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Iran-Usa, accordo nucleare

Iran e il Gruppo 5+1 tornano a riunirsi oggi per firmare uno storico accordo sul nucleare che fa saltare i nervi al governo israeliano

di Mirna Cortese

un flash del negoziato a Vienna
un flash del negoziato a Vienna

Iran e il Gruppo 5+1 di cui fanno parte Stati Uniti, Russia, China, Francia, Gran Bretagna e Germania, torneranno a riunirsi oggi alle 10,30 per firmare l’accordo sul nucleare. Lo hanno confermato le portavoci dell’Ue, Catherine Ray, e del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, hanno confermato per questa mattina l’ultima sessione plenaria dei ministri che hanno negoziato l’accordo, a cui seguirà l’annuncio ufficiale in una conferenza stampa congiunta del ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, e la capa della diplomazia europea, Federica Mogherini.

La bozza di accordo prevederebbe l’accesso degli ispettori  della IAEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) a tutti i siti sospetti iraniani, compreso quello di Parchin. Un compromesso sarebbe stato raggiunto anche per quanto riguarda la questione dell’embargo sulle armi convenzionali e missili balistici, embargo che Teheran vuole revocato e che, secondo la bozza d’accordo, resterà invece in vigore per i prossimi cinque anni.

Russia e dalla Cina, tradizionali paesi che forniscono armi all’Iran, avevano spinto per una soluzione immediata dell’embargo, ma si sono scontrati con gli Stati Uniti che devono tener conto anche delle preoccupazioni dei loro alleati in Medio Oriente, a partire innanzitutto da Israele.

Già ieri, infatti, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, aveva ribadito la forte contrarietà del suo paese all’intesa che, il ministro dell’energia di Israele, Yuval Steinitz, ha definito come “un cattivo accordo, pieno di scappatoie (per l’Iran)” e che oggi, di fronte alla quasi certezza della firma, ha definito “una licenza per uccidere” concessa all’Iran. Ma, da prime notizie, anche i falchi al Congresso statunintese abbiano intenzione di dare battaglia contro l’accordo che si sta per firmare, perché sarebbero state fatte troppe concessioni all’Iran.

Comunque sembra che in queste ore, come mai prima d’ora, le potenze mondiali e l’Iran sono sul punto di annunciare la firma di un accordo che allevierà le sanzioni, che stanno soffocando l’economia iraniana, in cambio dell’accettazione da parte iraniana di severi limiti alle attività nucleari del paese.

Il processo che termina oggi a Vienna è iniziato 20 mesi fa, quando le potenze internazionali concordarono un piano provvisorio per ridurre le sanzioni all’Iran in cambio di alcuni limiti suo programma nucleare. Un processo di negoziati che, per la prima volta da decenni, ha portato a sedere allo stesso tavolo il segretario di Stato Usa e il ministro degli esteri dell’Iran. I due paesi avevano rotto le relazioni internazionali nel 1979, dopo la rivoluzione islamica e il rientro in Iran dell’imam Khomeini.

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