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E Raggi ripesca Marra, testa di ferro di Alemanno

Raggi: la nomina di Marra, testa di ferro di Alemanno. Stllicidio di nomi e manovre da vecchia politica mentre il nuovo che avanza ancora non comunica la Giunta che governerà la città

di Federigo Borromeo

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Raffaele Marra chi è costui? Un nuovo Carneade: non è proprio così. E’ il nuovo vice capo Gabinetto del Sindaco di Roma Raggi. Dato che sussistevano problemi per la legge Severino con la nomina di Frongia a capo di Gabinetto, costui sarà privo di gran parte o di tutti gli atti inerenti poteri di spesa e di firma, mentre a Marra spetteranno piuttosto queste funzioni! Uno strano aggrovigliato rovello. E comunque posto che abbia una qualche logica nominare un capo di gabinetto dimezzato, facendo strame della legislazione vigente, perché scegliere proprio Raffaele Marra?

Forse Marra, risponderà qualcuno, è un grande grande amministrativista o un docente universitario: niente di tutto questo. E’ un ex ufficiale di complemento della GDF, classe 1972, non di Accademia, firmaiolo e poi in s.p.e. per una quindicina di anni, senza infamia e senza lode. Nel 2006 viene chiamato nel cerchio magico di Alemanno, oggi pluriindagato, al Ministero dell’Agricoltura presso il CONSIGLIO PER LA RICERCA E LA SPERIMENTAZIONE IN AGRICOLTURA, CRA e poi quale dirigente Area galoppo presso l’UNIRE, Unione Nazionale Incremento Razze Equine, sempre sotto l’egida del ministero delle politiche agricole. Il capo assoluto di UNIRE era il buon Panzironi, anche lui pluriindagato e per lungo tempo ospite delle carceri italiane. Giova ricordare che dopo l’UNIRE Panzironi sponsorizzato da Alemanno diventò il capo dell’AMA, dove tra i tanti atti nobili riempì di fascistoni mazzieri l’azienda, facendo diventare dirigente Stefano Andrini, ex picchiatore naziskin, coinvolto pure nello scandalo Mokbel.

Dopo l’Unire Marra ha avuto incarichi dirigenziali fraterni nella RAI di Mauro Masi, nella patria dell’Alemanneide, il comune di Roma, e nella Giunta Polverini.

Che c’azzecca però Marra con il sindaco Raggi? Apparentemente niente. Ma forse si trovano le tracce di un percorso. A fine aprile 2016 la Raggi aveva dichiarato: “Nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco mi è stato chiesto di svolgere un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, quale la Hgr, senza percepire alcun compenso… si tratta dunque di una comune prassi professionale, tant’è che sono stata presidente di garanzia per Hgr fin quando la società è rimasta cliente dello studio. Una volta cessato il rapporto io ho lasciato l’incarico. La stessa Rojo infatti la conobbi proprio come cliente dello studio”. Nessuno ha mai capito cosa è, in una società di capitali, un presidente di garanzia; comunque secondo quanto scriveva Libero sempre a fine aprile 2016, Gloria Rojo, azionista di maggioranza della società Hgr, di cui la Raggi era presidente, è stata per anni la funzionaria di fiducia Panzironi, allora amministratore delegato di Ama, finito nell’inchiesta di mafiacapitale, fedelissimo di Alemanno, già condannato a cinque anni per la Parentopoli romana AMA, con decine di assunzioni sospette, tra cui anche quella della stessa Gloria Rojo.

Ma la Raggi lavorava nello studio legale Sammarco fino a poche settimane fa. Il caso si dirà, diceva Bernanos, ma il caso ci assomiglia. Chissà inoltre se nello snocciolarsi dello scandalo Ama per parentopoli e di mafiacapitale, la Raggi, da consigliere comunale, aveva comunicato a qualcuno la sua conoscenza della Rojo, intima del Panzironi. E chissà se la Raggi si sia astenuta o meno dal prendere posizione sul caso AMA in consiglio comunale.

Comunque la vicenda Marra è una delle tante che si stanno delineando in questi giorni per la nomine immediate e per la scelta degli assessori. Doveva essere pronta subito la squadra del Campidoglio, poi doccia fredda: se ne riparla nel lasso massimo di tempo che lascia la legge, cioè al 7 luglio. Si assiste ai soliti balletti della politica politichese, assessori in pectore che vengono bruciati, candidati assessori che perdono le staffe e danno in escandescenze, tentativi di pescare a destra e a sinistra anche ricuperando persone dell’alemanneide e della Giunta Marino e soprattutto silenzi sulle linee programmatiche. Altro che un vento nuovo, questo sembra il vento acre che viene dal passato sepolcrale. 

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