È nato il coordinamento No Toto/ Salviamo l’Abruzzo. Spedito a Del Rio un primo dossier di diffida sull’opera. Lazio e Abruzzo ritirino il parere favorevole in autotutela
“Non permetteremo di sventrare l’Abruzzo, depauperando l’acqua, il bene comune indispensabile per la vita, massacrando il territorio e sottraendo altro denaro dalle tasche dei cittadini. Abbiamo una visione alternativa alla gestione del territorio e della cosa pubblica in Abruzzo, basata sul rilancio del trasporto pubblico collettivo a partire dalle ferrovie, sulla comunicazione veloce sul web e sul risanamento del territorio, l’unica vera grande opera necessaria, dalla depurazione alle bonifiche passando per il dissesto idrogeologico” sono queste le basi su cui fonda la propria azione il Coordinamento No Toto – Salviamo l’Abruzzo, nato lo scorso 27 luglio in un’affollata riunione a cui hanno partecipato associazioni, movimenti, sindacati, movimenti politici e singoli cittadini.
Il Coordinamento No Toto ha attivato immediatamente un sito WEB www.nototoblog.wordpress.com dove è possibile informarsi, scaricare materiale progettuale e, soprattutto, capire come darsi da fare. Ad esempio, nella sezione “cosa puoi fare” si possono già scaricare due versioni, lunga e breve, di una lettera di opposizione che può essere fin da ora inviata da associazioni, comitati e singoli cittadini alle istituzioni europee, nazionali e regionali per chiedere di fermare immediatamente il progetto. La pagina facebook del Coordinamento No Toto, aperta da pochi giorni e non ancora presentata al pubblico con comunicati, ha già raggiunto le 3.000 adesioni a testimonianza dell’indignazione che ha sollevato la visione delle prime mappe con i dettagli progettuali. Attivo anche il profilo twitter @NoTotoInToto.
Il Coordinamento, con il supporto dei comitati locali, di associazioni e di amministratori, ha lanciato una campagna di informazione capillare sul territorio. Domani, giovedì 4 agosto, a Sulmona alle ore 18 al parco fluviale “Augusto Daolio” di Sulmona, ci sarà un’assemblea pubblica avente ad oggetto sia il Piano sanitario che il “Progetto Toto – variante A24 / A25″. L’appuntamento centrale è un’importante assemblea lunedì 8 agosto a Raiano presso il Municipio alle ore 17, promossa dai sindaci di Raiano, Prezza, Vittorito, Corfinio e Roccacasale e in cui saranno presenti molti amministratori, associazioni e cittadini. Il giorno dopo sono previsti due incontri nella marsica (i luoghi saranno comunicati il prima possibile).
Sempre per proseguire la collaborazione con gli enti locali, abbiamo predisposto una bozza di delibera che può essere fatta propria dalle amministrazioni.
Nel frattempo è stato realizzato un primo dossier “PROGETTO TOTO: SIAMO TUTTI NO TALP!” in cui, oltre a descrivere per sommi capi il progetto, vengono evidenziate 9 importanti criticità. Data la complessità del progetto si tratta di un primo documento a cui ne seguiranno altri sulle tante tematiche toccate, lavoro, mobilità, paesaggio, consumo di suolo. Auspichiamo che non servano e che il progetto si fermi prima!
Qui di seguito i punti toccati da questo primo dossier-diffida, già inviato al Ministero
1)UNA PROCEDURA AMMINISTRATIVA FANTASMA
Da un punto di vista amministrativo alcun tipo di pubblicità risulta essere stato data da parte degli Enti e delle Istituzioni che sembrerebbero coinvolte. Non sono rintracciabili avvisi di avvio del procedimento sulla base di quanto prescritto dalla Legge 241/1990 e dalle norme internazionali.
Nonostante ciò recentemente siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di pareri favorevoli da parte della Regione Abruzzo e della Regione Lazio, anch’essi a prima vista privi di qualsiasi riferimento a procedure previste dalle norme che regolano il procedimento amministrativo. Per ora tralasciamo di commentare i contenuti di tali pareri che appaiono contenere numerosissime affermazioni prive di riscontri oggettivi se non dichiarazioni quanto meno fuorvianti.
