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Capotreno aggredita, Trenitalia smentisce: «Nessuna molestia»

Capotreno molestata sessualmente da nigeriani a Sassari: è una bufala. Trenitalia e Questura smentiscono: solo una discussione, seppur accesa perché qualcuno non aveva il biglietto

di Ercole Olmi

una vignetta del 2015, di Vauro, dopo l'ennesima sparata razzista della Santanchè
una vignetta del 2015, di Vauro, dopo l’ennesima sparata razzista della Santanchè

L’aggressione sessuale alla capotreno di Sassari è una bufala. Una fake news, come va di moda dire proprio sui giornali che hanno sbattuto i mostri in prima pagina senza capire che i mostri sono loro. «Nessuna denuncia. La capotreno ha chiesto i titoli di viaggio ad un gruppo di extracomunitari sul convoglio Porto Torres Sassari. C’è stata una discussione, seppur accesa perché qualcuno non aveva il biglietto. La dipendente ha poi proseguito nel suo lavoro e ha chiesto alla Polizia Ferroviaria, come da prassi, l’identificazione dei responsabili, com’è avvenuto». Trenitalia Sardegna ricostruisce l’episodio della presunta aggressione ad una capotreno da parte di un gruppo di extracomunitari sul convoglio Porto Torres-Sassari. Stessa ricostruzione fatta ieri dalla Questura di Sassari che ha spiegato il fatto: non risulta che sia stata presentata alcuna denuncia o querela agli uffici di polizia sassaresi. Gli otto nigeriani sono stati tutti identificati e al momento nessuno di loro risulta gravato da provvedimenti di espulsione o allontanamento dal territorio dello Stato. Sempre secondo quanto si apprende dalla Questura nessuna donna si è presentata al posto fisso di polizia dell’ospedale di Sassari per denunciare aggressioni in merito. Tutte bufale, veicolate dai giornali considerati perbene, quelle sulle molestie sessuali da parte di migranti. Buone per alimentare l’immaginario razzista di buona parte della nazione, sarda e italiana. A insistere resta la Cisl, sindacato concertativo governativo per vocazione, anche nel comparto ferroviario.

La capotreno aggredita da un gruppo di stranieri mentre controllava i biglietti sul regionale 26981 Porto Torres-Sassari, «è stata visitata all’ospedale di Alghero e, constatato lo stress conseguente all’aggressione, le hanno fatto un certificato per infortunio sul lavoro», rende noto il segretario generale della Fit-Cisl Sardegna, Valerio Zoccheddu, contestando la ricostruzione fornita sull’episodio da Trenitalia, «una smentita gravissima e imbarazzante», sottolinea. «Invece di preoccuparsi di dare risposte serie e concrete al grave problema della sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti – attacca Zoccheddu confermando le prime dichiarazioni del sindacato – Trenitalia non si preoccupa neanche di verificare lo stato di salute della capotreno».

La bufala sparata in prima pagina aveva fatto uscire perle da boccucce come quella di Daniela Santanchè, la nota statista di Forza Italia che ha detto: «e c’è chi ancora parla di solidarietà e accoglienza. Vale la pena riportare per intero lanota di agenzia perché trasuda tutto il razzismo di un pezzo della borghesia italiana che della guerra fra poveri ha fatto il suo strumento principale di distrazione di massa: «Una donna aggredita e molestata da un gruppo di nigeriani mentre svolge il proprio lavoro: questo è il film horror vissuto da una capotreno a Porto Torres. Gli uomini, ma sarebbe meglio dire animali, hanno circondato la sventurata che si trovava lì per controllare il ticket, l’hanno insultata, aggredita, palpeggiata e molestata sessualmente, in gruppo. Io sono furiosa e incredula: ma è normale -aggiunge- accogliere qualunque essere umano (o disumano, come in questo caso) e mettere in pericolo la vita dei nostri cittadini? Perché questi soggetti erano in Italia, con che diritto? Adesso la signora si trova all’ospedale in stato si shock, ma poteva andare anche peggio. E sento ancora parlare di integrazione e accoglienza: ma cosa vuoi integrare con chi sale sui mezzi pubblici senza biglietto fregandosene delle regole e se ti azzardi a chiederglielo ti aggredisce sessualmente? Esprimo grande solidarietà alla signora vittima di questo episodio riprovevole, non posso prometterle che non accadrà più ma le assicuro che per noi, come per tutti coloro che hanno a cuore l’Italia, la prima cosa da fare una volta al governo -conclude- è una profonda e accurata pulizia in questo paese sotto occupazione da troppi anni».

Anche l’Ansa, il giorno prima era piuttosto sicura al punto da attaccare così: «Una capotreno di 55 anni è stata aggredita e molestata sessualmente da un gruppo di nigeriani… Dopo essere stata assalita, la donna è stata costretta a rivolgersi ai medici del Pronto soccorso di Sassari: attualmente è sotto osservazione in stato di choc.

La violenza sessuale non ha nazione, gli italiani in questo non sono secondi a nessuno e, vale la pena ricordarlo, le violenze sessuali si consumano quasi esclusivamente in famiglia ad opera di padri, fidanzati, mariti.

 

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