Aslı Erdoğan rilasciata dopo cento giorni di detenzione. «Sono una scrittrice e il motivo per cui esisto è quello di parlare»
di Francesco Ruggeri
Le autorità turche hanno rilasciato due note intellettuali che erano state arrestate con l’accusa di propaganda terroristica. Lo riferisce il quotidiano Hurriyet. La scrittrice Asli Erdogan e la linguista Necmiye Alpay facevano parte di un gruppo di giornalisti e autori che scrivevano per il quotidiano Ozgur Gundem, chiuso per presunti legami con i curdi del Pkk. Le due scrittrici sono rimaste dietro le sbarre per oltre 100 giorni. «Sono una scrittrice e il motivo per cui esisto è quello di parlare. L’unica prova di appartenenza ad un’organizzazione terroristica che mi è stata mostrata è stata solo il mio nome sul giornale», ha detto in tribunale la Erdogan, che faceva parte del comitato consultivo del giornale. Poi ha aggiunto che i principi basilari del diritto erano stati violati accusando i redattori del giornale. Oltre alle due scrittrici, sono stati rilasciati anche altri giornalisti.
In Italia, tra gli altri, è stato lo scrittore veneziano Roberto Ferrucci ad attivarsi per una mobilitazione degli intellettuali per la liberazione di Aslı Erdoğan e degli altri giornalisti incarcerati dal feroce regime dello stato turco.
Così si legge sul blog di Ferrucci:
Aslı Erdoğan appena liberata
La notizia mi è arrivata poco fa, mentre ero in vaporetto, e stavo leggendo il suo romanzo, Il mandarino meraviglioso. Un messaggio chiaro, da parte di un amico scrittore francese: Aslı Erdoğan è libera! È una di quelle coincidenze che ti fanno assaporare la stranezza della vita: avevo deciso che l’ultimo libro di quest’anno sarebbe stato il suo, pubblicato qualche anno fa dall’editore Keller. Suo sarà anche il primo del prossimo anno, Je t’interpelle dans la nuit,pubblicato dalla Meet di Patrick Deville, nella collana bilingue, che leggerò subito dopo questo, pensando all’appartamento degli scrittori di Saint-Nazaire, dove entrambi siamo stati in residenza. Ora il resto della lettura de Il mandarino meraviglioso avrà un tono del tutto diverso, meno cupo, più piacevole. Non conosco i dettagli della liberazione, oggi è iniziato il processo, che la vede accusata di terrorismo insieme ad altri intellettuali e giornalisti, ma dubito che sia tutto a posto, tutto finito. Però adesso è un sollievo andare a letto con la consapevolezza che anche la mia cara collega Aslı Erdoğan stanotte potrà finalmente addormentarsi nel suo, dopo cinque mesi di assurda e ingusta incarcerazione.