24.2 C
Rome
mercoledì, Novembre 6, 2024
24.2 C
Rome
mercoledì, Novembre 6, 2024
HomemalapoliziaCop21: la violenza della polizia francese e il fascismo “democratico”

Cop21: la violenza della polizia francese e il fascismo “democratico”

Dopo la testimonianza dell’attivista italiana Stop-Ttip presente a Place de la République, ecco un video da Parigi dove la polizia fa riflettere sullo “stato d’emergenza” imposto dal presidente Hollande

di Giampaolo Martinotti

 


Le immagini parlano da sole. In Francia i cittadini che manifestano per il clima e contro lo “stato d’emergenza” vengono scambiati per terroristi e trattati come pericolosi sovversivi. Le violenze ingiustificabili di domenica 29 da parte della CRS (Compagnies Républicaines de Sécurité) sono un fatto gravissimo che nel 2015 catapultano di fatto un paese membro dell’Unione europea fuori dallo stato di diritto e dentro lo stato di polizia.

Quando François Hollande, “le Président normale de la République”, parla di “sacralità violata” e del ricordo delle vittime “infangato”, mostra inconsapevolmente il degrado intellettuale del quale la politica transalpina è afflitta. I sei deputati che giovedì 19 novembre non hanno votato in favore delle “mesures de restriction des libertés” all’Assemblée nationale rappresentano il livello di considerazione attribuita al popolo dai suoi governanti, mentre la sinistra parlamentare francese vive un periodo di confusione sconcertante. Le misure speciali previste dallo stato d’emergenza, benché applicate in maniera temporanea, appartengono a tutti gli effeti a quel retaggio fascista che oggi rende impalpabile la linea di demarcazione che distingue un sistema democratico da un regime autoritario.

In un contesto nel quale i terroristi tentano con violenza di ridurre le libertà democratiche alle quali sono ostili per natura, il governo francese effettua una pericolosa svolta a destra, imponendo proprio la soppressione delle libertà pubbliche, mettendo da parte i diritti umani e paventando una riforma costituzionale che gli garantirebbe maggiori poteri. Se la risposta alle minacce del terrorismo globale passa per la repressione aggressiva del dissenso popolare è plausibile pensare che il processo di erosione della democrazia, in atto già da tempo, sarà molto difficile da contenere.

In questo senso, la guerra ai migranti e le sciagurate operazioni militari in Medio Oriente fanno parte delle logice di globalizzazione dell’odio e del profitto che giorno dopo giorno spingono la società europea verso il baratro del fascismo “democratico”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Ma Donald Trump è un fascista?

Il dibattito sulla natura del trumpismo è ricco ma è impossibile minimizzare la deriva estremista del MAGA [Fabien Escalona]

Trump-Harris: fascismo o impero

Una valanga suprematista o la continuazione di un impero neoliberale malato. Questo il dilemma negli Usa [Mathieu Magnaudeix]

I neri voteranno per Harris: il problema sono i maschi bianchi

Perché i media parlano così tanto di una frazione di uomini neri quando più del 60% dei bianchi voterà per Trump? [Elie Mystal]

Spese militari, perché questa manovra è una bomba

Nella legge di bilancio un record di spese militari e, in particolare, per i nuovi sistemi d'arma

La fantascienza torna a Roma, per tre giorni

Dall'8 al 10 novembre la prima edizione di Sfestival, festival romano della fantascienza, promosso da Allarga.menti