Grandi manifestazioni del primo maggio a Parigi e in altre città contro la legge El Khomri, sorta di jobs act. La polizia provoca e carica. Lo stato d’assedio è contro i lavoratori. Assemblea a Place de la Republique
di Giulio AF Buratti
Tensione e qualche scontro a Parigi in occasione della manifestazione della Cgt per il Primo maggio, diventata quest’anno una protesta contro la riforma del mercato del lavoro voluta dal governo di Francois Hollande. Mentre i “cugini” italiani della Cgt, la Cgil, facevano concludere al loro manifestazione di Piombino a una sottosegretaria del governo Renzi, a Parigi il sindacato ha portato 70mila manifestanti a soli tre giorni da un’analoga prova di forza. Il ministero dell’interno ha visto solo 84mila mobilitate su e giù per la Francia. La folla parigina è stata annaffiata di gas lacrimogeno.
Il corteo fra piazza della Bastiglia e Nation è stato più volte provocato dalla polizia francese al punto che il sito Mediapart parla di primo maggio sotto il controllo poliziesco. In boulevard Diderot sono comparsi manifestanti col viso coperto e il casco, che hanno iniziato a difendersi come potevano alla polizia che sputava lacrimogeni. Manifestazioni si sono svolte anche in altre città francesi, fra cui Bordeaux, Lille e e Lione. Dopo le cariche di giovedì 28, quando un manifestante ha perso un occhio e un altro ha perso una mano per le granate sparate dalla polizia, di nuovo oggi pomeriggio alla partenza del grande corteo del 1 maggio la polizia ha provocato fermando e ostacolando il procedere delle decine di migliaia di lavoratori e studenti. Tanti slogan contro la polizia “Tutti odiano la polizia” “Polizia dappertutto, giustizia da nessuna parte”.
Racconta un sito italiano, Brescia anticapitalista, che alla pressione della testa del corteo per poter sfilare regolarmente la polizia ha risposto con lanci tesi di lacrimogeni e di granate stordenti e luminose.
Alle 16,40 il corteo avanzava lentamente con la polizia che indietreggia lanciando lacrimogeni a intermittenza, per rallentare il corteo. Alle 19 dopo essere stato più volte bloccato e caricato il corteo entra in Place de la Nation, dove ci sono scontri con la polizia, che alle 19,30 blocca la piazza. Dopo le 20 Place de la Nation è di nuovo libera, intanto si va riempiendo Place Republique, per l’AG di Nuit Debout. Alle 21 sono migliaia le persone in piazza per l’assemblea generale che è iniziata. Tensione alle stazioni metro di République chiuse per impedire la partecipazione alla Nuit Debout.
Anche per questo, il tasso di popolarità del presidente francese François Hollande ha raggiunto ad aprile il livello più basso dalla sua elezione. È quanto rivela un sondaggio Ifop per il Journal du Dimanche pubblicato oggi. Rispetto a marzo, la percentuale di consenso nei confronti dell’inquilino dell’Eliseo è scesa di tre punti al 14%. Stessa sorte per il primo ministro Manuel Valls, che con i due punti percentuali in meno di aprile (25% di consensi) scende al livello più basso dall’aprile 2014.
A due giorni dell’inizio dell’esame della legge sul lavoro, la ministra Myriam El Khomri si mostra ottimista: “Il ritiro, sarebbe una pensione”, ha detto al programma di informazione parlamentare di Europa 1. 5mila gli emendamenti depositati che i “socialisti” al potere contano di battere in scioltezza: “Ci sono sempre più deputati, particolarmente socialisti che rivendicano questo progetto di legge”, ha detto ancora la ministra contando su un’applicazione della legge “nei sei mesi” dopo la sua promulgazione.
In piazza, i manifestanti intervistati da Mediapart hanno spiegato di voler partire dal ritiro di quella legge per poi guadagnare altro mentre Valls e Cazeneuve puntano alla criminalizzazione del movimento delle Nuit Debout. Le violenze sono la conseguenza delle regole d’ingaggio dettate daii prefetti alla polizia. «Chi dà l’ordine ai CRS (sorta di celerini d’oltralpe) di essere continuamente a contatto dei manifestanti? Chi manda sbirri in borgehse a provocare nei cortei?», si chiede l’Npa, il Noveau parti anticapitaliste puntando l’indice sul Ministro degli Interni che attacca apertamente il CGT e riceve il sostegno della destra e dell’estrema destra che richiede l’interdizione delle manifestazioni e lo scioglimento di Nd. E la ripresa? Anche da quel versante delle Alpi altro non è che cinema: la disoccupazione non arretra ma è il numero di disoccupati indennizzati che arretra mentre il numero di precari aumenta. «Per ottenere la vittoria, è necessario che tutti i salariati smettano di lavorare allo stesso momento, non una sola ma parecchie giornate di seguito, che il paese e la produzione si fermino! Ciò mostrerebbe che il potere di tutti i benestanti viene solamente dal nostro lavoro! Facciamo in modo che la fiducia cambi campo!», è l’esortazione degli anticapitalisti francesi.