Alla sua prima uscita pubblica da leader del Labour, Corbyn resta muto mentre God save the Queen risuona nella Cattedrale. Un nodo per ribadire che è repubblicano e pacifista
di Francesco Ruggeri
Jeremy Corbyn s’è rifiutato di cantare God Save The Queen, l’inno della corona britannica. Ha fatto scalpore l’atteggiamento del nuovo leader del Labour alla sua prima uscita pubblica. Un modo per ribadire il suo essere pacifista e repubblicano mentre l’inno risuonava nella St.Paul Cathedral nel 75° anniversario della battaglia d’Inghilterra, il conflitto aereo che ridimensionò le ambizioni di Hitlerdi invadere l’isola e concludere la guerra lampo. I giornali inglesi, come farebbero anche i loro epigoni italiani, si dilungano nel sottolineare lo stile trasandato dello spettinato leader socialista, la sua cravatta rossa. E molti inglesi, osservandolo muto al cospetto dell’inno nazionale, hanno dedotto che non sarebbe in grado di guidare il paese e hanno affidato questo pensiero geniale al cinguettio di twitter.
Corbyn, che è anche il presidente della Stop the War Coalition, ha ricordato la partecipazione dei suoi genitori allo sforzo bellico, il grande coraggio e determinazione di quella generazione nella lotta per sconfiggere il fascismo. E, ovviamente, l’eroismo della Royal Air Force nella Battaglia d’Inghilterra “qualcosa a cui tutti dobbiamo un enorme debito di gratitudine”. Ma lui preferirebbe commemorare le vittime delle guerre “ e fare tutto il possibile per garantire che alle generazioni future vengano risparmiati gli orrori della guerra.”
E’ stata anche la prima volta tra il capo del Labour e il primo ministro David Cameron. Corbyn ha già chiesto l’abolizione della monarchia, ma da quando ha assunto la leadership laburista ha accettato l’invito a diventare un membro del consiglio privato della Regina.