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Grecia svendesi causa Troika. Il capolavoro di Tsipras

Il parlamento greco ha approvato il pacchetto di misure più punitive dall’inizio della crisi.  Tagli alle pensioni e ai salari, più tasse e la svendita di 71.500 pezzi di proprietà pubblica privilegiata

di Giulio AF Buratti

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«Io sono in lutto», ha detto alla fine un deputato di Syriza, Dimaras, per essere stato costretto a sostenere le misure contro le quali dice di essersi battuto tutta la vita. «Questo è quello che può essere chiamato solo miseria».

Dopo il dibattito il Parlamento greco ha votato ieri il disegno di legge che include misure richieste dagli istituti di credito alla Grecia, il pacchetto più punitivo della storia di questa crisi in atto dal 2007. 153 parlamentari hanno votato a favore, 145 hanno votato contro. Si tratta di un pacchetto brutale di misure di austerità: 7500 pagine di privatizzazioni, aumenti delle tasse e tagli su pensioni e salari. Con l’eccezione dell’Acropoli, la Grecia sta per svendere tutto ciò che possiede sotto il sole. Il nuovo fondo di privatizzazione, responsabile del patrimonio immobiliare per i prossimi 99 anni, supervisionerà sotto la guida di funzionari dell’UE la vendita di circa 71.500 pezzi di proprietà pubblica privilegiata.

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Sotto il parlamento, sopra guardie imbarazzate in divise storiche, uno striscione gigantesco: «Il memorandum non passerà». Lo hanno portato nel pomeriggio i militanti di Unità Popolare, la coalizione nata a luglio dalla fuoriuscita della sinistra interna da Syriza, all’indomani della svolta di Tsipras di accondiscendere ai diktat della Troika anziché disobbedire, sull’onda del sostegno popolare, all’imposizione di ulteriori misure di austerità.

Le dimostrazioni popolari si sono riprese le strade di Atene. I sindacati hanno marciato verso piazza Syntagma mentre i mezzi di trasporto erano fermi per lo sciopero di 48 ore iniziato durante il fine settimana. Varie manifestazioni sono state convocate da Gsee, confederazione generale dei lavoratori greci, ADEDY, sindacato dei lavoratori pubblici, il PAME, sindacato vicino al Kke.

Tsipras ha provato a spacciare per un proprio successo il dibattito sull’insostenibilità del debito greco dopo le recenti aperture del Fmi ma solo un partito di “sinistra” – come accaduto in altri paesi, Italia in testa – avrebbe potuto condurre in porto controriforme e austerità. Se la destra fosse stata al potere, Atene sarebbe davvero in fiamme.

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