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Dalle donne il primo “benvenuto” a Raggi. IoDecido al Campidoglio

Venerdì prossimo presidio in Campidoglio della rete #IoDecido per chiedere più centri antiviolenza e sostegno economico per le donne che denunciano

di Marina Zenobio

Assemblea pubblica della rete IoDecido a Roma, piazza dell’Immacolata (San Lorenzo)
Assemblea pubblica della rete IoDecido a Roma, piazza dell’Immacolata (San Lorenzo)

 

Saranno le donne della rete romana Io Decido a dare il primo “benvenuto” alla neo sindaca capitolina Virginia Raggi, con un presidio convocato in piazza del Campidoglio venerdì 24 giugno alle 16,30. Per dire basta femminicidi, per chiedere più centri antiviolenza e sostegno anche economico per le donne che decidono di denunciare e intraprendere un percorso di uscita dalla violenza, per chiedere programmi di sensibilizzazione e prevenzione nelle scuole.

Pochi settimane fa Roma si era aperta nella condivisione della rabbia e del dolore conseguenti al femminicidio di Sara Di Pietrantonio, da allora nel nostro paese sono state uccise altre 8 donne, per mano di qualcuno che diceva di amarle, all’inizio dell’anno 53.

Tuttavia, e a dispetto dei proclami istituzionali contro la violenza maschile sulle donne, a Roma diversi centri rischiano la chiusura, anche nell’immediato come nel caso del centro SosDonna della cooperativa sociale Be Free, che a giorni dovrebbe smettere di funzionare. In un comunicato Be Free riporta la sconcertante motivazione del Comune di Roma: “Poiché il 20 aprile u.s. è stato varato il Decreto Legislativo n.50 (Attuazione delle direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue sull’aggiudicazione dei contratti di concessione e sugli appalti pubblici) il Comune ha determinato di non emanare nuovi bandi né concedere proroghe in mancanza di direttive attuative del decreto stesso.” Tutto questo, aggiunge Be Free, “nonostante i fondi economici per i suddetti servizi siano disponibili e già messi in bilancio”. E’ stato definito scoglio burocratico, uno scoglio contro il quale però si va ad infrangere il tanto sbandierato sostegno istituzionale alla lotta contro la violenza di genere, e la porta del centro SosDonna da 26 giugno potrebbe restare chiusa.

Destino incerto anche per altri centri tra cui “Dalia” al Pigneto, “Donna Lisa” a Vigne Nuove, la Casa delle donne Lucha y Siesta a Cinecittà e lo sportello “Una stanza tutta per sé” a Ostiense.

Venerdì prossimo, sul Monte Capitolino, IoDecido denuncerà tutto questo, in una iniziativa che è stata anche frutto di una bellissima e partecipata assemblea cittadina che la stessa rete ha organizzato giovedì scorso nel popolare quartiere di San Lorenzo. Un evento contro la violenza maschile sulle donne durante il quale sono stati anche affrontati diversi luoghi comuni tra cui quelle narrazioni tossiche che, secondo le leggi dello scoop a tutti i costi e dell’audience, senza alcun pudore utilizzano le categorie e le tinte proprie dell’intrigo passionale per raccontare la violenza maschile. Ed è così che l’uomo diventa il malato, la vittima della propria passione perché l’amava troppo, e la donna la colpevole del proprio destino, perché non ha denunciato. Senza però mai raccontare cosa spesso accade dopo alle donne che hanno provato a denunciare e si sono ritrovate senza spazi e case sicure, e senza fondi destinati a contrastare la violenza.

Non si possono combattere i femminicidi e la violenza maschile sulle donne senza reali impegni e risorse da parte delle istituzioni competenti, e senza prendere in considerazione l’esperienza delle decine di centri che a Roma, come in tutta Italia, da oltre vent’anni, con lavoro capillare e per oltre un decennio totalmente invisibile, hanno portato alla luce una realtà da sempre taciuta e incastrata in una cultura patriarcale dura a morire.

Non si può aspettare in silenzio il femminicidio della prossima Sara, Angelina, Alessandra, Michela, Federica, Slavica, Annamaria, Teresa… Per questo la Rete romana #IoDecido spera che, venerdì prossimo, saranno tante e tanti a riempire piazza del Campidoglio.

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