Le curve tedesche si schierano a favore dell’accoglienza, mentre in Austria si manifesta contro le politiche repressive adottate dagli Stati europei
di Carlo Perigli
In Germania le curve si schierano con l’accoglienza, contro il razzismo e chi, a Berlino ma non solo, approfitta di crisi, guerre e migrazioni per soffiare sul fuoco della guerra tra poveri. Una scelta di campo, appunto, operata domenica scorsa dalle curve di Borussia Dortmund, Wolfsburg e Bayern Monaco, Hertha Berlino e St. Pauli che hanno esposto lo striscione “Refugees Welcome“, all’interno di una campagna comune volta all’accoglienza e all’integrazione.
Un’iniziativa che la società di Dortmund aveva già lanciato lo scorso giovedì, invitando 202 rifugiati siriani ad assistere alla partita di Europa League tra il Borussia e i norvegesi del Odds Ballklubb, parte di un progetto più ampio, “angekommen in Dortmund” (arrivati a Dortmund) volto a favorire l’integrazione dei rifugiati nel tessuto sociale. Così, società calcistiche e tifoserie hanno dato un forte segnale di contrasto alle manifestazioni naeonaziste andate di scena nelle ultime settimane, da Berlino a Dresda. A supporto dell’iniziativa si sono schierate importanti personalità dello sport, da Tony Kroos, centrocampista del Real Madrid, a Lukas Podolski, attaccante ex Inter, attualmente al Galatasaray. I due calciatori hanno aderito alla campagna “Noi aiutiamo” lanciata dalla Bild, sulle cui pagine è apparso un editoriale firmato da Herta Mueller, scrittrice tedesca, ma nata in Romania da genitori fuggiti durate il nazismo, e Nobel per la letteratura nel 2009.
“Refugees Welcome” è anche lo slogan con cui è stato convocato uno spezzone “Senza Frontiere” nella manifestazione in corso in queste ore per le strade di Vienna, per denunciare le politiche adottate da alcuni paesi europei, Austria Ungheria e Germania in primis, causa principale dei tragici eventi che stanno portando alla morte centinaia di migranti, costretti a dover sopportare condizioni inumane nel tentativo di aggirare le barriere erette a difesa della Fortezza Europa. Una roccaforte che capitalismo e imperialismo hanno costruito spargendo guerre e povertà, i cui confini si vorrebbero ora tutelare a discapito proprio di quelle persone che di questo sistema ne sono le vittime principali.