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Roma 25 marzo, un pomeriggio di un giorno da cani

25 marzo, Roma sarà teatro della kermesse blindata dei capi di stato che “festeggiano” il 60° del Trattato di Roma e di alcuni cortei di contestazione dell’evento. I media mainstream montano la tensione

di Federigo Borromeo

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Aspettando il 25 marzo a Roma. L’opposizione sociale all’UE e alle sue strategie finanziarie ed economiche in Italia è molto forte e sentita; esiste inoltre una serie di variegate avversità politiche all’Europa, dai 5 Stelle passando da FLI a forze neofasciste. Una cosa è certa, l’impostazione filoeuropea, tralasciando le opportunistiche ed estemporanee battute antieuropee di Renzi a corrente alternata, si annida più che altro nel PD e nel partitino di Alfano, cioè a dire è molto minoritaria in Italia. Diciamo che la commemorazione del Trattato d Roma istitutivo dell’Europa è proprio fuori luogo ..a Roma, anzi è qualcosa di estraneo.

Comunque leggiamo cosa bolle in pentola a qualche giorno prima del 25 marzo a Roma. I fascisti di Giuliano Castellino di Roma ai Romani, organizzazione spesso in compagnia dei ragazzotti romani esuberanti di Forza Nuova, hanno un appuntamento nel quartiere a Primavalle per il pomeriggio del 24 marzo forse per tentare di imbastire qualche ponte rosso bruno/nazimao nel quartiere. Inoltre i seguaci di Castellino sabato alle 15 si vedranno con altri dell’estrema destra sovranista, capeggiati dalla ritrovata unione Alemanno/Storace, in corteo da piazzale Esquilino ai Fori Imperiali, tutti insieme prevedibili in non più di 2000 persone. Dando per scontate aggressioni incidentali a “zecche” comuniste e qualche fumogeno non sono prevedibili situazioni di ordine pubblico particolari. Quanto all’ipotesi che alcuni ultrà calcistici fascisti si riuniscano al Circo Massimo per entrare nel corteo di sinistra, questa sembra più che altro al momento una leggenda metropolitana.

A sinistra cosa c’è? I “moderati” di La Nostra Europa e qualche piccolo pezzo di Centri Sociali la mattina del 25 marzo fanno un corteo da Piazza Vittorio (si ritiene “sgombera” dai giovinotti di Casapound, in quanto impegnati all’Aquila per una manifestazione anti UE, che avrà come eco clamoroso ruderi e case terremotate) all’Arco di Costantino. Sempre in mattinata il Movimento Federalista Europeo organizza un corteo breve da Piazza Bocca della Verità all’Arco di Costantino. Insieme queste due manifestazioni faranno circa 3/4000 persone.

E veniamo alla manifestazione  Eurostop, stimabile in 10mila persone; dovrebbero essere presenti Usb, centri sociali romani e nazionali e aree antagoniste. Anche raddoppiando il numero dei partecipanti a tutte le manifestazioni a Roma il 25 marzo, si raggiunge una cifra che non è neanche un quinto del G8 di Genova di molti anni fa, quando ci furono notoriamente incidenti molto gravi. Quindi riecheggiare Genova da parte di chi lo fa è inconsistente e illogico. Ma allora perché i mass media parlano per il 25 marzo di mezzi superblindati e di cecchini sui tetti dei palazzi del centro storico? Da una parte è bieca propaganda per alzare la tensione e criminalizzare il movimento sociale che c’è dietro l’iniziativa Eurostop. Dall’altra la presenza massiccia dei cecchini non è confacente alla gestione anche dura dell’ordine pubblico, diciamoci la verità.. ma è piuttosto in linea con la possibilità di minacce di attentati terroristici dell’Isis ovvero della galassia integralista islamica. A Orly una settimana fa e oggi a Londra, nelle zone centrali della capitale britannica, sono avvenuti degli attentati del terrorismo islamico, con modalità improvvisate ma non per questo meno pericolose, anzi l’uso di un fuoristrada lanciato contro la folla presente nel centro di Londra è particolarmente inquietante. D’altronde a Parigi il giorno dopo l’attentato di Orly si è tenuta una imponente manifestazione, programmata da tempo, con 150mila partecipanti organizzata dal leader della sinistra radicale Melenchon; tutta la manifestazione era controllata dall’altro dei palazzi con numerosi cecchini per l’allerta terrorismo.

Allora, non prendiamoci in giro: l’opposizione anche dura all’UE è una cosa, il terrorismo islamico è un’altra cosa ancora. Tutti dovrebbero avere la consapevolezza di questa situazione, anche i mass media main stream, che invece in questi giorni si sono sprecati in disinformazia e insalate miste di argomenti non sovrapponibili. Le forze di polizia agiscano e abbiano disposizioni rigide per il pedissequo rispetto del principio di proporzionalità nelle risposte di piazza, i manifestanti sappiano che il terrorismo islamico è una minaccia seria e non inventata in una logica complottarda.

 

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