70 anni fa la bomba atomica colpiva Hiroshima, per ripetersi 3 giorni dopo a Nagasaki. In un video diffuso da Russia Tv le testimonianze dei sopravvissuti
di Carlo Perigli
“L’allarme non suonò, così pensai fosse un aereo giapponese. Eravamo bambini, così rimanemmo li a guardare l’aereo. Poi, improvvisamente, la bomba cadde“. Inizia così il racconto di Chiyoko Kuwabara, una delle poche persone riuscite sia a vedere lo sgancio della bomba atomica su Hirosima che a sopravvivere all’esplosione, la cui testimonianza è stata inserita nel documentario trasmesso oggi da Russia Tv. Alle 8.15 del 6 agosto 1945 “Little Boy” esplose sulla cittadina giapponese, uccidendo 140.000 dei 350.000 abitanti. “C’erano corpi dappertutto – prosegue la donna nel racconto – C’erano madri che cercavano i loro figli. Sentivo i bambini gridare ‘mamma, mamma’ ovunque. Ma anche quando vedevano i volti dei loro figli, non riuscivano a riconoscerli. Erano i bambini a riconoscere le loro mamme. Vidi una madre, aveva preso un ramoscello da un albero e lo usava per togliere le larve dal corpo di suo figlio. Il bambino urlò ‘fa male’, ma lei andò avanti. Sapeva che se non l’avesse fatto, le larve sarebbero diventate mosche. Spiegò al figlio, ‘devo toglierle’. Il piccolo morì. A causa di ricordi come questi, che rimangono nella mia mente, non riesco ad entrare nell’ottica che la guerra sia finita.
ATTENZIONE, QUESTO VIDEO CONTIENE IMMAGINI DI FORTE IMPATTO EMOTIVO. NON ADATTE AD UN PUBBLICO SENSIBILE
Sumiteru Taniguchi vive a Nagasaki. Alle 11 del 9 agosto 1945, tre giorni dopo l’aggressione ad Hiroshima, la bomba atomica ‘Fat Man’ venne sganciata sulla città. L’esplosione causò circa 40.000 morti e 55.000 feriti. Il numero complessivo delle vittime viene stimato a circa 80.000 persone, comprese quelle decedute nei mesi seguenti a causa delle radiazioni. “Avevo 16 anni – racconta – e mi trovavo a circa 2 chilometri dall’epicentro. Stavo camminando, l’esplosione è arrivata da dietro. Sono stato in ospedale per 3 anni e 7 mesi – dice alzandosi la maglietta e mostrando i tuttora evidenti segni delle radiazioni – Per i primi 21 mesi potevo solamente appoggiarmi sul torace, la mia schiena era bruciata fino alle ossa. Avevo le costole nel cuore e nei polmoni, ancora oggi è molto doloroso”. Nel 1959 Sumiteru ha promosso l’apertura di un’organizzazione per i sopravvissuti della bomba atomica, dando il via ad un movimento contro le armi nucleari, all’interno del quale offre la sua preziosa testimonianza.
A distanza di 70 anni, un gran numero di uomini e donne soffrono tuttora le conseguenze di quell’atroce bombardamento. “Abbiamo 300 pazienti qui – spiega Nanao Kamada, direttore della casa di riposo per anziani sopravvissuti alla bomba atomica. La principale causa di malattie attualmente è rappresentata dalle radiazioni, oltre che ovviamente dall’età avanzata. Quanto alle patologie specifiche – ha proseguito – si tratta perlopiù di tumori e di problemi cardiaci. Molti hanno disturbi a livello mentale, come il PTSD (Disturbo da stress post-traumatico) per esempio. Hanno ricordi dell’esplosione che vorrebbero rimuovere, ma non ci riescono. Anzi, ogni tanto tornano a galla, come una sorta di flashback.