Video. La prima edizione Memorial Cucchi, in cinquecento al Parco degli Acquedotti per reclamare verità e giustizia
di Checchino Antonini , video di Francesco Talarico
Abbiamo corso con Stefano. Eravamo tanti, cinquecento podisti e altrettanti ad aspettare i corridori, stamattina al parco degli Acquedotti di Roma, là dove ebbe inizio l’ultima corsa di Stefano: l’arresto e la via crucis tra caserme di carabinieri, Regina Coeli, guardine sotterranee di Piazzale Clodio, pronto soccorso del Fatebenefratelli, ancora Regina Coeli, infine il repartino penitenziario del Pertini dove venne nascosto alla vista, ultima fase di una tortura durata sei giorni.
Seguirono, per i suoi parenti, fasi successive e più lunghe della tortura: lo strazio dell’autopsia, il muro di gomma delle versioni ufficiali, le indagini strabiche, le chiacchiere dei giornali, i processi incapaci di dare nomi e cognomi ai colpevoli.
E loro a correre per Stefano. Per Stefano e gli altri. E non comincio l’elenco perché non sarebbe completo, perché lo conosciamo già. E noi a correre con loro. Nelle piazze, nelle aule di tribunale, nei centri sociali, in ogni spazio reale e virtuale dove si può lottare contro la miscela velenosa che ha ucciso Stefano e gli altri fatta di proibizionismo, razzismo, malapolizia, emergenza sicurezza, torsioni autoritarie, fascismo e la complicità di chi si gira dall’altra parte. Di chi non corre.