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Referendum, le ragioni del no in cento piazze

Referendum. “Renzi su un palco, NOi ovunque”. Weekend di mobilitazioni in tutta Italia contro la riforma costituzionale Renzi-Boschi

ilNo Renzi Day del 22 ottobre
ilNo Renzi Day del 22 ottobre

Dopo le mobilitazioni del 21 e 22 ottobre per il No Sociale (lo sciopero generale Usb e il No Renzi Day), un altro fine settimana cruciale per la battaglia referendaria. «Renzi su un palco, NOi ovunque»: è l’Italia intera il palcoscenico della campagna per il no, che per questo weekend ha organizzato decine e decine di iniziative di informazione, dibattito, mobilitazione, ma anche feste di quartiere, concerti, cortei per contrastare la truffaldina propaganda del sì. In piazza ci saranno gli Studenti per il No, che hanno lanciato un appello a trasformare il 29 ottobre in una «data di attivazione popolare», mentre il Partito Democratico pensa di riempire Piazza del Popolo mettendo a disposizione pullman e treni da tutta Italia e invitando i cittadini alla partecipazione. Quella stessa partecipazione che invece, con la riforma Renzi-Boschi, viene drasticamente ridotta. Ma in piazza ci saranno anche l’Anpi e soprattutto il Comitato per il No, che aveva lanciato l’idea di una mobilitazione capillare sui territori già nel corso dell’assemblea nazionale del 18 settembre e che per questo ha attivato tutti i suoi 650 comitati locali. È l’occasione per far sentire la voce delle ragioni contrarie alla “deforma” costituzionale, ragioni che sui grandi mezzi di informazione non trovano il giusto spazio, quando non vengono deliberatamente oscurate: per questo il comitato di Bologna ha organizzato, tra le altre cose, per questa mattina un presidio davanti alla sede regionale della Rai.

Info su www.iovotono.it e facebook @referendumiovotono. Intanto, stamattina, è stato presentato l’appello “Sui nostri territori #decidiamoNOi”, attraverso il quale oltre 150 realtà territoriali  hanno scelto di esprimere la propria posizione sulla riforma costituzionale. L’appello dei “Territori per il NO” spiega le ragioni della contrarietà delle realtà firmatarie alla riforma Renzi-Boschi: netta opposizione al disegno centralista alla base della revisione del Titolo V e all’introduzione della clausola di supremazia statale. Un NO che è al contempo rivendicazione di un allargamento della base democratica e di un ripensamento della democrazia che parta dalla redistribuzione di poteri decisionali a territori e enti democratici di prossimità.

L’iniziativa si situa in forte continuità con la straordinaria mobilitazione popolare costruita sui territori attorno al referendum abrogativo dello scorso 17 aprile. Oltre 150 le adesioni raccolte in pochi giorni da ogni angolo del Paese. Tra i firmatari, i principali comitati e movimenti territoriali d’Italia: dal Coordinamento Nazionale NO Triv ai comitati NO Tav e NO MUOS alla Coalizione campana Stop Biocidio, dalle associazioni nazionali ISDE – Medici per l’Ambiente, Rete della Conoscenza e A Sud alle reti territoriali di Abruzzo, Sardegna, Veneto, Basilicata, Puglia, Lombardia, e di numerose altre regioni italiane.

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