Alessio Viscardi si era recato a Terzigno per un servizio dall’elipista da cui è decollato l’elicottero che trasportava i petali per il funerale di Casamonica. VIDEO
“Noi ti uccido proprio… vi seppelliamo in una piscina”. Così sono stati minacciati di morte e poi cacciati il reporter di Fanpage Alessio Viscardi che, insieme ad un’attivista del M5s era andato a cercare l’elipista di Terzigno (Napoli) da cui giovedì mattina era decollato l’elicottero diretto a Roma per lo show dei petali caduti dal cielo durante il funerale di Vittorio Casamonica, boss dell’omonimo clan sotto inchiesta per traffico di droga, riciclaggio di denaro, corruzione e usura.
I quattro uomini che hanno aggredito e minacciato di morte reporter e accompagnatrice, prima di rilasciarli hanno preteso di fotografare con il cellulare i loro documenti, così da sapere chi sono e dove abitano.
Viscardi era lì per parlare con i titolari dell’elipista “Elicast”, per capire, per informare del volo da lì decollato per Roma senza le dovute autorizzazioni. Avrebbe voluto chiedere come mai aveva sorvolato Roma nonostante il divieto per gli elicotteri monomotore, avrebbe voluto chiedere come mai l’agenzia funebre di Roma si era rivolta proprio a loro, una pista a oltre 200 km dalla Capitale nel mezzo dell’hinterland campano. Avrebbe voluto fare domande ma non gli è stato permesso.
Da Napoli, tra i messaggi di solidarietà a Viscardi a cui ci associamo, è arrivato anche quello del sindaco De Magistris secondo il quale : “Non è ammissibile che un giornalista venga minacciato di morte, di essere ammazzato e sotterrato sotto le piscine vuote, perché tenti di capire quali fossero i gestori dell’eliporto di Terzigno dal quale è partito l’elicottero dei funerali organizzati dai Casamonica. Ad essere minacciata è anche l’indignazione necessaria affinché un giorno questo Paese sia scevro da mafie e da ostentazioni di modalità di tipo mafioso. Ad Alessio Viscardi la solidarietà della Città di Napoli”. Nel video che il giornalista è riuscito a rendere pubblico nonostante in quattro, all’eliporto Elicast, avessero tentato di strappargli la telecamere, sono chiaramente udibili le minacce di morte. Il giornalista ha denunciato l’episodio alle autorità competenti.