Catania blindata per l’arrivo di Renzi alla Festa dell’Unità. Fuori un migliaio di persone in corteo. I testimoni: la polizia fa festa con cariche a freddo. Gabrielli si complimenta
Festa ma per pochi accreditati a Catania. Così ha fatto festa anche la polizia etnea, rabbiosa contro i lavoratori che osano scendere in piazza. Come in ogni città dove mette piedi, anche nell’Isola, il premier Renzi ha trovato chi lo ha voluto contestare per le misure di austerità imposte alle persone e per la torsione autoritaria di ogni sua “riforma”. Ma la sua predica dal palco della festa nazionale dell’Unità non doveva essere disturbata, né dovevano essere rovinate le foto opportunity di un premier in affanno di fronte ai pessimi risultati economici e con una ambigua fronda interna che prova a pacificare promettendo ritocchi all’Italicum. La città era blindata, il sindaco, Enzo Bianco, è lo stesso personaggio che, da ministro dell’Interno, ordinò le cariche di Piazza Plebiscito a Napoli: era il marzo del 2001 e furono le prove generali delle mattanze del G8 del luglio. Il corteo di un migliaio di persone s’è fermato a via Umberto. Due persone fermate, hanno 21 e 24 anni. Villa Bellini, cuore di Catania chiuso a tutti tranne agli invitati dal partito di governo e, per finire una bella carica della polizia a freddo sulle prime file di un corteo che stava manifestando pacificamente. All’improvviso, raccontano i testimoni, le forze dell’ordine hanno indossato i caschi e hanno cominciato a caricare. All’iniziativa avevano aderito l’Anpi, il comitato del No alla riforma costituzionale, gli esponenti di molte forze politiche. Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, parlando col Questore di Catania, Marcello Cardona, si è complimentato per la attività svolta da tutte le forze dell’ordine per l’impegno di oggi e dei 15 giorni durante i quali si è svolta la festa nazionale dell’Unità.