4.9 C
Rome
venerdì, Novembre 22, 2024
4.9 C
Rome
venerdì, Novembre 22, 2024
HomecultureCuba, tra madre e figlio mai più Hiv

Cuba, tra madre e figlio mai più Hiv

Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Cuba è il primo paese al mondo ad essere riuscito ad eliminare la trasmissione da madre a figlio dell’Hiv

di Mirna Cortese

Medici-Cubani

Secondo calcoli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel 2013 sono nati 240mila, tra bambini e bambine, affetti dal virus dell’immunodeficienza umana (Hiv), un dato incoraggiante se paragonato al 2009, quando le nascita di bambini sieropositivi si attestarono a 400mila, ma siamo comunque lontani dall’obiettivo di 40mila che si sperava di raggiungere per l’anno in corso.

Un obiettivo che potrebbe invece raggiungere Cuba dove, nel 2013, sono stati registrati solo due casi di bambini nati con l’Hiv, il virus che precede la sindrome di immunodeficienza acquisita (Aids).

E’ la stessa Oms ad aver comunicato, martedì scorso, che Cuba è il primo paese al mondo ad aver eliminato la trasmissione da madre a figlio dell’Hiv.

“E’ un successo per Cuba e per tutti bambini e le famiglie del mondo” ha dichiarato Michel Sidibé, direttore esecutivo del Programma congiunto dell’Onu su Hiv/Aids (OnuAids) aggiungendo che “ciò dimostra che è possibile bloccare l’epidemia di Aids, e speriamo che Cuba sia il primo di tanti paesi a raggiungere questo risultato”.

Ogni anno più di 1,4 milioni di donne con Hiv iniziano una gravidanza che, senza trattamenti adeguati, hanno tra il 15 e il 45 per cento delle probabilità di trasmettere il virus ai figli durante la gestazione, il parto o l’allattamento. Ma se la madre, e poi il bambino o la bambina, ricevono un trattamento antiretrovirale adeguato e a tempo debito, il rischio di trasmissione cala ad appena l’1 per cento.

E’ da 2012 che l’Organizzazione Panamericana della sanità (Ops, rappresentante per l’America dell’Oms) sta collaborando con i medici cubani e di altri stati regionali, all’applicazione di un programma integrale per debellare la trasmissione de virus da madre a figlio. Il processo prevede in primo luogo l’accesso immediato alle cure prenatali, ai test per le gestanti e i partner, al parto cesareo e la sostituzione del latte materno. Tutti servizi che hanno a che vedere, più in generale, con il diritto alla salute, con la prevenzione, con un accesso alle cure egualitario e universale, diritto che a Cuba, nonostante tutto, non è mai venuto meno. E i risultati lo dimostrano, come dichiarato anche dalla direttrice dell’Ops, Clarissa Etienne: “Il successo di Cuba dimostra che l’accesso universale alla salute e la copertura sanitaria per tutti è cosa fattibile e, di fatto, sono la chiave del successo anche in una sfida così potente come quella con l’Hiv”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni

Maya Issa: «Nessun compromesso sulla pelle dei palestinesi»

L'intervento della presidente del Movimento Studenti Palestinesi in Italia all'assemblea nazionale del 9 novembre [Maya Issa]

Come possiamo difenderci nella nuova era Trump

Bill Fletcher, organizzatore sindacale, sostiene che ora “il movimento sindacale deve diventare un movimento antifascista”. [Dave Zirin]