Codacons denuncia Corto Maltese: istigazione al fumo. Ci aveva già provato con Tex diciotto anni fa
di Checchino Antonini
– Deve smettete di fumare!
– Chi?
– Corto Maltese.
– Ma che davvero?
– Sì, l’ha chiesto il Codacons denunciando la nuova storia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, e pure all’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni e anche alla Procura della Repubblica di Roma. Si tratta di ‘Equatoria’, in regalo nei giorni scorsi con il quotidiano La Repubblica e in cui il protagonista è raffigurato spesso con la sigaretta tra le labbra. Sarebbe “un invito subliminale a fumare”, soprattutto per i giovani lettori.
– Peccato che Corto Maltese è un fumetto per adulti, i ragazzi nemmeno lo sanno chi è, tutti presi tra manga e videogiochi.
– Aspetta che ti leggo il comunicato del Codacons:
Com’è noto infatti, Corto Maltese, l’avventuriero romantico e ironico, si caratterizza quale fumatore: il che potrebbe integrare una possibile violazione del divieto di propaganda pubblicitaria dei prodotti da tabacco nonché una forma di pubblicità pericolosa contenente messaggi di istigazione al fumo, in particolare verso i minorenni.
– Appunto, chiedi a tuo figlio se ha mai letto Corto Maltese…
– Ma il fumo di sigaretta è, secondo l’Oms, la prima causa di morte evitabile al mondo. Ogni anno in Italia muoiono oltre oltre 70mila persone per questa ragione. Senza contare che a livello ambientale, le sigarette possono considerarsi elementi altamente inquinanti sia per le sostanze immesse nell’ambiente attraverso il fumo sia per i residui che permangono nel filtro.
– Parole sante, ma davvero serve a qualcosa censurare un’opera d’arte? Chi glielo dice a Maigret? Mi fa venire in mente il furore elisabettiano che fasciava le gambe dei tavoli per non dare adito a suggestioni lascive o, ancora prima, Daniele da Volterra che il Concilio di Trento costrinse a coprire l’inguine degli angeli michelangioleschi alla Cappella Sistina- Ma, più terraterra e probabilmnete, è solo l’ennesima trovata per conquistarsi un po’ di spazio nelle cronache agostane. Scommetto che la denuncia resterà l’ennesimo annuncio perché non ci sono riferimenti diretti o indiretti ad alcuna marca. Tra l’altro fuma sigari sottili e lunghi, che andavano un po’ di moda negli anni 70 ma che ora sono introvabili…
– Sei sempre il solito…
– Non è con il proibizionismo che si risolve il problema. La pubblicità occulta è una roba seria: ti ricordi i film degli anni 7’0 e 80 quando i registi zummavano sui pacchetti di sigarette o sulle bottiglie di liquore dozzinale?
– Gigi Proietti nella famosa scena del whisky maschio senza raschio..
– Col fischio e col caschio moscio!
– Ah ah, vedo che te la ricordi anche tu…
– Proprio così: è vero che la sigaretta è un oggetto affascinante ma il proibizionismo non ha mai risolto il problema che avrebbe preteso di sradicare ma ha accresciuto l’aura, la desiderabilità, di sostanze spesso sicuramente nocive. Negli States, da tempo, è stato proibito il fumo nelle storie Disney ma l’industria del tabacco è prospera e sta diventando una moda giovanile anche lo “svapo”, la sigaretta elettronica, oggetto ambiguo e che non mi pare sia utilizzato dagli eroi dell’industria culturale. Pensa che le birre bevute da Paperino e company, nelle ristampe diventano aranciate!!! Il Codacons potrebbe avere da ridire che magari anche quelle hanno zuccheri e coloranti. E magari a ragione ma va presa di petto l’industria alimentare e l’industria pubblicitaria non la produzione letteraria! Codacons lo sa ma cerca solo pubblicità.
– Aspe’, sto cercando in rete… mi sa che hai ragione: vedo che già nel ’99 Codacons aveva denunciato Tex Willer perché fuma e beve troppo, ma poi ha dovuto fare ammenda per le proteste degli stessi iscritti.
– E chi ci dice che le bistecche e le patatine fritte di Kit Carson non siano istigazione al colesterolo? Il politically correct avvelena anche te, digli di smettere.
– Beh, ciao.
– Alla prossima, magari parliamo delle occasioni perdute del consumerismo italiano.
tabacco, fumo, proibizionismo, tabagismo