Nicoletta Dosio, nonostante l’«arrogante vendetta» dei domiciliari , appare a sorpresa all’assemblea del No Sociale alla Sapienza
di Checchino Antonini
«Intanto sono felice di essere qui, tra tanti No: no alle ingiustizie, alla mancanza di case, alle maleopere, alla guerra, al razzismo, al braccio armato del potere economico e politico. E’ questa la grande forza che può cambiare le cose», così Nicoletta Dosio di fronte a centinaia di attivisti arrivati ieri a Roma per un’assemblea nazionale del No Sociale convocata proprio dal movimento No Tav. «Abbiamo la ragione e la forza, possiamo farcela, dobbiamo farcela!», ha detto la storica militante che ha sfidato di nuovo il regime di arresti domiciliari «segno arrogante di una vendetta» prima di tornare a Bussoleno (Torino), nel locale ‘La Credenza’, la base dei movimenti in Val di Susa, dove è domiciliata. Un comunicato informa che «la platea, piacevolmente sorpresa, ha accolto e salutato Nicoletta con applausi e cori di solidarietà. Un messaggio di speranza volto a stimolare chi lotta dicendo No alle ingiustizie che gravano sul nostro paese e per chi combatte contro uno stato repressivo, per la libertà di tutti e tutte». «La Questura – sottolinea la nota – subisce un altro smacco a firma No Tav in conclusione di una settimana durante la quale non ha saputo intervenire grazie al muro popolare che non ha lasciato mai sola Nicoletta».