Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa, ha letto tutto quello che è stato scritto sulla stampa sull’omicidio di Mauro Guerra, ucciso da un carabiniere
di Acad, Associazione contro gli abusi in divisa
Sono passate solo 48 ore dai fatti ma sulla morte di Mauro Guerra gli organi di informazione hanno fornito già svariate versioni dell’accaduto. Troppe volte in casi simili i giornalisti hanno preso per buona la versione fornita dalle Autorità senza prima recarsi sul posto e sentire i testimoni ottenendo come risultato quello di far assimilare la notizia all’opinione pubblica in maniera non sempre corretta. Ricordiamo tra tutti il caso di Federico Aldrovandi e i titoli dei giornali del giorno dopo i fatti in cui si diceva che Federico si era accasciato davanti agli agenti per un malore. La verità emersa successivamente fu ben diversa come tutti sappiamo. Qui abbiamo raccolto e comparato gli articoli usciti in questi giorni sul caso Guerra
La chiamata e l’intervento dei carabinieri
Padova Oggi: “Secondo quanto si è appreso, sono stati gli stessi familiari della vittima a chiamare il 112 e il 118, segnalando che il parente era fortemente esagitato. Giunti sul posto, i medici e i carabinieri avrebbero cercato di convincere l’uomo a seguirli per andare in ospedale per le cure del caso. Guerra, con occhi “spiritati”, parlava con difficoltà e farneticava. Sembrava che fosse d’accordo ad andare in ospedale ma, giunto all’ambulanza, d’improvviso, si sarebbe divincolato, scaraventando a terra alcuni militari e fuggendo prima per le vie del paese, indossando solo mutande e calzini, quindi verso i campi.”
Il Messaggero: “I militari erano intervenuti dopo essere stati chiamati per una lite in famiglia, ma quando sono arrivati sul posto hanno trovato un energumeno di oltre 100 chili – Mauro Guerra, 32 anni – completamente fuori di sé. Hanno cercato di placarlo e di convincerlo a salire sull’ambulanza del 118, arrivata sul posto, ma quello si è dato alla fuga per i campi, inseguito da vicino da uno dei due carabinieri, mentre l’altro rimaneva a distanza.”
Il Mattino Padova: “Ieri verso mezzogiorno sono stati i familiari a segnalare il precario equilibrio umorale di Mauro Guerra. Quando la pattuglia del nucleo Radiomobile si è presentata davanti a casa, il trentatreenne è uscito in cortile nudo. Indossava solo le mutande. Sudava e parlava a sproposito. “
Il Mattino Padova (articolo del 31 luglio): “La visita in caserma di mercoledì mattina ha alzato il livello di attenzione da parte dei militari. Mauro Guerra, carabiniere in forza al Tuscania durante il servizio militare, ha consegnato loro un papello delirante in cui parlava di Dio e del diavolo, di Ezechiele e del destino del mondo. Sembrava fuori controllo e per questo, dopo qualche ora, due pattuglie si sono presentate nella sua abitazione di via Roma”.
Unione Sarda: “Secondo quanto si è appreso, sono stati gli stessi familiari della vittima a chiamare il 112 e il 118, segnalando che il parente era fortemente esagitato. Giunti sul posto, i medici e i carabinieri hanno cercato di convincere l’uomo a seguirli per andare in ospedale per le cure del caso. Guerra, alto 1,90 e 130 kg di peso, piuttosto muscoloso, aveva gli occhi ‘spiritatì, parlava con difficoltà e farneticava. Sembrava che fosse d’accordo ad andare in ospedale, ma giunto all’ambulanza, d’improvviso, si è divincolato, scaraventando a terra alcuni militari e fuggendo verso i campi.”
Popoff quotidiano: “Non c’è stata alcuna lite in famiglia, non si capisce chi abbia allertato i carabinieri e l’ambulanza e il modulo per il Tso non avrebbe in calce né la firma di un medico né le firme delle autorità del comune”.
La colluttazione e gli spari
Padova Oggi: “Gli investigatori l’hanno rincorso, ma solo uno di essi sarebbe riuscito a raggiungerlo e a placcarlo a terra. La reazione di Guerra, a detta dei presenti, sarebbe stata abnorme: calci e pugni al militare colpendolo poi alla testa con un corpo contundente, pare le stesse manette che gli erano state messe ai polsi. Un altro carabiniere, sopraggiunto nel frattempo, vedendo il collega a terra e pieno di sangue, avrebbe estratto la pistola d’ordinanza sparando due volte in aria. Ha poi premuto il grilletto una terza volta e il proiettile si è conficcato su un fianco di Guerra.“
Il Messaggero: “Raggiunto dal primo carabiniere, l’uomo ha reagito, buttandolo a terra e colpendolo alla testa con un oggetto non meglio precisato. Quando il secondo militare è arrivato sul posto – spiegano i carabinieri – ha visto che il collega era una maschera di sangue e ha esploso due colpi in aria per fermarlo. Visto che Guerra continuava ad accanirsi sul ferito il secondo carabiniere gli ha sparato al tronco, ferendolo in maniera gravissima. Sul posto sono accorsi i medici del Suem 118.”
