Ultimi sondaggi a sei giorni dal voto in Grecia. Stasera duello in tv tra Tsipras e Meimarakis. Ecco il manifesto programmatico di Unità popolare: si parte dall’Oxi al referendum
di Giulio AF Buratti
Testa a testa fra Syriza e Nea Dimikratia nei sondaggi a sei giorni dalle elezioni del 20 settembre in Grecia. Il partito Syriza dell’ex primo ministro Alexis Tsipras e i conservatori di Nuova Democrazia sono praticamente testa a testa nei sondaggi. Secondo un rilevamento Kapa Research pubblicato oggi dal sito To Vima, Syriza è in lievissimo vantaggio con il 26,7%, ma la coalizione della sinistra radicale è tallonata da Nuova Democrazia con il 26,2%. Gli indecisi sono il 10,2%. Terzo partito sono i neonazisti dl Alba Dorata (7%), seguiti dai socialisti del Pasok (6,1%), i comunisti del Kke (5,9), il partito di centro sinistra To Potami (5%), i dissidenti di Syriza riuniti sotto la sigla Unità Popolare (4,2%) e l’Unione dei Centristi (3,6%). Il partito nazional conservatore dei Greci Indipendenti, che era al governo con Syriza, figura al 3,1% appena sopra la soglia minima del 3% necessaria per entrare in parlamento. Secondo il rilevamento, il 36,7% degli elettori ritiene che Tsipras sia più adatto come primo ministro. Evangelos Meimarakis, che in luglio ha assunto la guida ad interim di Nuova Democrazia, arriva secondo con il 34.4%. Ma nell’insieme l’umore dell’elettorato è pessimista: il 63,3% ritiene che in Grecia le «cose vadano nella direzione sbagliata», mentre solo il 24,4% vede un miglioramento. C’è attesa in Grecia per il duello televisivo di stasera fra Tsipras Meimarakis visto che molto dipenderà dagli indecisi e dall’affluenza alle urne. I due leader non dovranno rispondere solo alle domande dei giornalisti della Tv pubblica, ma potranno anche interloquire fra loro. E alla fine faranno un breve appello agli elettori. Secondo la legge greca al partito che ottiene più voti alle elezioni spetta un bonus di 50 deputati, su un parlamento di 300 seggi. Ma appare improbabile che il partito vincitore possa governare da solo, senza formare una coalizione con una o più altre formazioni.
Intanto è disponibile in italiano la dichiarazione-programmatica di Unità popolare, soggetto nato dalla scissione di Syriza e che ha come punto di partenza il NO schiacciante espresso dal popolo greco nel referendum del 5 luglio. Al terrorismo delle forze dominanti dell’Unione Europea e della Grecia la grande maggioranza sociale, con una forte presenza di giovani, ha risposto con una vera e propria ribellione popolare. La resistenza del popolo greco, senza precedenti per durata e partecipazione soprattutto nei primi due anni di applicazione dei memoranda, è anche una grande eredità per Unità Popolare. Essa ha espresso la resistenza generalizzata al piano strategico volto ad imporre un’austerità permanente, la cancellazione di tutti i diritti del lavoro, l’esproprio dei beni pubblici, la distruzione della democrazia e l’imposizione di uno stato a sovranità limitata.
Il manifesto di Unità Popolare è sottoscritto dalle 13 organizzazioni della sinistra radicale comprese in questo fronte che cerca una rottura con l’austerità e la zona euro. Unità Popolare in realtà include un insieme variegato di forze, da socialdemocratici di sinistra e militanti di movimenti sociali a correnti di estrema sinistra. Alcune di queste forze provengono da Syriza: le due componenti della Piattaforma di Sinistra (la Corrente di Sinistra con a capo Panagiotis Lafazanis e la Red Link attorno a DEA/Sinistra Operaia Internazionalista), che costituisce la colonna vertebrale del movimento. Ci sono anche la Tendenza Comunista, che è affiliata alla Tendenza Marxista Internazionale, e il Movimento per la Sinistra Radicale, una rete costituita da militanti attivi essenzialmente nei movimenti antirazzisti, pro-migranti e LGBT, in precedenza parte della tendenza “53+” ora defunta.
Altre organizzazioni provengono da Antarsya (la Ricomposizione della Sinistra/ARAN e il Raggruppamento Sinistra Anticapitalista, i due gruppi storici Althusseriani dell’estrema sinistra greca) o da gruppi che hanno collaborato con Antarsya (Intervento Sinistra, Rinnnovamento Comunista, e il Piano B, con a capo l弾x presidente di Syriza Alekos Alavanos). Altri gruppi hanno le radici nella tradizione del KKE (il Gruppo Ricostruzione Comunista) o da strati di quadri del Pasok, che hanno lasciato il partito sia negli anni ’90 (il DIKKI-Sinistra Socialista, una ex componente di Syriza) sia negli ultimi cinque anni (Giovani Militanti o Socialisti di Sinistra, una rete di quadri sindacali che controllano alcuni settori importanti del movimento operaio).