Con 7 milioni e mezzo di seguaci su twitter, Sarah Silverman riceve centinaia di risposte indignate per un tweet provocatorio su Gesù
di Francesco Ruggeri
Sarah Silverman, popolare attrice ebrea “irriverente”, nominata al Grammy, ha certo la tendenza ad usare il sarcasmo quando affronta argomenti controversi e “a rischio”. La Silverman ha provocato una vera rivolta su twitter, negli scorsi giorni dopo aver twittato che «Gesù era gender fluid».
La Silverman ha un forte seguito sul social network che usa per messaggi irriverenti. Nel giorno di Natale ha postato questo stravagante “merry Christmas” informando i suoi followers, appunto, del fatto che Gesù era gender fluid, seguito da cinque icone a cuore.
MERRY CHRISTMAS! Jesus was gender fluid! ❤️❤️❤️❤️❤️
— Sarah Silverman (@SarahKSilverman) 25 Dicembre 2015
Un tweet “fortunato” con 3300 like e 1100 retweet. Ma uno di questi retweet (“No, non lo era”) ha dato il via a una vera e propria rivolta dei conservative christians, i fondamentalisti, che l’hanno accusata, con modi interurbani, di codardia per non avere la stessa mancanza di rispetto nei confronti dei musulmani attaccando anche loro nei giorni di festa comandata. Ad esempio: «Se tu avessi le palle, tu che sei una pessima imitazione di un’attrice, dovresti dire la stessa cosa di Maometto nei giorni del ramadan, ma non lo fai, stupida idiota».
Un teologo cattolico polacco, in qualche modo «grato per il troll della Silverman», Artur Rosman sostiene che l’idea del gender fluid circola da secoli nei testi teologici ma i fondamentalisti non possono saperlo perché si abbeverano a teorie e ideologi molto recenti, quelli del primo Novecento.
Il teologo Janet Martin Soskice (Rosman fa notare la fluidità di genere nel nome) ha scritto un intero libro sulla fluidità di genere nel linguaggio biblico dal titolo, La gentilezza di Dio: Metafora, Genere e linguaggio religioso. Il suo punto di vista è abbastanza semplice e chiaro per tutti. Dio (“il Padre” per i cristiani) ha creato l’uomo e la donna ad immagine di Dio (Gen 1,27), ma anche Osea descrive Dio come madre, come fa il Deuteronomio in un paio di posti, e ci sono più punti del Salmi e Isaia dove accade lo stesso. Questo non è esclusiva della Bibbia ebraica, Matteo 23:37 e Luca 13:34 descrivono Dio come una chioccia e in una parabola in Luca 15, Dio appare come una donna in cerca di sua moneta.
Poi ci fu un’esplosione medievale di immaginare Gesù come Madre. L’esempio più famoso con cjui si potrebbe avere familiarità è quello di Giuliana di Norwich nelle rivelazioni del Divino Amore, uno dei testi più importanti del misticismo occidentale. Altri mistici hanno utilizzato la metafora di Gesù come madre. La prima fioritura di immagini come queste avviene dopo il periodo patristico, tuttavia, sembra avere origine nel XII secolo nelle opere di uomini: i monaci cistercensi come Bernardo di Chiaravalle, Aelerd di Rievaulx.
Lo Spirito Santo è un caso interessante. La parola greca per lo spirito, pneuma, è neutra quindi sfugge eventuali identificazioni semplici con qualsiasi genere specifico (ergo: gender fluid, fluido di genere). Tuttavia, la parola “spirito” è in realtà femminile in ebraico in cui l’Antico Testamento è stato scritto e nella lingua aramaica che Gesù probabilmente parlava. Pertanto, dovrebbe venire come nessuna sorpresa che c’è tutta una tradizione di siriaca pneumatologia che tende a genere Spirito (provvisoria, come è il caso con il Padre) come femminile. Ho scoperto questo fatto, mentre passa attraverso il libro secondo lo Spirito, che prende in prestito da fonti cristiane orientali che vanno al di là dei soliti autori ortodossi greci e russi.
Io non so chi sia questa Silverman, e soprattutto non voglio saperlo, ma è certo che se si hanno così tanti seguaci in un’epoca di dittatura dell’ignoranza e con la fabbrica della stupidità funzionante anche in periodo natalizio non può essere che l’ennesimo strumento di questo marcio sistema mediatico. Per quanto riguarda Gesù, ci spiega il Donini in Breve storia delle religioni, ignoto è l’anno di nascita, quello comunemente accettato, del 753 dalla fondazione di Roma, venne ricostruito solo cinquecento anni più tardi, e non entro in altri dettagli … Per quanto riguarda il giorno fu stabilito solo agli inizi del IV secolo, dopo la conversione di Costantino, in coincidenza con la festa mitriaca del solstizio d’inverno, il giorno del “signore sole”. Gesù secondo i vangeli, aveva non meno di quattro fratelli e due sorelle. In sede storica, il dogma della verginità di Maria, che va ben tenuto distinto da quello dell’immacolata concezione, proclamato solo nel 1854, si è formato nei primi tre-quattro secoli della vita di Gesù, per cercare di offrire una spiegazione dell’origine soprannaturale del figlio di dio. La vita pubblica di Gesù, se mai è esistito al di là del mito, durò probabilmente meno di un anno, forse tre o quattro mesi soltanto. I quattro vangeli non sono concordi in proposito e mitica è l’esistenza dei dodici apostoli quante erano le tribù di Israele. Di questi quattro vangeli il più antico è certamente posteriore al 70 d. C., gli altri sono stati redatti molto più tardi. Perciò dal punto di vista storico questi documenti sono di limitatissima credibilità. La resurrezione del Cristo per Paolo di Tarso non era nemmeno allora un dato storico ma un’esigenza di fede. Non mi addentro oltre, questo è solo un assaggio, ma consiglio a tutti la lettura di questo libro che costa solo 6 euro perché come diceva Marx la critica della religione è il presupposto di ogni altra critica e in un mondo dove in ben 13 paesi c’è la pena di morte per gli atei , gli agnostici e i liberi pensatori … c’è ancora molto lavoro da fare!
Giustamente, Eugenia, c’était tanta ignoranza In matéria. E la pressione politico-culturale antireligiosa – più estrema che l’ateismo – fa sì che 80% di viò che di dice é solo frutto di pregiudizi e paure. Molto più libri e testi divresti leggere prima di esprimerti.
@Eugenia Silverman, è scritto, è una bravissima attrice comica e stand-up comedian. Ha tanti seguaci su twitter proprio perché è tanto brava ed i suoi tweet molto divertenti. I gomblotti sul numero di retweet mi mancavano ma: “è certo che se si hanno così tanti seguaci in un’epoca di dittatura dell’ignoranza e con la fabbrica della stupidità funzionante anche in periodo natalizio non può essere che l’ennesimo strumento di questo marcio sistema mediatico” si dovrebbe sintetizzare con parole di troppo per pensieri da poco. Le avevi prese le goccine?
@azelio la pressione politico-culturale chi la fa, giovanardi? l’ateismo in che modo mai potrebbe essere estremo? “fa sì che 80% di viò che di dice é solo frutto di pregiudizi e paure” come i cattofascisti ci hanno ben insegnato, vedere le criiche alla 194, se non son frutto di pregiudizi e paure (e ignoranza). Fai quasi rimpiangere la gomblottista eugenia, quasi.