Il ministro delle Finanze greco smentisce le voci riguardanti le sue dimissioni, circolate per la seconda volta da inizio maggio. E lancia un piano per rilanciare l’economia del Paese
Di Carlo Perigli
Se Fidel Castro “muore” in media almeno 3 volte l’anno, Yannis Varoufakis ormai “si dimette” ogni quindici giorni. Il ministro delle finanze sembra ormai finito nel mirino delle “bufale di corridoio”, che per la seconda volta in un mese hanno vociferato sulle sue imminenti dimissioni. Voci, appunto, smentite con un tweet dallo stesso Varoufakis, che ha voluto rassicurare, si fa per dire, i suoi detrattori di stanza a Bruxelles e Berlino. “Le voci di mie imminenti dimissioni sono (per l’ennesima volta) gravemente premature“, ha “cinguettato” il ministro, mettendo la parola fine sulle ennesime voci infondate. Almeno per i prossimi 15 giorni.
A dimostrare quanto Varoufakis sia ancora lontano dall’addio c’è l’iperattività che in questi giorni sta caratterizzando il governo greco, con il ministro delle Finanze sempre al centro delle manovre di Atene. In queste ore sta difatti partecipando, insieme alla squadra dei negoziatori ellenici impegnati nelle trattative con il Brussels Group – presenti anche il premier Tsipras e il ministro dell’Eonomia Stathakis – ad una riunione volta a discutere gli ultimi sviluppi. L’incontro servirà anche a preparare la teleconferenza di domani, che vedrà impegnato Tsipras insieme ad Angela Merkel e François Hollande, entrambi in collegamento da Berlino.
Rumours of my impending resignation are (for the umpteenth time) grossly premature…
— Yanis Varoufakis (@yanisvaroufakis) 31 Maggio 2015
Nel frattempo, il governo greco ha delineato, per mano dello stesso Varoufakis, un piano che permetterà alla Grecia di tornare ad ottenere prestiti dai mercati. Secondo quanto dichiarato dal ministro delle Finanze nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano greco Avghi, ripresa in Italia da Ansa, la strategia si basa, tra l’altro, sull’emissione di un prestito a basso interesse della durata di 30 anni dal Meccanismo Europeo di Stabilità, che andrebbe a sostituire il debito detenuto attualmente presso la Banca Centrale Europea, permettendo allo stesso tempo la ristrutturazione del debito permanente. Le priorità del governo greco, ha dichiarato Varoufakis, devono essere indirizzate ad una “combinazione della ristrutturazione del debito pubblico, iniezioni di investimenti e riforme che vanno al di là della pratica disumana di tagliare pensioni, sovvenzioni e stipendi“. All’interno del piano dovrebbe inserirsi anche l’abolizione della tassa di proprietà, giudicata “orribile” dal ministro greco. “Finchè non sarà stata abolita – ha dichiarato nel corso dell’intervista Varoufakis – ci sentiremo tutti responsabili verso il popolo greco. Ma la sua abolizione, anche se graduale, avrà luogo quando la trattativa (con il ‘Brussels Group’) sarà finita e saremo in grado di trovare entrate equivalenti con un’imposta sulle grandi proprietà e con la tassazione dei redditi che oggi non sono dichiarati“. Tipiche dichiarazioni di un ministro dimissionario, no?