Succede in provincia di Pisa: gogna mediatica e licenziamento politico per un delegato Cobas. L’attacco al pubblico impiego con l’avallo della destra e dell’immancabile sindaco Pd di Lari
Bisognerebbe riflettere a lungo sulla gogna mediatica, sono sempre più numerosi i licenziamenti non di chi falsifica la presenza in servizio o si fa corrompere da ditte, parliamo di lavoratori colpiti da provvedimenti disciplinari spesso costruiti ad arte, di chi ha preso posizioni pubbliche e si trova sospeso per avere recato danno di immagine ai propri enti.
Gli interventi del sindaco del Pd sono stati determinanti per il licenziamento di Marco avvenuto a inizio novembre. E’ nato un coordinamento per la riassunzione di Marco. «Partiamo intanto da due considerazioni – dice Giusti – nell’indotto Piaggio la crisi è arrivata, da settimane c’è un presidio permanente di interinali davanti alla ditta Sole, a dicembre una fabbrica storica come la Ristori potrebbe dimezzare i suoi effettivi, licenziare gli operai per ricorrere solo agli interinali per alcuni mesi all’anno. Una crisi irreversibile che sta distruggendo decine di posti di lavoro. Ora le contraddizioni stanno arrivando anche nei settori pubblici. Prometeo era una società in house composta da 4 dipendenti, poi nel 2014 dopo la fusione dei comuni di Lari e Casciana Terme (siamo nella profonda provincia pisana) e prima di essere commissariato, il Comune di Lari ha deliberato la cessione di ramo d’azienda per esternalizzare parte dei servizi e i dipendenti che ne facevano parte. Ad oggi la Prometeo s.r.l. ha 8 dipendenti e 3 tipologie diverse di contratto create per favorire alcuni e penalizzare altri. Di per se’ parliamo di una piccola realtà ma emblematica: hanno fuso tra di loro piccoli comuni raccontando la storia della convenzienza per i cittadini, sono arrivati agli amministratori soldi dalle Regioni, molti meno di quelli promessi, nel frattempo i servizi ai cittadini sono diminuiti. Pensate a una azienda con otto dipendenti e tre tipologie contrattuali diverse, capirete bene che l’ente pubblico ha operato non nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori. Avevamo ragione a contrastare la fusione dei comuni, un bluff ai danni dei cittadini per non parlare poi della natura autoritaria di questi processi che determinano la riduzione dei servizi e degli spazi di democrazia e rappresentanza. Sicuramente la attiva partecipazione di Marco a questi percorsi dal basso non gli ha attirato simpatie, anzi lo ha messo in cattiva luce, lo ha fatto prendere di mira.
Discriminazione prima e licenziamento poi?
Marco sconta il fatto di essersi opposto alla privatizzazione dei servizi comunali, di avere organizzato una realtà di base in quello che era un feudo incontrastato del pd e del sindacato concertativo. Marco lavora da 30 anni, ha una invalidità certificata del 55% , non è un fannullone o un assenteista , eppure per il suo datore di lavoro non produceva abbastanza. Ci hanno perfino negato un contratto di secondo livello perché a detta loro non ne avevamo diritto. E dello stesso avviso anche il sindaco renziano del Pd, questa è la dimostrazione di cosa intendano per democrazia., ossia la mera tutela degli interessi di impresa. I 4 dipendenti provenienti dal Comune, ceduti come ramo di azienda, hanno perso ,in questi anni, diritti. Hanno un contratto diverso, il multiservizi e non quello delle autonomie locali, il Comune se l’è cavata con un superminimo che nel corso degli anni sarà riassorbito progressivamente che di fatto blocca gli aumenti contrattuali per 20 anni. Anche questo modo di gestire la cessione dei rami di azienda dovrebbe indurre a riflessioni perché i sindacati hanno ceduto diritti e sovranità, a loro interessava solo cedere pezzi di comune e assicurare a un soggetto privato un giro di affari non indifferente, parliamo di 1.150.000.00 di euro all’anno per 20 anni per i soli interventi nell’ex Comune di Lari ai quali aggiungere altre centinaia di migliaia euro extra capitolato per servizi svolti ogni anno. A chi conviene la cessione dei rami di azienda? Non ai lavoratori e ai cittadini ma ai privati di certo sì.