Il Mattino Padova: “Il militare l’ha raggiunto dopo una corsa sfiancante sotto il sole cocente. Seppur stremato è riuscito a stringergli una manetta al polso. Sembrava tutto finito. La trattativa estenuante iniziata poco prima delle 13 per un trattamento sanitario obbligatorio pareva essere giunta a conclusione. Ma dopo un accenno di remissione Guerra ha reagito in modo brutale. È riuscito a liberarsi dalla stretta e ha iniziato a colpire il brigadiere alla testa con le manette. Il militare è finito a terra e lui, cento chili per un metro e ottanta, ha continuato a infierire. Il comandante di stazione ha visto la scena da lontano. Ha intimato l’alt. Ha sparato due colpi in aria ma la brutale aggressione continuava. Così ha mirato e ha fatto fuoco ancora, stavolta puntando la canna dell’arma sul corpo nudo che copriva il collega a terra. Il colpo ha trafitto il giovane al fianco, gli ha tolto in un attimo forze e respiro.”
Il Mattino Padova (articolo del 31 luglio): “Una corsa di quasi 800 metri che solo Stefano Sarto, 47 anni, brigadiere del nucleo Radiomobile di Este, mezzofondista, è riuscito ad affrontare. Il militare ha tentato un primo placcaggio ma è stato respinto con un pugno in faccia. Nuova corsa, nuovo placcaggio, nuova colluttazione. La manetta agganciata ad un solo polso. Guerra, 100 chili per un metro e ottanta, è riuscito a buttare a terra il carabiniere. Gli è salito sopra e l’ha colpito più volte alla testa con le manette (o forse con un sasso). Il maresciallo Marco Pegoraro gli ha intimato l’alt, ha sparato prima due colpi in aria, poi uno su di lui. Il proiettile l’ha trafitto al fianco sinistro da parte a parte. Guerra si è fermato un attimo poi ha ricominciato a picchiare il militare ormai esanime. A quel punto l’hanno assalito in quattro e solo così sono riusciti a placarlo. Era ferito ma rispondeva alle domande”.
Popoffquotidiano.it: “Ma i familiari, con una telefonata all’alba di stamattina, al numero verde di Acad, riferiscono una storia diversa: «Abbiamo la testimonianza di diverse persone che erano lì – racconta una parente – i carabinieri hanno la loro versione ma noi abbiamo i testimoni. Mauro era stato bloccato, già gli era stata infilata una delle manette ma il carabiniere lo avrebbe aggredito e lui ha reagito. Non so cosa gli abbia detto ma è vero che Mauro lo ha colpito, due-tre pugni, non so. Così si è divincolato, si è girato ed è andato via quasi camminando… camminava… ma gli ha sparato alle spalle. E gli altri carabinieri, che erano a cento metri, quando sono arrivati, hanno continuato a prenderlo a calci quando già era a terra!”.
Lavocedivenezia.it: “Ora ci sono due versioni su quanto è successo. Quella ricostruita dai militari: Guerra già in passato aveva mostrato segni di intemperanza. «Questa volta ha esagerato — dice un ufficiale —. Farneticava versetti della Bibbia, si è scagliato contro i genitori». Guerra poi spintona due militari e fugge per i campi. Un brigadiere è il primo a raggiungerlo. Lo blocca, ma viene sopraffatto da Guerra. Il militare verrà ricoverato con sospette lesioni craniche, frattura della mascella e alcune costole incrinate. A questo punto, un maresciallo, comandante della locale stazione, spara due colpi in aria che risultano inutili, così esplode il terzo verso il corpo di Guerra. Un testimone racconta invece un epilogo diverso. Guerra viene raggiunto dal brigadiere, lo colpisce con un paio di pugni, riesce ad allontanarsi di nuovo per un paio di metri, quando viene raggiunto dai colpi di pistola”.
Le lesioni riportate dal carabiniere
Padovaoggi.it: “Ferito e trasportato in ospedale il carabiniere aggredito, in prognosi riservata per frattura della teca cranica, della mandibola e di sei costole, ma non in pericolo di vita.“
Il Messaggero: “Il carabiniere ferito è stato ricoverato in gravi condizioni, con una frattura cranica, frattura della mascella e sei costole spezzate. E’ in prognosi riservata ma non in pericolo di vita”.
