I soldi per gli F35 vadano ai terremotati. Il portavoce della campagna Mettiamoci in gioco interviene sulle proposte di destinare i fondi del gioco d’azzardo alla ricostruzione
ROMA – Ricavi del gioco d’azzardo ai terremotati? Meglio usare i soldi degli F35 che dare a questi giochi una “copertura etica”. Ne è convinto don Armando Zappolini, portavoce della Campagna Mettiamoci in gioco che replica alle proposte circolate nel mondo politico in questi giorni di destinare il jackpot del Superenalotto alle zone terremotate. Una proposta che richiama alla mente quanto accaduto con L’Aquila e il decreto che ha permesso l’introduzione di nuovi giochi per poter raccogliere risorse da impiegare nella ricostruzione. A frenare, però, è proprio il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che su Agipro news ha già allontanato tali ipotesi. Tuttavia restano le preoccupazioni nel mondo delle associazioni. “Penso che non si debba dare questa copertura etica a una realtà come l’azzardo che produce sofferenze e problemi a moltissime persone – spiega Zappolini -. Da poco siamo usciti fuori dallo scandalo dell’Aquila dove hanno fatto lotterie e altre cose per il terremoto quando in realtà non è arrivato niente portando solo gettito alle società del gioco. Per questo sono profondamente contrario. Penso che non sia assolutamente la strada: lo Stato ha molti modi per intervenire senza coprire eticamente cose che non hanno diritto a questo bollino di eticità”.
Diverso sarebbe se il governo rinunciasse a qualche cacciabombardiere spostando le risorse sulle province colpite dal sisma del 24 agosto. “Direi piuttosto di prendere due F35 e invece di andare a bombardare e distruggere, costruire. Evitiamo che i nostri aerei distruggano e al posto di quelle bombe costruiamo dei quartieri”. A puntare il dito contro quanto successo con il dopo terremoto dell’Aquila è anche Matteo Iori, membro dell’Osservatorio ministeriale sul gioco d’azzardo per il Cnca. “Il terremoto dell’Aquila è stato utilizzato per avere una scusa per inserire tutta una serie di nuovi giochi che prima non c’erano. Col decreto del 29 Aprile 2009 sono stati inseriti nuovi giochi: sono nate le videolotterie, win for life e sono arrivati 7 mila punti gioco in più. Abbiamo avuto un effetto paradosso: sono aumentati i giochi d’azzardo in Italia con conseguenze negative negli anni successivi mentre i soldi non sono mai andati all’Aquila. Questo non deve più accadere”. I segnali lanciati dall’esecutivo non solo in questi giorni, però, lasciano ben sperare. “Questo governo sta dimostrando una maggiore sensibilità sul tema – spiega Iori -. Non ha aumentato i giochi, anzi ha ridotto alcune cose. Mi auguro che non ci sia questo rischio. Di certo bisognerà monitorare”. (ga)
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