Addirittura sembrerebbe che tale “procedimento” (in realtà usiamo le parentesi in quanto non sembrerebbe configurarsi come tale a norma delle leggi esistenti) sia in corso da oltre un anno e che proseguano riunioni anche a Marzo 2016, nonostante il Ministero dei Trasporti abbia segnalato per iscritto con email del 23 febbraio 2016, che la progettazione di nuovi tracciati non era prevista nell’ambito della Convenzione esistente e che non vi era alcun incarico assegnato per tale progettazione e che quindi Strada dei parchi non aveva alcun titolo per avanzare tale proposte. Tra l’altro abbiamo consultato il Bilancio 2015 di Strada dei parchi spa e pare che l’azienda abbia inserito oltre 8,842 milioni di euro di costi di progettazione proprio di nuove varianti. Non ci risulta, considerati anche i tempi ristretti tra lettera del 23 febbraio 2016 e le riunioni del 3 marzo e del 7 marzo che si sono svolte presso il Ministero delle Infrastrutture e dati gli importi in gioco, siano state espletate operazioni di gara europea per la progettazione di tali varianti autostradali (essendo queste attività chiaramente esterne alla Concessione in essere) e ci sorprenderebbe se tali oneri, come detto riferibili al 2015 e, quindi, in un momento in cui non vi era alcun incarico, venissero riconosciuti al Concessionario (e, quindi, immaginiamo caricati sulla tariffa).
2)ATTUAZIONE DELLA LEGGE 228/2012, ART.1, COMMA 183
La proposta di Strada dei Parchi Spa troverebbe un fondamento, secondo quanto riportato nei “pareri” della Regione Lazio e della Regione Abruzzo, nell’art.1 comma 183 della legge 228/2012 (legge di Stabilità 2013). Tale vulgata è totalmente destituita da ogni fondamento e si basa su una lettura distorta, fuorviante e, a nostro avviso, quantomeno spregiudicata del dettato legislativo.
Il testo del comma non appare certamente utilizzabile per poter avallare la proposta di Strada dei Parchi Spa. Poiché l’italiano non è un’opinione, evidenziamo che si parla di manutenzione dei viadotti, di adeguamento degli impianti di sicurezza delle gallerie e di lavori di manutenzione straordinaria delle “dette autostrade“. Ora, è del tutto evidente che non si parla in alcun modo di nuovi tracciati. Facciamo inoltre notare che sono previsti interventi, come la bretella della val Vomano e quella della val Pescara, che non costituiscono neanche varianti ma sono progetti del tutto nuovi che non c’entrano nulla con la sicurezza dell’autostrada esistente.
3)DIFFORMITÀ CON LA PIANIFICAZIONE DEI TRASPORTI DELLA REGIONE ABRUZZO
Il Consiglio regionale della regione Abruzzo, dopo un lunghissimo iter, lo scorso 13 giugno 2016 ha approvato il Piano regionale dei Trasporti (PRIT), oggetto di specifica Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza Ambientale.
Ebbene, in tale piano in cui figurano interventi di carattere regionale e nazionale (ad esempio, sulle ferrovie e sulla rete ANAS), non si prevede neanche una delle varianti/interconnessioni ai tracciati autostradali esistenti.
4)INCIDENZA SULLA RETE NATURA2000 ESULLE AREE PROTETTE
Le varianti proposte interessano, direttamente o indirettamente, numerosi siti della Rete Natura2000 dell’Unione Europea (S.I.C – Siti di Interesse Comunitario e Z.P.S. – Zone Speciali di Conservazione).
Molte di queste aree sono attualmente aree protette: Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Parco naturale regionale Sirente-Velino; Riserva naturale regionale Lago di San Domenico; Riserva naturale regionale Gole del Sagittario; Riserva naturale regionale Gole di San Venanzio; Riserva naturale regionale Monte Genzana. A parte la questione degli impatti, che ci riserviamo di approfondire eventualmente nel futuro, facciamo notare che da un punto di vista dell’iter di valutazione delle proposte non sono state neanche attivate le procedure di Valutazione Ambientale Strategica (in questo caso di variante al Piano dei Trasporti della Regione Abruzzo appena approvato!) e di Valutazione di Incidenza Ambientale, che devono essere propedeutiche a qualsiasi scelta.
