Via, forse, il reato di clandestinità, inventato da Bossi e Fini, ma le espulsioni amministrative continueranno ad esserci. Parla l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione
ROMA – L’opposizione politica all’abrogazione del reato di immigrazione irregolare è “del tutto pretestuosa, falsa, ipocrita e fondata sull’ignoranza”. Non usa mezzi termini Guido Savio, membro del Consiglio direttivo dell’Asgi, rispetto alle reazioni di parte del mondo politico alla notizia dell’imminente approvazione del provvedimento che mette fuori gioco il così tanto discusso reato. Entro la metà del mese il reato potrebbe essere cancellato dall’ordinamento italiano, ma occorre ricordare che si tratta di un provvedimento che “nasce da lontano”, spiega Savio, cioè “da una legge delega del Parlamento approvata più di un anno fa che ha delegato al governo la necessità di abrogare e depenalizzare tutta una serie di reati, tra cui anche questo”.
Che il reato in questione non abbia costituito un deterrente, infatti, non è una novità e già in diverse occasioni lo stesso ministro alla Giustizia, Andrea Orlando, lo ha sottolineato. “Alle persone bisogna spiegare che mantenere questo reato significa fare un processo a distanza di mesi (se non anni) da quando il migrante viene intercettato e che prevede come esito una condanna da 5 a 10 mila euro di ammenda nei confronti di una persona che non sai neanche dove sia e che comunque non ha un patrimonio aggredibile. Un irregolare, infatti, non può avere un conto in banca, non può avere un lavoro regolare e non puoi pignorargli lo stipendio. Non può avere beni mobili o immobili registrati. Non può avere una casa. Se non hai un permesso di soggiorno tutte queste cose non le puoi fare”. Secondo Savio, per lo Stato è solo una perdita di “tempo e soldi” per “perseguire un reato che non serve a nulla: è un processo per una condanna nei confronti di un mulino a vento o di un fantasma che non sarà mai eseguita. Questo è il dato di fondo che bisognerebbe spiegare”.
A chi parla di possibili “invasioni” di migranti come il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, occorre inoltre ricordare che l’abrogazione del reato di immigrazione irregolare, infatti, non riguarda le espulsioni per via amministrativa. Queste, infatti, continueranno ad esserci. “Dal 1990, dalla legge Martelli, in Italia lo straniero che è in condizione di irregolarità nel soggiorno deve essere espulso in via amministrativa, con espulsione del prefetto – spiega Savio -. Non è che le prefetture lavoreranno di più senza questo reato. Lavoreranno in egual modo. L’espulsione continuerà ad esserci anche dopo l’abrogazione di questo reato. E non si può togliere perché c’è tutta una normativa europea, la direttiva rimpatri. Questo reato, poi, non ha nessun effetto deterrente per una persona che mette a rischio la propria vita attraversando il mare su una carretta o nel doppio fondo di un tir, non si fa certo spaventare dal rischio di essere condannato a pagare una multa che tanto non pagherà mai”.
