Si sono svolti ieri i funerali di Shira Banki, accoltellata da un ebreo ortodosso al Gay Pride di Gerusalemme
Nicola Della Lena
Shira Banki non ce l’ha fatta. La ragazza di 16 anni accoltellata giovedì pomeriggio al Gay Pride di Gerusalemme da un ebreo ortodosso è morta.
L’omicida, Ishay Shliser, è da poco uscito di prigione, dove ha scontato una pena di 10 anni per un’aggressione simile a questa, avvenuta al Gay Pride del 2005, quando accoltellò tre manifestanti. Evidentemente la pena rieducativa non ha funzionato.
Rabbia, dolore e sgomento tra il migliaio di persone che hanno accompagnato il feretro della ragazza durante i funerali, svolti ieri.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyau, non si è lasciato sfuggire l’occasione di poter recitare – una volta tanto – la parte del buono, definendo Shisler un “disgustoso assassino”. Ha inoltre aggiunto: « Condanniamo con disprezzo il tentativo di imporre fra di noi l’odio e la violenza. Agiremo affinché l’assassino riceva la pena che merita». A lui, evidentemente, l’odio e la violenza stanno bene solo se esercitati sui palestinesi.
Eppure tutti e tre i grandi monoteismi – Cristianesimo, Ebraismo e islam – definiscono l’omosessualità un fatto contro natura, con motivazioni disparate. C’è chi sostiene che ciò sia dovuto al fatto che la sessualità non procreativa togliesse la possibilità di procreare e mettere al mondo soldati importanti per il minuscolo regno di Palestina, e chi addebita il fatto al forte maschilismo delle società in cui sono nate le religioni monoteiste. Sta di fatto che, comunque stiano le cose, quello che è fin troppo evidente è che quelli delle grandi religioni sono sistemi di pensiero in nome dei quali il diverso si è sempre ucciso, e sempre si ucciderà. Sia esso l’infedele, il diversamente credente, l’ateo – il peggiore di tutti – o un appartenente al variegato mondo LGBT.
Non a caso il Vaticano, l’unica teocrazia che prolifera indisturbata nel cuore dell’Europa, nonostante l’illuminismo e la civiltà, si è ufficialmente opposta alla risoluzione Onu che depenalizza il reato di omosessualità nei paesi in cui per questo è previsto il carcere o la pena di morte.
Viene in mente la brillante sintesi che Karl Marx fa nella “Questione ebraica”, rispondendo a Bruno Bauer: “Come si eliminano le guerre di religione? Eliminando la religione”.
pensiamo all’orribile gesto del ministro italiano per lo sviluppo economico Federica Guidi che in visita in Iran per incontrare il presidente Rohani si è messa il chador, una femminista si è chiesta perché allora il ministro degli Esteri Gentiloni non si è messo il turbante? … al peggio non c’è mai fine e sul nostro corpo si costruiscono le società patriarcali … il chador della Guidi è la bandiera dei cinici, dei potenti, degli sfruttatori … di quelli che pensano che un po’ di oppio ai popoli non fa mai male!