Il Psoe si astiene, un po’ come Mdp in Italia, e lascia che la Camera bassa voti il Ceta. La finta svolta a sinistra di Sanchez
di Checchino Antonini
Ceta, in Italia Mdp se l’è svignata dall’aula per non votarlo, nello Stato Spagnolo il Psoe, “socialisti” alla maniera di D’Alema e Bersani, si sono astenuti ma se avessero sommato un eventuale no a quello delle opposizioni avrebbero inceppato il terrificante trattato che abbasserà per tutti la soglia di importanti diritti. La Camera dei Rappresentanti di Madrid ha approvato il CETA, l’accordo commerciale tra l’UE e il Canada con 179 voti a favore, 79 contrari e 81 astenuti. Ora toccherà il Senato, dove il Pp punta alla maggioranza assoluta. Il Psoe non ha chiarito se intende prendere alcuna iniziativa sul CETA al voto nella Camera alta, che non si terrà probabilmente prima di metà settembre. Unidos Podemos con In Cuomù Podem e In Marea ha già annunciato che chiederà se il CETA è conforme alla Costituzione e continua a richiedere il rapporto obbligatorio del Consiglio Generale del Potere Giudiziario (CGPJ), l’organo di governo dei giudici, che fino ad oggi il governo non ha richiesto. Pablo Bustinduy, portavoce per gli affari esteri di Unidos Podemos sostiene che il processo di ratifica del trattato è “pieno di vizi”. Il governo sta spingendo al massimo l’accelleratore perché è consapevole che l’opposizione sociale alla CETA continua a crescere. “Noi continueremo a lottare per fermare questo trattato – spiega Bustinduy – con la sovranità del paese non si gioca, i diritti non sono in vendita”. Tuttavia l’astensione non ha messo il Psoe al riparo delle frecciate dei popolari al governo che hanno tirato fuori le dichiarazioni dell’europarlamentare Psoe Sergio Gutiérrez, che giurava che il CETA “non rappresentava un pericolo per il commercio europeo”, e per gli standard “sociali e ambientali” dell’Unione. A febbraio la delegazione Psoe a Strasburgo aveva votato in blocco a favore del trattato sebbene tra alcuni colleghi europei ci fossero dei maldipancia. Da allora il testo non è cambiato ma il Psoe, in Spagna, proprio come puntano a fare i dalemiani, vuole provare a guidare l’opposizione per cui questa mossa di astenersi. Un’analisi condivisa da Marina Albiol, eurodeputata di Izquierda Unida: «In molte occasioni avremmo voluto che i parlamentari del Psoe fossero più in sintonia con un pezzo del loro elettorato e saremmo contenti se abbandonassero le posizioni della destra che hanno sostenuto nel periodo della grande coalizione. Ma per farlo davvero non vale l’astensione, bisognerebbe dimostrare la svolta a sinistra con gesti concreti, come un No che avrebbe potuto bocciare il Ceta».