Unione Sarda: “Il militare rimasto ferito – frattura al cranio, alla mandibola e a sei costole – è ricoverato in ospedale e le sue condizioni di salute sono state considerate serie dai medici, ma non è in pericolo di vita”.
La voce di Venezia: “Il militare verrà ricoverato con sospette lesioni craniche, frattura della mascella e alcune costole incrinate”.
Il Mattino di Padova (articolo 31 luglio): “Il brigadiere dei carabinieri in servizio al Nucleo radiomobile di Este ieri è stato dimesso dall’ospedale nonostante abbia delle costole rotte, una emorragia alla milza che si sta riassorbendo (è ancora in dubbio un intervento chirurgico), una frattura alla teca cranica, una contusione alla schiena, un dente spezzato, il labbro rotto e un paio di bernoccoli al capo. La prognosi di guarigione è di 30 giorni”.
Come hanno descritto la vittima
Padova Oggi: “Un fatto, questo, non nuovo alle forze dell’ordine e ai medici che più volte in passato erano intervenuti nell’abitazione di famiglia di via Roma in quanto Guerra, conosciuto come persona “disturbata”, quando andava in escandescenze offendeva, malmenava e minacciava la sorella e la madre.“
Il Messaggero: “un energumeno di oltre 100 chili – Mauro Guerra, 32 anni – completamente fuori di sé”.
Unione Sarda: “Un fatto, questo, non nuovo alle forze dell’ordine e ai medici che più volte sono intervenuti in quanto Guerra, conosciuto come persona ‘disturbata, quando andava in escandescenza offendeva, malmenava e minacciava la sorella e la madre.Giunti sul posto, i medici e i carabinieri hanno cercato di convincere l’uomo a seguirli per andare in ospedale per le cure del caso. Guerra, alto 1,90 e 130 kg di peso, piuttosto muscoloso, aveva gli occhi ‘spiritati, parlava con difficoltà e farneticava”.
Il Mattino Padova: “Una personalità complessa quella di questo ragazzo cresciuto con i genitori nell’abitazione di via Roma 36. Costituzione robusta e animo sensibile. Passione per la cultura fisica ma propensione per l’arte. Ci metteva poco a venire alle mani, Mauro Guerra. Con la stessa facilità, poi, ti poteva parlare dell’amore e della fede in Dio. In questi ultimi anni aveva perso i punti cardinali e, a volte, esagerava con le reazioni. Lo sapevano i medici del paese, lo sapeva il sindaco e lo sapevano anche i carabinieri. Il suo atteggiamento era facilmente fraintendibile. A tratti molesto. Quando la pattuglia del nucleo Radiomobile si è presentata davanti a casa, il trentatreenne è uscito in cortile nudo. Indossava solo le mutande. Sudava e parlava a sproposito. Mauro entrava e usciva di casa. I militari gli parlavano e lui non li ascoltava. Si innervosiva sempre di più e non dava retta a nessuno, nemmeno ai genitori”.
Il Mattino Padova (articolo 31 luglio): ” Da giorni le notizie che giungevano in caserma sul conto di Mauro Guerra erano allarmanti. Il giovane laureato in Economia con il pallino del body building stava attraversando un periodo piuttosto duro dal punto di vista psicologico. Una serie di vicissitudini (principalmente lavoro e amore) avevano compromesso il suo equilibrio. E questa era cosa nota, perlomeno nel paesino di 2 mila abitanti. Più di qualcuno, negli ultimi giorni, aveva suonato al campanello della caserma per segnalare comportamenti strani. Una famiglia ha denunciato ai carabinieri di averlo visto nascosto dietro una siepe del giardino. Un compagno di palestra ha riferito di aver preso una sberla senza motivo. Gli stessi genitori hanno confermato il momento decisamente complicato. Erano circa le 12 e Mauro si trovava a casa con il papà e il fratellino minore. Teneva in mano il manubrio in acciaio di un bilanciere da palestra (del peso di 10 chili) e lo sbatteva a terra talmente forte da riuscire a piegarlo. I militari hanno percepito quello che in gergo definiscono “pericolo per la pubblica incolumità”.”
Dov’è morto Mauro Guerra?
Padova Oggi: “A nulla è valso l’intervento dei medici dell’ambulanza che hanno tentato di salvare l’uomo, che è morto quasi subito.“
Il Messaggero: “Sul posto sono accorsi i medici del Suem 118. L’aggressore è morto poco dopo il ricovero.”
Il Mattino Padova: ” Medici e infermieri presenti per ultimare il trattamento sanitario obbligatorio sono accorsi per tamponare la ferita. Cinquanta minuti di massaggio sul posto. Sembrava potesse farcela ma alla fine il suo cuore si è fermato. Mauro Guerra è morto poco prima delle 16. “