Brasile: La vittoria del colpo di Stato al Senato dà inizio a governo illegittimo. L’editoriale di Vermelho, il portale di informazione del Partito Comunista del Brasile
La votazione che si è conclusa all’alba di oggi (12 maggio 2016) nel Senato Federale è stata un ulteriore passo nella pantomina golpista che è in corso in Brasile. Per 55 voti contro 22 il colpo di Stato compiuto contro la democrazia e contro la Costituzione ha messo fra parentesi i 54,5 milioni di voti dati a Dilma Rousseff nel 2014. E ha sospeso il mandato legittimo della presidente che ora risponderà al processo insediato in Senato.
La votazione al Senato dà luogo al mandato interino e illegittimo di un usurpatore, il vice presidente della Repubblica Michel Temer, che guiderà un governo per il quale non ha ricevuto un singolo voto popolare, ma solo i voti golpisti di 367 deputati federali e 55 senatori che hanno accettato l’ammissibilità di un processo di impeachment di una presidente legittimamente eletta.
La illeggittimità delll’occupante della più alta carica della nazione indica una nuova tappa della resistenza contro il colpo di Stato della destra neoliberista. L’opposizione manterrà le due facce fondamentali del movimento democratico che si manifesta fin dall’accoglimento della richiesta di impeachment da parte dell’ex presidente della Camera, il noto cospiratore Eduardo Cunha.
Queste dimensioni sono costituite dalla mobilitazione popolare, che dovrà crescere, e l’azione istituzionale, che si accentuerà. Ora con l’obiettivo di sconfiggere il colpo di Sato nel corso del processo che potrà durare fino a 180 giorni. Sconfiggere il golpe soprattutto nel giudizio che sarà fatto in Senato, guidato dal presidente del Supremo Tribunale Federale (STF), Ricardo Lewandowski.
Giudizio peraltro pregno di difficoltà per la destra golpista, che deve dimostrare oggettiavamente l’esistenza del crimine di responsabilità che la presidente Dilma Rousseff avrebbe commesso. Come provare un crimine che non esiste? Il giudizio ha questa difficoltà per la destra: non c’é crimine!
Questa congiuntura fragile genera un governo Michel Temer debole e fragile, che non troverà soluzioni per la profonda crisi creata dalla destra che ha negato in parlamento voti per iniziative fondamentali promosse da Dilma Rousseff.
Sono stati questa negazione di voto e i cosiddetti “schemi bomba” (proposte normative come minore età penale, manomissione delle norme sull’adozione ecc., ndt) che hanno cementato il cammino del golpe.
La illeggittimità di un governo Temer dovrà affrontare l’opposizione organizzata dei lavoratori, dei movimenti sociali, dei cittadini democratici e progressisti del paese intero.
La leggettimità della presidenza della Repubblica potrà essere recuperata solo con la sconfitta del golpe in questo periodo spurio e con il ristabilimento del governo di Dilma Rousseff, con il rafforzamento della sua base sociale. O attraverso la consultazione dell’unica fonte della sovranità e del potere nella Repubblica: la volontà dell’elettore, l’unica in grado di chiarire il dubbio sulla legittimità del governante. Popolo che parlerà attraverso un plebiscito in cui potrà manifestare la propria volontà sul cammino del Brasile.
traduzione di Teresa Isenburg