“La Valle di Susa resta una questione che mi riguarda”. Assolto Erri De Luca dall’accusa di istigazione a delinquere per le sue parole di sostegno al sabotaggio del Tav.
di Checchino Antonini
“Ora mi sento tornato un cittadino qualunque. Ma La Valle di Susa resta una questione che mi riguarda” dice Erri De Luca, subito dopo la sua assoluzione dall’accusa di istigazione a delinquere per le interviste in cui sosteneva che la Tav “va sabotata”.
“Di questo processo mi rimane la grande solidarietà delle persone che mi hanno sostenuto, in Italia e in Francia”, aggiunge lo scrittore napoletano. “La sentenza – prosegue – ribadisce il valore dell’articolo 21 della Costituzione. Ho letto sui giornali della telefonata di Hollande a Renzi, ma non credo che abbia influito sulla sentenza”.
“Sarei presente in quest’aula anche se non fossi io lo scrittore incriminato per istigazione. Aldilà del mio trascurabile caso personale, considero l’imputazione contestata un esperimento, il tentativo di mettere a tacere le parole contrarie. Perciò considero quest’aula un avamposto affacciato sul presente immediato del nostro paese. Svolgo l’attività di scrittore e mi ritengo parte lesa di ogni volontà di censura. Sono incriminato per un articolo del codice penale che risale al 1930 e a quel periodo della storia d’Italia”, aveva scritto su fb poco prima della lettura del dispositivo lo scrittore.
Una sentenza inattesa vista la mole di procedimenti giudiziari quasi sempre tesi a destrutturare il movimento popolare più longevo e incisivo contro una grande opera. Un accanimento giudiziario che ha fatto pensare spesso agli ambienti della Procura di Torino come uno dei luoghi in cui la lobby dell’alta velocità poteva disporre di buoni appoggi. Ma anche alla repressione c’è un limite: “Questa sentenza riporta le cose al posto giusto e dimostra che non avremmo dovuto essere qui”, spiega infatti il legale di Erri De Luca, avvocato Gianluca Vitale. “Mi auguro che la Procura e la Digos di Torino – aggiunge – capiscano che c’è un limite anche all’attività di repressione. La libertà di pensiero deve essere tale in Valle di Susa come nel resto del Paese”.
“Non mi aspettavo questa assoluzione, a Torino c’e’ un accanimento giudiziario incredibile”, dice a caldo uno “storico” del movimento No Tav, Alberto Perino, dopo la sentenza. “Ora sono convinto che i Pm e Ltf (la societa’ incaricata della realizzazione della linea transfrontaliera ndr) faranno ricorso in appello. E’ stata una sentenza molto sottile, ad personam, – ha concluso – perchè ha detto che il fatto non sussiste omettendo che non costituisce reato”.
“Rispettiamo la decisione del giudice, non ne faremo una battaglia campale, ma nei momenti di tensione sociale ci sono dei limiti che soprattutto gli intellettuali dovrebbero rispettare”, considera l’avvocato Alberto Mittone, legale di Ltf, la società italo-francese che si è occupata del progetto e delle opere preparatorie della Torino-Lione che nel settembre 2013 aveva denunciato Erri De Luca.
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