. Propone quindi una aumento della quota regionale dell’imposta sul reddito (IRPF) a partire da redditi annui di 50.000 euro e assicura che “ammorbidirà” la tassa per chi ha redditi tra i 25.000 e i 50.000 euro. Inoltre intende unificare l’imposta di successione in misura particolare in luoghi, come Madrid, dove ancora no esiste. Rispetto al patrimonio, si dovrà rendere conto a partire da 400.000 euro e non dai 700.000 attuali.
Cuidadanos. In forma generale il partito vuole ridurre le quote dell’IRPF e lasciarne una sola per chi guadagni dai 22.000 ai 75.000 euro annui. Propone anche di ridurre i tre tipi di IVA attuali in uno unico per le società. Per quanto riguarda le proposte municipali, Ciudadanos promuove un nuovo tipo di finanziamento locale che assicuri ai Comuni la sufficienza finanziaria. Propone di stabilire la partecipazione dei municipi nell’IRPF e nell’IVA con una percentuale rispettivamente di 15 e 2%. Vorrebbe anche congelare la quota effettiva dell’IBI (imposta sui beni immobili) e, laddove possibile, ridurne il tasso.
CORRUZIONE
Tema delicato. Diversi gravi casi di corruzione in Spagna hanno coinvolto il sia partito popolare al governo che il partito socialista all’opposizione.
Podemos pretenderà che chi otterrà degli incarichi pubblici dichiari i suoi beni prima, durante e al momento di lasciare l’incarico, così come dovrà dichiarare le spese mensili tratte da denaro pubblico. Si propone anche le agende delle riunioni siano pubbliche. Vuole anche attivare una casella postale riservata dove funzionari possano denunciare casi di corruzione, ricevere protezione ed evitare rappresaglie, nonché la compilazione di un elenco delle persone e delle imprese condannate per corruzione per evitare che abbiano successivi contatti con le amministrazioni governative.
Ciudadanos si impegna a tagliar fuori da qualsiasi incarico, pubblico o di partito, chiunque sia imputato in casi di corruzione, fino alla risoluzione del processo giudiziario. Si impegna inoltre a non includere nelle sue liste elettorali persone imputate per corruzione. Limiterà il mandato dei sindaci a due legislature e chi avrà più di un incarico politico riceverà la retribuzione solo per uno di questi.
EDUCAZIONE E SALUTE
Podemos prevede un immediato blocco dei piani di privatizzatione nel campo della salute e annuncia l’intenzione di invertire gli accordi per recuperare i servizi esternalizzati. In quanto all’educazione, offre asili nido gratuiti da 0 a 3 anni e la riduzione degli alunni in ogni classe: massimo 25 nelle scuole medie e 30 nelle superiori. Promette anche di potenziare la gratuità dei libri di testo per chi ne avrà diritto.
Ciudadanos considera che, per quanto riguarda l’attenzione sanitaria, non mette in discussione il diritto alla salute dei migranti in situazioni irregolari, crede però che dovrebbe essere limitato rispetto ai migranti la cui situazione è regolarizzata. Rispetto all’educazione scommette su una rete di servizi di titolarità pubblica o titolarità privata concertata in un sistema pubblico.
ALLOGGI E SERVIZI
Quello della casa in Spagna non è solo un problema ma una emergenza finora trascurata dal governo. Si stima che ci siano circa 332.529 famiglie rimaste senza casa o sotto sfratto per l’impossibilità di pagare il mutuo alle banche o l’affitto.
Podemos conferma la sua contrarietà agli sfratti e si impegna a bloccare gli sfratti cosiddetti “in buona fede”, per coloro che non abbiamo una reale alternativa abitativa. Riconosce inoltre il pagamento retroattivo affinché nessuno perda la sua casa e possa continuare a pagare il suo debito una volta che la sua situazione economicamente critica sarà superata. Indica anche un piano di salvataggio per l’erogazione di acqua, luce e gas a persone in difficoltà, tramite un fondo che permetterà a una famiglia di non pagare più del 10% del suo reddito mensile in questi servizi essenziali.
Ciudadanos vuole che gli alloggi sotto sfratto sfrattate siano destinate ad “affitto sociale”, un affitto che non superi il 30% del reddito delle famiglie colpite.