“Poi iniziò la musica” esordio di Andrea Franchello, trentenne. Un profondo bisogno di esprimersi attraverso la scrittura, la tranquillità di Cortemilia, paesino delle Langhe
di Giampaolo Martinotti
“E’ troppo tempo oramai che la musica galleggia alla deriva di un mare di superficialità. Le melodie degli artisti da leggenda sono state dimenticate per far spazio a brani concepiti e progettati per soddisfare uno stile di vita frenetico e dalla memoria corta. La musica scritta col cuore è destinata a scomparire senza far rumore? Forse esiste ancora una speranza”.
Ci troviamo nell’anno 2100, la tecnologia ha fatto passi in avanti e nello stesso tempo i valori etici ne hanno fatti parecchi indietro. La parte più mostruosa dell’eredità degli anni ’90, il connubio tra produttività sfrenata ed edonismo consumista, ha spinto il fenomeno delle ‘boy band’ verso un Olimpo senz’anima. Case discografiche in cerca di soldi facili hanno condannato a morte la musica, relegandola ad espressione effimera di un prodotto artificiale che si può smantellare e ricreare nel nome di un dio che ancora tutti conoscono: il Profitto.
Ma Lio, il protagonista che sarà affiancato da diversi compagni di viaggio, ama la musica profondamente. In maniera autonoma decide di imparare a suonare svariati strumenti, la scintilla però non scocca e, come per la maggior parte delle persone, prigioniere del proprio tempo ‘non libero’ e delle dinamiche del sistema dell’avere, la sua passione non basta a farlo emergere come un grande artista. Ma un giorno, quasi inconsapevolmente, suona un accordo perfetto risvegliando improvvisamente la “vera anima della musica”, che pareva assopita da tempo immemore.
Questa armonia autentica rinasce sotto forma di quattro animali guida, anime di quattro musicisti leggendari realmente vissuti tra gli anni ‘70 e ’90, ritornati per insegnare al protagonista cosa vuol dire “fare Musica con la M maiuscola”. Lio trova a sua disposizione quei compositori che hanno messo la musica sopra ogni altra cosa, che hanno inciso decine e decine di album, che hanno girato i palchi di mezzo mondo imprimento indelebilmente le loro melodie nel cuore di milioni di persone. “Il bus numero sette sta conducendo trentacinque persone in una nuova strada, in un nuovo quartiere, incontro a una vecchia giornata come tante altre”; ma il traguardo alla fine del viaggio sarà davvero così splendente? Il cammino del cambiamento è spesso aspro e pieno di insidie.
Tra pagine affascinanti e ben 52 capitoli, sapientemente suddivisi tra la trama principale e una notevole quantità di racconti brevi, che infine svelano appieno il vero significato dell’opera, “Poi iniziò la musica” è un romanzo scorrevole che vola tra le nuvole del surreale. Un racconto ambientato all’interno del panorama musicale che intrecciando situazioni rocambolesche, e un amore conteso, a un essenziale filo conduttore, la musica, ci ricorda con astuta ironia l’importanza dell’arte non come merce ma come espressione della coscienza dell’essere.
Forse vi capiterà, come per incanto, di ritrovarvi dinanzi a “un albero coi rami sui quali germogliano plettri”: in quel caso non abbiate timore, lasciatevi rapire dalle parole “ritmate sul tempo di una canzone”.
A dicembre peraltro Andrea Franchello è stato selezionato tra i vincitori del concorso letterario a tema horror LuceNera 2015: il suo racconto breve “La vendetta della parole” sarà presente nel volume che conterrà tutti gli scritti vincenti. Nel frattempo, il giovane scrittore ha già pronta una seconda opera che dovrebbe uscire nei prossimi mesi, ed è intento nel completare una biografia romanzata di Marco Chinazzo, un ‘runner’ piemontese che si è già fatto conoscere nel panorama italiano per le sue imprese estreme.
Per informazioni e curiosità:
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