A preoccupare Savio, però, è soprattutto la partita sull’immigrazione che si gioca nel complesso scacchiere europeo. Mancano “idee forti”, chiosa. “Il mondo cade a pezzi e noi facciamo accordi mandando 2 mila persone in Svezia o poco altro. Sono numeri irrisori. Occorrerebbe prendere coscienza del fatto che i due terzi dell’umanità sta male, in particolare quella che vive nell’altra sponda del Mediterraneo. Le uniche risposte balbettanti che si riescono a dare sono di chiusura: l’Ue si chiude a riccio e al suo interno ostacoliamo la libera circolazione dei cittadini”. Anche gli accordi di Schengen non sembrano essere al riparo, nonostante i richiami del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker. “Possono sempre essere rinegoziati – spiega Savio -. Gli stati membri, previa notifica alla Commissione, possono decidere di reintrodurre i controlli alle frontiere per ragioni eccezionali. L’Italia lo fece in occasione del G8 di Genova, e abbiamo visto come è andata a finire. O come fece la Francia a Ventimiglia non reintroducendo formalmente i controlli alla frontiera, ma di fatto”. Per Savio, oggi in Europa non vanno a rotoli gli accordi di Schengen, lontani da una ridiscussione generale, ma “l’idea di comunità”.(ga)
Pronto, dunque, il decreto per abrogare le norme del governo Berlusconi di sette anni fa. Le reazioni dei vari schieramenti. Lupi (Area Popolare): “In un momento come questo è un errore”. Romani, Forza Italia: “Dose di incoscienza”. Gozi, sottosegretario agli Affari europei: “Meglio considerare il clandestino come persona informata dei fatti”
Roma – E’ pronto il decreto per abrogare le norme del governo Berlusconi di sette anni fa che avevano istituto il reato di clandestinità. E non mancano le reazioni contrarie, che si contrappongono alla decisione del governo. L’abolizione del reato di immigrazione clandestina “proprio in un momento come questo e’ un errore. Noi dobbiamo da una parte continuare ad accogliere coloro che sono profughi, ma dall’altra dare un segnale molto forte. Chiunque entra in Italia e non e’ nella condizione di profugo ma e’ un immigrato clandestino deve essere rimandato indietro”. Lo dice Maurizio Lupi, capogruppo Area Popolare alla Camera, al Gr1 Rai. “Le leggi – prosegue Lupi – danno delle indicazioni molto chiare e molto forti delle regole di un paese. Spetta poi ai tecnici attuarle nel miglior modo possibile. Quando un tecnico fa il politico ha sempre fatto grandi danni, purtroppo, nel nostro paese. Quindi i tecnici facciano i tecnici e noi facciamo la nostra parte”.
La delega scade il 17 gennaio. “Ci sara’ un confronto serio come e’ naturale che sia all’interno del governo – conclude Lupi – . Tante deleghe sono state attuate, altre sono state fatte decadere proprio perche’ non c’erano le condizioni per attuarle. Anche dopo quello che e’ successo in Germania, dopo quello che sta succedendo nell’intera Europa, che l’Italia dia un segnale che va in un’altra direzione secondo me da’ solo fiato a colore che hanno alcun interesse ad accogliere coloro che sono in difficolta’, ma vogliono solo fare populismo su questi temi”.
Questa la reazione di Enrico Zanetti (Scelta civica): “Cosi’ come era stata configurata, la rilevanza penale della clandestinita’ non ha funzionato. Oggi pero’ un governo che lavora per questioni vere e non per ideologie deve porsi anche il tema di come rendere efficaci i meccanismi di respingimento ed espulsione, non di abolire il reato e stop”.
Contrario all’abolizione Paolo Romani, presidente del gruppo di Forza Italia al Senato: “Cancellare, soprattutto in questo momento, il reato di immigrazione clandestina denota da parte del governo una buona dose di incoscienza. E chi sostiene che quella norma non abbia avuto effetti dissuasivi, dovrebbe riflettere sulle inevitabili conseguenze negative che una simile depenalizzazione comportera’. Purtroppo in materia di immigrazione, come su tutto il resto, Renzi fa esattamente l’opposto di quello che servirebbe, in totale controtendenza con il giro di vite che e’ in corso nel resto d’Europa. E mentre la missione Eunavfor Med, anziche’ contrastare gli scafisti continua a traghettare clandestini in Italia con l’assenso del nostro governo, il finto buonismo della sinistra produrra’ altri danni incalcolabili. Occorrerebbe invece, anche alla luce degli episodi inaccettabili e vergognosi accaduti in alcune citta’ tedesche, un ripensamento complessivo sulla politica dell’immigrazione e dell’integrazione, anche per quanto riguarda i richiedenti asilo”.
Scrive su twitter Raffaele Fitto: “E’ un errore abolire reato clandestinita’. Governo non ha strategia su immigrazione. Rischio nuova ondata in estate #migranti”.
A favore dell’abolizione Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega agli Affari Europei Sandro Gozi: “Il reato di clandestinita’ non ha funzionato, perche’ rende addirittura molto piu’ difficile e piu’ lunga l’espulsione e molto piu’ complessa la lotta contro i trafficanti di esseri umani”. “L’esperienza – ha proseguito- dice che quella norma non ha funzionato, ma questo non vuol dire che agli irregolari non verranno comminate sanzioni di tipo amministrativo. Vuol dire che e’ meglio considerare il clandestino come persona informata dei fatti, perche’ facilita le indagini e le accelera, anziche’ doverlo considerare, per lo status di immigrato in verifica di regolarita’, un criminale”.
