Per denunciare “la strumentalizzazione da parte dei media” del corpo della donna dopo i fatti di Colonia. Roma, flash mob contro il sessismo e il razzismo [4 febbraio 18.30 ai giardini di piazza Indipendenza]
a cura di Giampaolo Martinotti
“Esprimiamo piena solidarietà alle donne fatte oggetto di borseggi, molestie e stupri nella notte di Capodanno in alcune città europee”. Inizia così l’appello alla mobilitazione espresso dalle svariate realtà che in queste settimane hanno organizzato il flash mob in programma per domani a Roma.
L’evento, pensato per denunciare “la strumentalizzazione da parte dei media” del corpo della donna in relazione agli spregevoli fatti accaduti durante la notte di capodanno a Colonia e in tutta la Germania, si svolgerà in un momento davvero drammatico per quanto riguarda la libertà femminile e la sicurezza delle donne nel nostro paese.
Nelle ultime 48 ore infatti tre donne sono state brutalmente aggredite, due di loro sono morte, e dall’inizio del ‘nuovo’ anno le vittime sarebbero una decina. Queste aggressioni sconcertanti, oltre al dato numerico di per sé terrificante, rappresentano una triste realtà che in Italia colpisce i diritti delle donne e alimenta un femminicidio infinito . Per non parlare dei beceri elementi culturali che in alcuni casi sono in grado di liquidare una grave molestia come un ‘atto di immaturità’, un gesto che la donna è costretta a subire ‘per scherzo’. In questo contesto è sempre più necessario rompere il silenzio senza alcun sensazionalismo.
Pertanto, pubblichiamo di seguito il comunicato di Unione Donne in Italia, Casa Internazionale delle Donne, Link Roma, Rete della Conoscenza, AFFI, Infosex, Degender:
“Esprimiamo piena solidarietà alle donne fatte oggetto di borseggi, molestie e stupri nella notte di Capodanno in alcune città europee.
Denunciamo la strumentalizzazione dei fatti da parte dei media e di un razzismo che non ha alcuna legittimazione, soprattutto in tema di libertà femminile.
Non si strumentalizza il corpo delle donne! Il sessismo non è una questione di razza ma attraversa tutte le culture. Non utilizzerete i nostri corpi per promuovere ideologie xenofobe e di incitazione all’odio, proprie di quella cultural machista che contrastiamo ogni giorno nel nostro ‘civile’ paese.
Non siamo le ‘vostre donne’ da difendere contro gli immigrati, come in molti hanno affermato nelle scorse settimane. Siamo le donne che anche in occidente quotidianamente subiscono violenze tra le mura domestiche, per le strade e sul lavoro; siamo le donne che non hanno diritto al welfare, che più di altri patiscono la crisi, le donne che troppo poco possono avere accesso a servizi essenziali come asili nido, consultori, centri antiviolenza. Tutte le donne hanno diritto alla libertà, all’inviolabilità del corpo e della mente. Sempre e ovunque!”