5)IMPATTO SUI CORPI IDRICI SOTTERRANEI DI INTERESSE
Le varianti autostradali proposte prevedono lo scavo di ben 10 tunnel a doppia canna di oltre 1 km di lunghezza interessando ben 10 “corpi idrici sotterranei di interesse” individuati dalla Regione Abruzzo (Piano di Tutela delle Acque). Ora, bucare le montagne che garantiscono la tutela di un patrimonio idrico di rilevantissimo valore, determinerebbe una vera e propria devastazione dell’intera circolazione sotterranea delle acque sconvolgendo l’alimentazione di decine di sorgenti, tra le quali alcune tra le più importanti d’Europa. È evidente la totale incompatibilità degli interventi proposti con gli obiettivi di tutela della risorsa idrica sotterranea imposti dalla Direttiva 60/2000/CE “Acque”.
6)BRETELLA SPOLTORE-PESCARA E QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE
L’interconnessione prevista tra l’intersezione tra A14 e A25 fino alla circonvallazione di Pescara contribuirebbe ad aggravare lo stato di inquinamento della Val Pescara che secondo il Piano di Tutela della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo è definita quale “zona di risanamento“.
Addirittura il popoloso centro di Santa Teresa di Spoltore diventerebbe praticamente uno spartitraffico.
Anche in questo caso l’opera è in palese contrasto con gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico imposti dal Piano della Qualità dell’Aria, documento che è stato elaborato ed approvato per dar seguito a precisi obblighi dettati dalle normative comunitarie.
7)RISCHIO SISMICO
Facciamo presente che il Dr. Galadini dell’INGV ha relazionato un mese fa sui tracciati autostradali proposti facendo emergere come questi ultimi attraversino almeno tre faglie attive (http://www.zac7.it/index/zac7_2015/index_dx_css_new_2015.php?pag=16&art=0&categ=CRONACA&IDX=20299).
8)COSTI DEI TRATTI DECLASSATI
La proposta prevede una serie di tratti da dismettere che non verrebbero smantellati ma declassati, con gestione affidata probabilmente ad ANAS o alla regione Abruzzo.
Prima domanda: se i viadotti non sono a norma chi sopporterà i costi degli interventi di messa in sicurezza anti-sismica?
Seconda domanda: chi sopporterà i costi per la messa in sicurezza delle gallerie esistenti, in particolare quella tra Carrito e Cocullo di oltre 4 km? Terza domanda: chi pagherebbe la gestione ordinaria e straordinaria di queste infrastrutture?
9)IL GRUPPO INTERDISCIPLINARE DELLA REGIONE ABRUZZO È INTERDISCIPLINARE?
Il Presidente della Regione Abruzzo lo scorso 7 giugno 2016 ha trasmesso un parere favorevole di massima, allegando un documento di un cosiddetto gruppo interdisciplinare. Ci permettiamo di evidenziare che di interdisciplinare questo gruppo ha ben poco visto che non si è occupato di problematiche fondamentali quali quelle naturalistiche, paesaggistiche, idrogeologiche, sismiche, dei beni culturali, degli aspetti sanitari, di quelli economici. Il cosiddetto parere contiene a malapena alcune considerazioni relative ai trasporti, molte delle quali peraltro discutibilissime.
Riteniamo che le regioni Lazio e Abruzzo debbano ritirare il proprio parere favorevole di massima in quanto rilasciato in contrasto con competenze e procedure previste dalla legge.
Si chiede al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di non rilasciare qualsivoglia parere favorevole, anche parziale, alle ipotesi di varianti/nuove interconnessioni rispetto ai tracciati già esistenti.
Si richiede di dare immediata attuazione a quanto previsto dall’Art.1 comma 183 della Legge 228/2012 per quanto riguarda l’adeguamento anti-sismico completo di tutti i viadotti esistenti e non solo quelli esterni alle varianti progettuali avanzate, nonché di verificare se tutte le previsioni relative alla manutenzione e agli interventi inseriti nella Concessione in essere siano state rispettate.
Ovviamente dopo questo dossier il Coordinamento si riserva ogni altro intervento utile a impedire qualsiasi intervento estraneo all’attuale tracciato delle autostrade A24 e A25.
COORDINAMENTO #NoToto – Salviamo l’Abruzzo
Twitter: @NoTotoInToto
Email: coordinamentonototo@gmail.com
La riunione del 27 luglio 2016 che ha visto la nascita del Coordinamento è integralmente visibile sul sito di Radio Radicale:
Fermare il mega-progetto Toto: salvare l’Abruzzo (Pescara, 27/07/2016)