Grande vittoria per il partito laburista al governo di Malta solo da giugno. E salgono a 15 i paesi dell’Unione Europea che hanno legalizzato il matrimonio egualitario
di Marina Zenobio
Il parlamento di Malta, isola a maggioranza cattolica, ha legalizzato il matrimonio gay. Così la tradizionale formula “vi dichiaro marito e moglie” nella cerimonia civile sarà sostituita da “ vi dichiaro coniugi”. La chiesa cattolica si è opposta fortemente alla normativa che prevede il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma sembra non abbia avuto seguito considerando che sono stati 66 i voti a favore. Solo un voto contrario, quello del deputato nazionalista di fede cattolica Edwin Vassallo, che ha dichiarato di considerare la legge “moralmente inaccettabile”.
E’ il primo progetto di legge approvato dal governo laburista dopo aver vinto le elezioni del mese scorso, ed ha avuto l’appoggio dei due partiti di opposizione. L’obiettivo della legge, fortemente voluta e sostenuta dalla laburista Helena Dalli, ministra per il dialogo sociale e le libertà civili, è “modernizzare l’istituzione del matrimonio” ed estenderlo a tutte le coppie adulte consensuali.
L’approvazione di questa legge è l’indizio più recente delle trasformazioni in atto a Malta, un paese di 440.000 abitanti, per molto tempo conservatore e che ha approvato la legge sul divorzio soltanto nel 2011. Continua invece ad essere illegale l’aborto, mentre l’adozione da parte di coppie gay è legale fin da quando vige le legge delle unioni civile approvata nel 2014.
L’anno scorso, per la prima volta, il numero dei matrimoni esclusivamente civili hanno superato quelli celebrati in chiesa. L’arcivescovo di Malta, Charles Scicluna, non l’ha presa bene e durante una omelia ha ricordato a suoi fedeli che “il matrimonio, qualunque cosa dica la legge, rimane un esclusiva eterna unione tra un uomo e una donna”.
Il primo ministro maltese, Joseph Muscat, soddisfatto per la vittoria e facendo riferimento anche alla precedente legge sulle unioni civili, ha dichiarato che sarebbe stato “discriminatorio” continuare ad avere leggi diversificate per matrimoni eterosessuali e gay. La legge appena approvata include l’eliminazione di ogni riferimento a “marito e moglie” sostituita dal più neutrale “coniuge” che sarà utilizzato in tutte le situazioni.
Dopo la Germania, dove è diventato legge a fine giugno, e la recentissima legiferazione di Malta, nell’Unione Europea sono 15 su 28 i paesi che hanno riconosciuto legalmente il matrimonio egualitario. Le sole unioni civili sono invece riconosciute in 7 paesi dell’Unione, in Svizzera, Austria, Ungheria, Croazia, Cipro e Italia. A vietare esplicitamente i matrimoni gay 6 paesi, Bulgaria, Svolacchia, Polonia, Lettoni, Lituania e Romania.