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Il ritorno di Russ Feingold, l’unico pacifista del Senato Usa

Fu l’unico a non votare il Patriot Act di Bush ed ora è di nuovo in lizza per il Senato. Nel Wisconsin una “battaglia nella battaglia” delle presidenziali Usa

di Enrico Baldin

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Non si può certo dire che la campagna elettorale per le presidenziali americane sarà ricordata per essere la più elegante e brillante della storia degli Stati Uniti. A pochi giorni dall’esito finale di queste elezioni la tensione continua a salire e a sovrapporsi alla battaglia presidenziale vi sono altre competizioni, valevoli per l’assegnazioni dei seggi delle due Camere del Parlamento americano.

In una campagna in cui – eccezion fatta per le tematiche poste nelle primarie da Sanders – i temi sociali sono stati messi in secondo piano rispetto a scandali e “uscite di stile”, una piccola breccia local è aperta nella competizione per il seggio di senatore del Wisconsin. Nello Stato del nord degli Stati Uniti collocato tra i grandi laghi infatti, si combatte una battaglia nella battaglia. Potrebbe essere una sorta di rivincita per il democratico progressista Russ Feingold. Feingold aveva perso la sua poltrona di senatore nel 2010 a vantaggio del repubblicano Ron Johnson che all’epoca si candidò alla prima esperienza politica. Martedì Feingold tenterà di risoffiare il seggio a Johnson che sei anni fa aveva vinto per un soffio.

cwgdxtkxcaqlmcxJohnson è un conservatore considerato vicino al Tea Party, ed in questi sei anni si è contraddistinto per le sue posizioni radicalmente a destra. Si è messo di traverso a qualsiasi legge tentasse di controllare il circolo di armi, ha negato in una sconcertante intervista che i cambiamenti climatici possano essere attribuibili all’attività umana considerando “pazzi” gli scienziati che lo sostengono; si è strenuamente opposto a qualsiasi possibilità di pubblicizzazione delle cure sanitarie, è un radicale antiabortista, si è speso per l’abbassamento del carico fiscale.

Contro di lui un avversario agli antipodi, considerato negli anni in cui l’ha occupato, l’uomo più a sinistra del Senato americano in cui è stato presente per tre legislature. Russ Feingold, avvocato di 63 anni, è quello che nel corso dell’epoca Bush jr si è messo di traverso a tutto, anche quando la logica securitaria del dopo 11 settembre faceva ritrovare uniti repubblicani e democratici in provvedimenti bellicisti e liberticidi. Feingold è l’unico senatore che nel 2001, in un eloquente «98 favorevoli, 1 contrario», si oppose al “Patriot act”, la legge che dava a CIA e FBI ampio spazio di manovra nelle operazioni anti terrorismo giungendo a palesi violazioni della privacy, delle libertà di cittadinanza e di espressione. La legge fu prorogata nel 2005 (stavolta i contrari erano aumentati) e nel 2007 la Corte Suprema la dichiarò incostituzionale.

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Il senatore Feingold fu uno dei 23 che si opposero alla “Risoluzione 114”, quella che autorizzava l’esercito USA ad attaccare l’Iraq. E nel corso degli anni più volte propose mozioni per il ritiro delle truppe dagli scenari di guerra americani e la chiusura degli stanziamenti economici per operazioni militari. La famiglia di Feingold del resto è nota per essere pacifista e contraria alla guerra in Vietnam.

Critico del “sistema wall street”, propositore fin dagli anni ’90 di una conversione pubblica del sistema sanitario, Feingold nel corso degli anni si è battuto anche per i diritti civili, dall’aborto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso. Anche per questo tra i finanziatori della sua campagna elettorale spiccano organizzazioni attive nella tutela dei diritti civili. La sua campagna elettorale è tutta basata sui temi sociali, dalle tutele del lavoro alla redistribuzione dei redditi, dalle pesanti tassazioni da applicare ai ricchi ai cambiamenti climatici. Il tutto in antitesi al suo avversario.

Nelle 72 contee dello stato del Wisconsin la campagna è porta a porta per aggiudicarsi il seggio che andrà ad affiancarsi a quello della democratica Tammy Baldwin eletta nel 2013 sempre nel Wisconsin e passata alla storia come prima senatrice lesbica dichiarata e prima senatrice donna eletta nello stato con capoluogo Madison. Se nell’assegnazione dei grandi elettori il Wisconsin parrebbe appannaggio della Clinton (i democratici hanno sempre vinto da dopo l’elezione di Reagan), nella conquista del posto al Senato pare esserci un testa a testa. Johnson ha appena ricevuto l’endorsment del figlio di Donald Trump che ha detto di vedere nel senatore uscente un buon rappresentante della visione politica di suo padre. A far visita a Feingold invece è giunto in settimana il vice di Obama, Joe Biden, oltre che il senatore del Vermont e candidato alle primarie democratiche Bernie Sanders.

Ultimissimi giorni concitati per questo ed altri responsi, a Washington mercoledì potrebbe tornare il senatore più a sinistra dell’epoca Bush jr.

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