8.6 C
Rome
venerdì, Novembre 22, 2024
8.6 C
Rome
venerdì, Novembre 22, 2024
Homecronache socialiL'area dell'Expo per i migranti, perché no?

L’area dell’Expo per i migranti, perché no?

Expo sta per chiudere e allora perché non destinare all’accoglienza gli spazi della costosissima e inutile kermesse?

di Francesco Ruggeri

NEfOLblVJZcYpKp-800x450-noPad

Expo sta per chiudere e allora perché non destinare all’accoglienza gli spazi della costosissima e inutile kermesse? Milano, come altre città, si è scoperta “invasa”, ossia attraversata da esseri umani che provano a scappare da guerre, miseria, discriminazioni. Ha scoperto l’inadeguatezza dei sistemi di accoglienza mentre la città è disseminata di luoghi inutilizzati, cattedrali nel deserto postindustriale con l’unico scopo di drenare denaro pubblico per grandi eventi e grandi opere. Una petizione che gira sul web spiega, appunto, che Expo 2015 sta per chiudere i battenti lasciando intatti gli interrogativi sugli appalti poco trasparenti, i ritardi nei lavori, i fini etici non supportati da sponsor altrettanto etici e soprattutto i numerosi incidenti che sono costati la vita a operai italiani e non, regolari e non. Di fronte alla tragedia umanitaria cui stiamo assistendo ormai da troppo tempo, si chiede al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, di destinare l’intera area di Expo – che rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto italiana – all’accoglienza e allo smistamento dei migranti in Europa. Un gesto concreto che potrebbe spingere gli stati ancora recalcitranti a collaborare per mettere fine a questa immane tragedia. Giungerà mai una risposta pubblica?

mauro biani da il manifesto

 

 

razzismo antirazzismoexpo no expo milano migranti profughi rifugiati antimafia mafia petizione 

1 COMMENT

  1. Quando l’esposizione sarà terminata le aree torneranno nelle mani di Arexpo Spa che deciderà cosa farne tenendo conto dell’accordo di programma votato dagli enti coinvolti. L’assetto societario finale di Arexpo Spa è questo: regione Lombardia 34,6%, comune di Milano 34,6%, Fondazione Fiera Milano 27,7%, provincia di Milano 2%, comune di Rho 1,1%. Arexpo ha comprato i terreni di Expo di proprietà della Fondazione Fiera (notare bene che il venditore e il compratore in questo caso sono la stessa società) e del gruppo Cabassi. Diviene cosi’ possibile urbanizzare aree ex agricole e il loro valore risulta decisamente accresciuto al momento dell’acquisto. Il 28 giugno 2007 in una scrittura privata tra comune di Milano, Fondazione Fiera e Belgioiosa Srl, società controllate dal gruppo Cabassi, viene scritto che i proprietari delle aree si impegnano a metterle a disposizione dell’evento in cambio di un diritto edificatorio. Alla fine di Expo, quando i padiglioni saranno smontati, i proprietari dei terreni passeranno all’incasso potendo costruire nuovi palazzi, case e negozi su una parte delle aree, con un valore di quei terreni triplicato. I proprietari delle aree ci avranno guadagnato prima con la vendita, durante con l’urbanizzazione e dopo con la costruzione. Il verde agricolo diventa cosi’ cemento al 50%. Questo accordo é stato sottoscritto anche da Pisapia due mesi dopo il suo insediamento il 25 luglio 2011. Ricordiamoci fra i tanti che Pisapia ha fatto sgomberare la torre Galfa per compiacere il piu’ grande palazzinaro di Milano un certo Salvatore Ligresti. Forse Pisapia non é il sindaco piu’ adatto per trovare una soluzione al problema dei profughi …

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Lo squadrismo dei tifosi israeliani e il pogrom immaginario

Violenza ad Amsterdam: i fatti dietro le mistificazioni e le manipolazioni politiche e mediatiche [Gwenaelle Lenoir]

Ferrarotti è morto e forse la sociologia non si sente troppo bene

Vita e opere dell'uomo, morto il 13 novembre a 98 anni, che ha portato la sociologia in Italia sfidando (e battendo) i pregiudizi crociani

Un Acropoli che attraversa una città, recitando

A Genova va in scena, per la quindicesima edizione, il Festival di Teatro Akropolis Testimonianze ricerca azioni

Maya Issa: «Nessun compromesso sulla pelle dei palestinesi»

L'intervento della presidente del Movimento Studenti Palestinesi in Italia all'assemblea nazionale del 9 novembre [Maya Issa]

Come possiamo difenderci nella nuova era Trump

Bill Fletcher, organizzatore sindacale, sostiene che ora “il movimento sindacale deve diventare un movimento antifascista”. [Dave Zirin]