«Basta con la tattica di offrire al PD finte riaperture di dialogo – chiede L’Altra Europa – non discuteremo con il PD neanche se spostasse la data del referendum No Triv il giorno delle amministrative»
di Giulio AF Buratti
Messa alle strette dall’ennesima sortita di Fassina, riportata ieri da Popoff, L’Altra Europa, la fu lista Tsipras, chiarisce che il dialogo col Pd è fuori discussione «perché lo riteniamo il responsabile in Italia ed in Europa delle politiche di austerità che stanno affamando popoli interi, distruggendo la natura e privatizzando beni comuni. Dobbiamo lavorare con coraggio e senza ambiguità per ridare speranza ed entusiasmo. I nostri interlocutori sono le cittadine ed i cittadini. Solo con loro vogliamo fare patti ed accordi».
E questo vale anche circoscrivendo la questione solo alla capitale. «La stagione del centrosinistra, del cosiddetto Modello Roma e delle grandi alleanze è ormai finito. Alle prossime elezioni serve un progetto di discontinuità con il passato, anche quello della consigliatura Marino, e proposte programmatiche in grado di tirare fuori la Capitale dal pantano in cui si trova. I continui appelli di ricomporre il centrosinistra – secondo l’Altra Europa con Tsipras – vanno respinti con forza al mittente».
Pietra dello scandalo la dichiarazione di Fassina, nel corso del suo intervento al convegno del Prc sulla sinistra plurale. «Se cambiate la data del referendum, se il governo stabilisce l’election day anche per la consultazione No Triv, allora sono pronto a ridiscutere le alleanze», ha detto il candidato sindaco per la Capitale, gelando la sala del centro congressi Cavour. Solo tre giorni prima aveva dichiarato di voler correre in ticket con l’ex sindaco Marino, dando vita a primarie parallele a quelle del Pd, per insidiare la corsa di Giachetti, renziano vicepresidente della Camera.
A sostenere la candidatura a sindaco di Stefano Fassina, per il momento ci sono Altra Europa Roma, Futuro a Sinistra, Rifondazione e Sel. «Ma ancora siamo insufficienti. Dobbiamo riuscire a coinvolgere da protagonisti tutti coloro che, da soli o organizzati, ogni giorno lottano contro la povertà, per il diritto all’abitare, per impedire le colate di cemento o i nuovi centri commerciali nei loro quartieri. Vogliamo e dobbiamo coinvolgere quel pezzo di città che soffre e combatte, che non vota più o è tentato di dare il voto al M5S e che deve essere risarcito da anni di politiche liberiste e dal modello Roma. La nostra ricetta? – sottolinea il portavoce di AET Roma – aggressione al debito comunale per ridurlo e ristrutturarlo, zero consumo di suolo, manutenzione e riuso della città, case per chi ne ha necessità; stop alle privatizzazioni delle aziende pubbliche con l’utilizzo delle risorse liberate dal bilancio per investimenti in Ama, Atac ed Acea dopo averne cambiati i vertici; no alle Olimpiadi per utilizzare le risorse per asili nido, trasporto pubblico, servizi sociali, cura della città».
Entro il mese di febbraio si definirà la lista, senza i simboli dei partiti e aperta a tutte queste esperienze di lotta. «Sarà alternativa al PD, che a Roma presenta la sua faccia peggiore. Non ci interessano le primarie, Ci interessa coinvolgere gli uomini e le donne che sono scesi in piazza a difendere la democrazia violentata dal PD; ci interessa proseguire la lotta alla corruzione ed al malaffare che Marino a suo modo ha provato a fare. Sarebbe interessante se queste energie sane sostenessero con una loro lista il nostro progetto».