Tempi lenti – e lotta strisciante per la leadership – per il nuovo soggetto a sinistra. A Strasburgo e alle Camere gruppi comuni entro l’anno
di Giulio AF Buratti
A che punto è la sinistra, quella nuova, che dovrebbe fare come in Grecia o in Spagna ma che su questo parallelo deve pendere dalle labbra di un ex sottosegretario del governo Monti, di un “giovane del Pd” o di un ex sindaco forcaiolo di Bologna? E ovviamente di Sel, ineffabile formazione politica inventata da Nichi Vendola mentre evitava accuratamente di ripubblizzare l’acqua pugliese e, tra frequentazioni con don Verzè e patron Riva, maturavano le condizioni per il suo rinvio a giudizio per concussione. Stamani l’incontro, assente Civati il giovane, con l’obiettivo, fissato entro e non oltre la fine dell’anno, di arrivare alla costituzione di gruppi unici alla Camera e al Senato. Location Palazzo Valdina. Presenti parlamentari di Sel, ex M5S ed ex Pd delusi. Una quarantina in tutto, per un progetto che sembra avere i ‘numeri’ – assicurano i parlamentari coinvolti – sia alla Camera che a Palazzo Madama. C’erano, tra gli altri, gli ex dem Stefano Fassina (quello del governo Monti), Sergio Cofferati (quello sceriffo), Monica Gregori; diversi parlamentari di Sel, compresi Arturo Scotto e Loredana De Petris, nonché il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni. Per i civitiani presente Elly Schlein, ma assente Civati, mentre tra gli ex grillini figurano Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella che ha appena costituito un sottogruppo Tsipras a Palazzo Madama. Si parte «con un coordinamento sulle cose concrete – spiega Scotto conversando con i cronisti – dalla legge di stabilità al fisco. Su questo ultimo punto, a settembre presenteremo una nostra proposta». «L’obiettivo immediato, ora – precisa Fratoianni – è dar vita a un gruppo parlamentare sia alla Camera che al Senato». Intanto si lavora sull’agenda. «Tra settembre e ottobre – anticipa Scotto – ci saranno 200 assemblee dei parlamentari per parlare di crisi, scuola e università, periferie». «Il nostro – chiarisce Fratoianni – è un punto di vista critico verso Renzi, e un lavoro concreto su un’agenda comune e alternativa, a cominciare dalla manovra finanziaria».
Per Eleonora Forenza, europarlamentare di provenienza Prc, «il percorso di costruzione di un soggetto unitario della sinistra alternativa è imprescindibile, a fronte delle sfide che ci aspettano in Italia e in Europa. Esistono numerosi ambiti di lavoro in cui il dialogo tra parlamentari nazionali e parlamentari europei è essenziale, penso in particolare al TTIP, in cui si affrontano due modi di intendere l’Italia e l’Europa che vogliamo consegnare alle prossime generazioni».
«Partire dal nuovo gruppo parlamentare della sinistra invece che dal processo di soggettivazione e costruzione all’esterno del Parlamento è un’operazione rischiosa e che potrebbe diventare utile solo al ceto politico, un’operazione che non può funzionare senza dei minimi strumenti di innovazione politica e le basi iniziali del nuovo partito», avverte Adriano Zaccagnini (Sel), commentando la decisione di dar vita entro l’anno ad un gruppo parlamentare unitario tra Sel, gli ex Pd e gli ex M5s. «Bisogna mettere in discussione la sinistra dei caminetti ristretti – prosegue Zaccagnini – dove non c’è codecisione né consultazione degli iscritti al partito. Ripartire da valori indiscussi come il principio d’uguaglianza e mettere al centro proposte sui temi scomodi come immigrazione, economia ed Euro, ma sopratutto il tema del lavoro rivisitato grazie alla riconversione ecologica, quest’ultima è la chiave principale – conclude Zaccagnini – per cambiare la nostra società in un nuovo mondo a misura d’uomo».
Avanti adagio, anche in periferia, sul nuovo soggetto auspicato da molti (da Ferrero a Fassina, appunto, passando per Vendola e Cofferati e Civati) ma che finora – con la sua ambiguità nei confronti del Pd – ha avuto l’unico risultato di ridimensionare l’esperienza dell’Altra Europa che, pur con i limiti notevoli della sua genesi, era parsa occupare un posto ormai vuoto, a sinistra e alternativo al partito che ha guidato tutti i processi di controriforma liberista e autoritaria intrecciandosi e mimetizzandosi dietro al berlusconismo. Da più parti, nella lista Tsipras, si chiede che a settembre venga convocata una Assemblea Nazionale dove discutere della nuova e inedita fase aperta dal Referendum greco e dal successivo accordo del Governo con l’Eurogruppo che rendono oramai “vecchio” il documento nazionale dello scorso 21 giugno. Il tempo è ora ma il bivio – tanto per citare un altro slogan della lista – sta nei modi e nelle condizioni in cui si conseguirà questa unità. Tempi e modi restano drammaticamente indaguati alla velocità e violenza con cui si sviluppano i processi sociali.