Come si arriva a questo licenziamento?
E’ quasi pronto il ricorso contro il licenziamento che a detta di molti cittadini, e non solo noi, resta un provvedimento inaudito, spropositato e ingiustificabile. L’azienda, a seguito della pubblicazione in rete di un video, ha sospeso Marco e una collega per due settimane, ben oltre il termine previsto dal contratto, un evidente abuso di potere a nostro avviso. Il licenziamento è stato fortemente voluto dal sindaco del Pd, basta leggere la stampa locale per farsi una idea. Il video riprende Marco che non pulisce due caditoie in una zona isolata di campagna. A fine turno Marco e una collega, anche lei sospesa ma poi riammessa, si sono limitati a rimuovere alcuni fili d’erba secca. Marco era seduto sul Porter (mezzo di servizio), le caditoie sporche le avevamo già pulite con perizia, quelle dove c’era solo qualche filo d’erba rimosso come vi ho appena detto. E’ imperizia? Forse superficialità ma di certo non esiste noncuranza dei doveri propri di un dipendente pubblico.
Quanti lavoratori potrebbero essere licenziati nel privato e nel pubblico per ragioni simili? Basta un episodio di 20 secondi per valutare il comportamento di una giornata? E in assenza di provvedimenti disciplinari si puo’ procedere con un licenziamento?
In questa epoca, la diffusione di un video stravolge la realtà Non siamo davanti a quanti falisificano la loro presenza in servizio o abusano del loro potere per trarne indebito vantaggio, la evidente sproporzione tra la pena (il licenziamento) e la colpa (la mancata pulizia di due caditoie) dovrebbe indurre a riflessione. In realtà l’assenza dell’obbligo al reintegro e la riforma dell’articolo 18 sono un’arma sensazionale che permette ai padroni di cacciare i lavoratori e i delegati scomodi, se la caveranno con una buonauscita ., altro discorso sarebbe stato l’obbligo a riassumere il lavoratore illegittimamente licenziato
Perchè parlate di licenziamento politico?
Basta leggere le dichiarazioni a mezzo stampa del sindaco per capire chi da chi sono venute le pressioni per questo inaudito provvedimento. Chi ha messo in rete il video che lo ha ritratto mentre puliva due caditoie seduto dal camioncino (video di pochi secondi a fine turno, 20 secondi) è sicuramente un esponente della lista di destra . Questa lista da tempo chiede che la commissione di controllo e garanzia del comune di occupi della Prometeo, quindi invece di andare a guardare le carte, i lavoratori extra capitolato, gli organici effettivi, i servizi di capitolato realizzati e non, hanno preso un video, messo sotto accusa i lavoratori e dato l’occasione all’azienda di prendere un provvedimento disciplinare inaudito . Allo stesso tempo licenziando Marco nessuna verifica dell’operato della azienda ad oggi è stata fatta, il pd e la opposizione di centrodestra sembrano essere stati almeno concordi su un punto: tacitare tutti creando un capro espiatorio: il lavoratore. Ora Abbiamo costituito un comitato per la riassunzione,quello che faremo è andare fino in fondo non solo nella vicenda processuale ma per costruire con i cittadini un comitato che sappia farsi promotore di una diversa gestione del territorio e dei soldi pubblici. Vogliamo verità e giustizia per Marco ma anche denunciare l’uso politico dei processi di privatizzazione e della cessione di rami di azienda, pensiamo che il partito democratico della provincia di Pisa abbia una responsabilità anche morale , siamo certi che i cittadini siano dalla nostra parte e vogliano essere aiutati a evidenziare tutti i servizi che non funzionano, una grande denuncia nell’interesse del pubblico. Per questo il licenziamento di Marco è di natura politica perché quando i servizi erano pubblici funzionavano meglio e non esisteva un datore di lavoro che per meno di 30 secondi era pronto a licenziarti.