Casa, nelle città universitarie affitti da 270 euro per un letto. Il coinquilino ideale è 35enne e donna. In crescita i gayfriendly
Redattore sociale
ROMA – I prezzi medi richiesti per per gli alloggi degli studenti fuori sede nelle città universitarie vanno da 380 euro per una stanza singola e a 270 per un posto letto in doppia. Gli affitti sono sostanzialmente stabili rispetto all”anno precedente, con un leggero calo (pari al 3% circa) relativo alle doppie. Delle 15 città prese a campione dall’ufficio studi diImmobiliare.it Milano si conferma la città più cara in cui trovare una stanza o un semplice posto letto: complice un probabile “effetto Expo”, i prezzi medi richiesti sono cresciuti, tanto per le singole quanto per le doppie. Per una stanza singola servono in media 490 euro, cifra che supera del 28% il dato nazionale e del 2% quello dello scorso anno; per la doppia si spendono 335 euro (+5% in un anno). I prezzi lievitano ulteriormente se lo studente punta a vivere nel cuore della citta”: nelle zone centrali la richiesta media per la stanza singola e” pari a circa 600 euro al mese.
Nella hit al secondo posto c’è Roma che annovera prezzi medi più bassi per via della sua maggiore estensione territoriale: 415 euro al mese per una singola (+1% rispetto al 2014) e 290 per un posto letto in doppia (-3%). Ma, anche in questo caso, la prossimita” al centro storico fa lievitare i prezzi delle singole a circa 500 euro al mese. Sul podio delle citta” con i prezzi degli affitti piu” elevati la medaglia di bronzo spetta a Firenze, tradizionale meta non solo di fuori sede italiani ma anche di tanti Erasmus da tutta Europa: qui si spendono 365 euro per la stanza singola (+2% in un anno) e 275 per il posto in doppia (+6%). Alti i prezzi anche a Bologna, ma stabili rispetto alla rilevazione dello scorso anno: 330 euro per una stanza singola, 245 per la doppia; a Torino va un po” meglio, anche se si devono sborsare 315 euro al mese per una stanza singola e 240 per il posto in una stanza condivisa (+9%). Per risparmiare bisogna scegliere facolta” di citta” piu” piccole, o il Sud Italia: a Catania, ad esempio, i prezzi medi per la stanza singola sono stabilmente sotto i 200 euro.
A fronte di una generale stabilità delle cifre richieste dai proprietari, alcune località sembrano aver registrato oscillazioni più elevate: per quanto riguarda le stanze singole sono state Siena e Palermo la città che hanno visto i prezzi crescere di più (rispettivamente +9% e +8% in un anno), mentre il calo maggiore è stato ad Urbino (-6%); per i posti in doppia i salti più evidenti sono stati rilevati a Palermo e a Torino (+9% per entrambe), con il calo più forte a Bari (-8%). La differenza di prezzo dell”offerta nelle varie città è connessa non tanto alle attrattive delle università, quanto alle opportunità per i giovani lavoratori. È con loro, infatti, che gli studenti devono “contendersi” le stanze, visto che spesso i precari guadagnano troppo poco per potersi permettere un appartamento intero e optano per la condivisione. Fenomeno ormai consolidato nel mercato immobiliare italiano riguarda poi la presenza del padrone di casa tra gli inquilini: il 12% dell”offerta di alloggi presente su Immobiliare.it è un cosiddetto “affitto parziale”.
Ma qual è il coinquilino ideale? E’ una donna (il 44% degli annunci richiede esplicitamente una persona di sesso femminile), ha al massimo 35 anni, non fuma e non ha animali. La stima è stata fatta esaminando le caratteristiche indicate dagli inserzionisti (a pubblicare gli annunci, e ad occuparsi della selezione, sono quasi sempre le persone che già vivono in casa, incaricati a scegliersi coinquilini che assicurino una buona convivenza). Inoltre, il 57% degli inserzionisti si dichiara gayfriendly: questa percentuale, in crescita rispetto al 2014, supera il 75% a Bologna, Urbino e Padova, mentre scende drasticamente in città del Sud come Palermo (23%) e Bari (28%). “Il mercato delle stanze in affitto sembra non conoscere crisi – ha dichiarato Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – e la generale tenuta dei prezzi lo dimostra”. La riprova della buona salute di questo business risiede per Giordano nella stabilità del numero di stanze e posti letto disponibili che “non cala come sta succedendo, invece, a quello degli immobili offerti con contratti di locazione tradizionali a una singola persona o a una singola famiglia (-7% nel 2015)”. (DIRE)
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