Questa la reazione del sindaco di Verona e segretario di Fare! Flavio Tosi: “Il reato di clandestinita’, anziche’ cancellato, va ridefinito, perche’ cosi’ com’e’, la norma non e’ nemmeno un deterrente: i clandestini se ne fanno un baffo della sanzione amministrativa prevista, da 5 a 10 mila euro. Serve un provvedimento che renda effettivi i respingimenti e le espulsioni, meglio all’interno di una cornice europea, cosi’ eviteremo che qualche magistrato buonista lo smantelli, com’e’ accaduto alla Bossi-Fini”. (DIRE)
© Copyright Redattore Sociale
© Copyright Redattore Sociale
Il REATO DI CLANDESTINITA’ esiste in tutto il mondo compreso da dove vengono la Keynge e l’altro muso nero, senza contare che la difesa dei confini non solo è legittima, ma uno dei più grandi errori commessa dall’Europa in mano a buonisti e incapaci che hanno creato solo dolo nei fatti e danni certi per il futuro.
Guardate all’america, prima nazione creata con clandestini, come succede oggi in oriente, fu allora la FECCIA EUROPEA E LA FECCIA EBRAICA a farne terra di conquista e i risultati sono a distanza di centinaia di anni “ultravisibili a tutti” una nazione dove la gente teme la loro stessa gente e non è servito il passare di centinaia di anni né la fine della schiavitù a forgiare un nuovo popolo, visto che umanamente, mettere vicine civiltà e religioni differenti porta solo all’acuirsi di storiche rivalità. Non credo in Dio, ma ho la certezza che il mondo non si è fatto da solo e come gli orsi bianchi sono fatti per le banchise di ghiaccio, allo stesso modo le scimmie sono fatte per le foreste, stessa cosa avviene per le varie razze che compongono l’umanità, gli uomini non sono merce e scambiandoli di posto, l’unica cosa che si ottiene è metterli gli uni contro gli altri, solo comprovati IDIOTI possono pensare il contrario! Mentre infami come lo fu il l’ebraico-nazista Kalergi, sapeva bene che se metti un idiota con ideali di 2000 anni fa vicino a un faro, non si illumina l’idiota ma spegni il faro. Questo è quello che sta accadendo e che domani si profilerà vincente, per chi ha bisogno di schiavi che lavorano al ribasso. Ma da un Comunista non ci si aspetta che sia il faro, quando storicamente e notoriamente è sempre stato dalla parte sbagliata della storia, causa la scaltrezza che tranne alle élite, questa non fa parte delle maestranze! Prova ne sia, la figura barbina fatta in questi giorni da Renzi e ciurma al seguito in Arabia, dove invece di sputare in faccia agli infami emiri che stanno creando più caos che attività di ripresa per eccesso di petrolio, trapelano storie infamanti di soggetti politici, che litigano con fervore, per impossessarsi dei Rolex offerti loro.
NON SOLO INFAMI, ANCHE VENDUTI. SPERIAMO AL RIENTRO CHE CASCHI L’AEREO E NON CI SIANO MERDACCE SOPRAVVISSUTE.
ma tu, prima di facebook, passavi il tempo a citofonare e poi scappavi? ma lo sa mammina che passi tutto questo tempo a scrivere (e a pensare) bestialità? credi di essere un fico?
A me non importa caro l’essere figo, a me ha sempre interessato essere unico anche nei ragionamenti e non mi vendo né per un lecca-lecca né per milioni. Gli unici campanelli che mi suonano, sono quelli di allarme quando un idiota entra nel mio perimetro vitale e come puoi da te constatare mi allontano, visto che oltre la solita figura da comunista lesso, ha fatto anche una domanda come solo chi è un riconosciuto idiota può esprimere.
non sei unico, milioni di coglioni la pensano come te.
Salutami gli altri peli dei miei coglioni allora, coglione.
ma sì, maschione, di’le parolacce se no non ti ecciti
Leggendo… sembra proprio che abbia iniziato tu il turpiloquio, confermando peraltro, chi è il coglione.