La nuova sindaca di Madrid, Manuela Carmena, blocca lo sfratto per morosità di oltre 220 famiglie in cambio di un “affitto sociale”
di Benedetta Cairoli
Più di 220 famiglie a rischio fratto nella capitale spagnola potranno continuare a vivere nelle loro case in cambio di un “affitto sociale”. Lo ha annunciato ieri la nuova sindaca di Madrid, Manuela Carmena. Si tratta di famiglie in affitto presso appartamenti della Emvs (Empresa municipal de la vivienda y suelo, una versione madrileña del nostro Iacp) distribuito in distinte zone della capitale e che la precedente amministrazione intendeva vendere ad un fondo di investimento ad alto rischio (fondo buitre).
Per opporsi alla vendita e alle nuove condizioni contrattuali che sarebbero state imposte una volta avvenuta la vendita, gli inquilini si organizzarono nella piattaforma “Yo no me voy” (io non me ne vado), che attualmente rappresentano 40 edifici. Carmena ha garantito adesso che resteranno in vigore i contratti sottoscritti al momento della locazione, anche quelli firmati negli anni ’80.
La sindaca, arrivata all’incarico come titolare della candidatura della piattaforma cittadina di sinistra Ahora Madrid, di cui fa parte anche il partito Podemos, ha rimarcato che 70 famiglie erano già sul punto di essere cacciate dalle loro case, sgomberi che sono stati immediatamente interrotti dalla prima cittadina madrileña.
La politica della nuova giunta di Madrid si basa nell’idea che il diritto alla casa è un pilastro fondamentale nella vita delle persone, ha dichiarato Carmena alla stampa, precisando che il Comune dovrà rendere possibile l’accesso ad affitti sociali per chi sta riorganizzando le case popolari.
Così come riportava nel programma elettorale di Ahora Madrid, la giunta madrileña ha come obiettivo la soluzione del problema degli sfratti. Per questo, nella sua prima settimana di gestione, la squadra di Carmena ha creato l’Ufficio di mediazione ipotecaria, che dipende dall’Area di equità, diritti sociali e lavoro, diretta dalla vicesindaca, Marta Higueras.
Per raggiungere questo obiettivo è stato fondamentale il sostegno delle banche, per questo Carmena e Higueras nel corso del mese di giugno hanno avuto incontri con i presidenti delle banche più importanti: Bankia, Santader e BBVA.
“Si sono dimostati molto collaborativi, lavoreremo a stretto contatto”, ha dichiarato Higueras, esperta in pubblica amministrazione con esperienza anche nel Paese Basco dove ha aperto un ufficio anti-sfratto e per quattro anni ha rivestito l’incarico di direttrice di Justicia del Gobierno di Patxi Lòpez.
Nel cammino per generare politiche pubbliche che permettano di bloccare gli sfratti nella capitale, il primo passo è stato che il Concistoro che funzionava all’interno di questo ufficio eleggesse dei mediatori tra i funzionari migliori, il cui compito e di fare degli studi sulla capacità economica dei debitori. Lo studio sarà poi incrociato con altre informazioni sociali e il rischio vulnerabilità di ciascuna famiglia.
Con l’analisi dettagliata di ogni famiglia, i mediatori andranno in banca per cercare di trovare una soluzione alla condizione debitoria, caso per caso.